Nel giugno 2013 è prevista la fase finale degli Europei di calcio Under 21 in Israele, un privilegio questo, che contrasta fortemente con tutti i principi dello sport. Israele infatti occupa illegalmente da decenni territori palestinesi, impedendo al popolo di Palestina la possibilità di avere un futuro, di autodeterminarsi e più in generale di vivere. Una occupazione sanguinaria e crudele che si sostanzia con quotidiane privazioni di libertà e diritti. I giovani palestinesi, infatti, non possono studiare, muoversi, lavorare e fare sport come i loro coetanei di tutto il mondo. Emblematico è stato nei mesi scorsi il caso di Mahmoud Sarsak, un giovane calciatore palestinese che ha giocato per la squadra nazionale del suo paese e che per questo ha scontato nelle prigioni israeliane tre anni di reclusione, riuscendo ad uscirne solo dopo 92 giorni di sciopero della fame ed una significativa mobilitazione del mondo dello sport internazionale.
I bombardamenti di questi giorni su Gaza, che hanno provocato ad oggi oltre 100 morti, quasi tutti civili, con molte donne e bambini, e oltre 1000 feriti e le quotidiane violenze e angherie sui palestinesi della stessa Gaza, della Cisgiordania e di Gerusalemme Est fanno di Israele un Paese fuori dalla legalità internazionale. Inoltre queste politiche da parte del governo di Israele mettono le stesse città israeliane in pericolo, come dimostrano le notizie di queste ore, rendendo ancora più assurda l’idea di far giocare in quel Paese un evento che dovrebbe essere la festa dello sport e della convivenza fra le genti.
Inoltre la distruzione delle strutture sportive e della vita sociale e culturale palestinese, sono la negazione fattuale dell’esistenza stessa del popolo di Palestina, risultando in questo modo una delle direttrici di una vera e propria pulizia etnica.
Per queste ragioni i firmatari di questo appello ritengono che la Federazione italiana gioco calcio si debba immediatamente adoperare per denunciare questa situazione ritirando la nazionale italiana dalla competizione. E’ questa una richiesta che arriva da tutta Europa attraverso la campagna “Cartellino rosso contro l’apartheid” ( http://bdsitalia.org/cartellino-rosso) che in questi mesi ha raccolto firme e sostegno da parte di tantissimi sportivi e migliaia di persone che chiedono all’Uefa di mettere in discussione la decisione di far giocare a Tel Aviv gli Europei Under 21.
Dall’altro lato Israele sfrutta la cultura e gli eventi sportivi, per promuovere l’immagine di una democrazia normale assediata dalla barbarie araba. Denunciamo l’atteggiamento dell’UEFA che si presta in maniera colpevole a questa operazione.
Solo attraverso una pratica diffusa di boicottaggio, sanzioni e disinvestimenti è possibile oggi fare pressioni in modo nonviolento sul governo israeliano, chiediamo pertanto al nostro Paese, al governo italiano e allo sport nazionale di fare la propria parte per dare al Medio oriente una reale chance di pace e convivenza.
Oggi ci sarà un Sit-in di protesta sotto la sede nazionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio alle ore 11.30 (via Gregorio Allegri 14)
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