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Città del Sole. Il Comune si disinteressa

Ecco come hanno ridotto la porta di ingresso del Centro!

Ora i 15.000 volumi, l’archivio e le attrezzature tecniche sono in balia di chiunque voglia rubarli o vandalizzarli!!!
      

Anche questa volta – fino ad oggi – il Comune non è intervenuto neppure per constatare il danno al “bene comune” di sua proprietà!!!

Sindaco e assessori hanno fatto scuola: “chi se ne frega!”. Con questo esempio ora anche la struttura amministrativa se ne frega e i “servizi competenti” se ne infischiano di quello che le direzioni dicono di fare. Giovedì – con posta elettronica certificata – la Direzione Centrale Patrimonio del Comune aveva scritto così:

“Si invitano, in ogni caso, i Servizi competenti Demanio Patrimonio e Politiche per la casa e P.R.M. Patrimonio Comunale a voler effettuare, mediante urgente sopralluogo, gli opportuni accertamenti volti alla tutela degli interessi dell’Ente e ad attivare i consequenziali adempimenti” (!!!)

Nessuno dei due “servizi competenti” è neppure venuto! Ormai è tutto allo sbando!

Quello che accade alla sede del Centro Culturale “La Città del Sole” all’edificio dell’ex Asilo Filangieri (la grottesca vicenda del “Forum delle Culture”, l'”occupazione” concordata della “Balena”, l’incredibile revoca di una delibera del consiglio comunale con una delibera di giunta, le pagliacciate sulla “democrazia partecipativa” e sui “beni comuni”, etc., etc.) è soltanto uno dei tanti specchi di una realtà ormai drammatica: il Comune portato allo sfascio e la città mandata in malora, mentre la crisi e le politiche governative richiederebbero un Comune vicino ai bisogni dei cittadini. Invece il sig. De Magistris si atteggia a grande politico, va in televisione a far chiacchiere enfatiche prive di contenuto, “libera il lungomare”, fa le piste ciclabili, non mette il gasolio negli autobus e non paga gli stipendi ma spende i pochi soldi di un ente che è sull’orlo del dissesto per la coppa America e quella Davis: demagogia, populismo, sconfinata presunzione, dirigismo vuoto ed esasperante, manifesta incapacità, incompetenza disarmante, ambizione smisurata, fumo tanto ma senza arrosto (tranne che per i soliti noti), promesse e impegni elettorali puntualmente disattesi, figuracce a non finire, etc. etc. Apparire senza essere sembra essere l’unica vera carta di identità di questa giunta. Aveva promesso sfracelli: sta sfracellando la città!

Il sindaco, per soddisfare le sue smisurate e confessate ambizioni politiche, le ha provate tutte: ha sostenuto, per cominciare, il fedele Lucarelli – icona dei “beni comuni” e della “democrazia partecipativa” – che metteva insieme il “soggetto politico nuovo”, l'”ALBA”, salvo a mollare chi ci aveva creduto quando ha capito che per quella via non andava da nessuna parte e che probabilmente era più utile gettarsi sulle spoglie di Di Pietro ridipingendo di arancione quello che restava dell’IDV. Ma poi, visto che nazionalmente non sfondava, ha dovuto arrangiarsi gettandosi a capofitto nell’improbabile ammucchiata di “Rivoluzione civile” di cui si è subito affrettato ad atteggiarsi ad autorevole sponsor. Ma neppure la inappellabile disfatta elettorale delle sue grandi strategie politiche lo ha indotto a ridimensionarsi: ha pensato invece, con gesto di sommo spessore, che scendere in tutta fretta dallo sgangherato carro di Ingroia gli salvasse l’anima e la faccia per poter ricominciare con l’arroganza di sempre, come se niente fosse successo… 
 
Per la verità la batosta è stata pesante e, per di più, la scena gli è stata rubata dai grillini: ora è costretto a stare in stand-by…

Non è messo bene: delirio di onnipotenza e capacità di risolvere concretamente i problemi non vanno mai insieme, alla prova dei fatti, il numero di quelli che lo hanno votato e se ne stanno pentendo amaramente aumenta vertiginosamente; l’area che lo ha sostenuto – “Napoli è tua” – è stata dissolta dall’arroganza e dallo sfacciato strumentalismo; i consiglieri comunali passati ad una “critica costruttiva” aumentano; il suo maggior sostegno – il gruppo dell’IDV – è in rivolta. A tenerlo in piedi – per salda vocazione cortigiana e per condivisione del comune disastro elettorale della “lista Ingroia” – son rimasti i consiglieri di un cadavere politico, la “Federazione della sinistra”. Fino a quando? Cortigianeria e ruffianeria esistono finché convengono…

In realtà il sindaco riesce a stare ancora in sella perché sono in tanti a non voler consegnare la città alla destra. Il che, per la verità, non sarebbe scontato e ha, piuttosto, il solito sapore dell’impotenza e dell’emergenzialismo che giustificano da sempre il peggio della politica italiana.

La prova del fuoco sarà – come sempre a Napoli – il bilancio. Ma questa volta, viste le esangui condizioni delle casse comunali, c’è ben poco per accontentare i voti amici che contano. E se i cittadini, con l’aria che tira, si mettessero in testa di mettere il naso nei conti e nei numeri del bilancio per controllarli e farli controllare dalla Corte dei Conti regionale, la cosa si metterebbe male perché ad esserne personalmente responsabili sul piano penale e civile sarebbero non soltanto il sindaco e i suoi assessori, ma anche i consiglieri che avessero la temerarietà di approvare il bilancio. Neppure i sorci di lungo corso hanno la vocazione al suicidio e abbandonerebbero per tempo la nave arancione. Non è ipotesi fantapolica: Grillini a parte, c’è chi sta pensando ad una “class action” dei cittadini: di carne da mettere al fuoco ce n’è in abbondanza…

Ma torniamo alle quotidiane miserie a cui questa giunta costringe l’intera città e, quindi, anche noi.

Il Centro Culturale “La Città del Sole” non può certo aspettare altri due mesi nelle condizioni in cui l’omissione di atti di ufficio della giunta l’ha ridotto. Occorrono provvedimenti immediati. 

Abbiamo chiesto e chiederemo ancora alla magistratura di ordinare al Comune di ripristinare il servizio di guardiania e tutte le misure necessarie alla sicurezza dell’edificio – monumentale e di proprietà pubblica –, delle cose in esso custodite e delle persone che lo frequentano. Ma – tutto sommato e stando ai fatti – non ci facciamo molto conto. 

È necessario attivarsi in prima persona e subito raccogliendo concretamente la solidarietà di cittadini, operatori, organismi: la vicenda del Centro e dell’ex Asilo Filangieri sono emblematici dei tantissimi fatti di malgoverno di questa città. L’emergenza e l’urgenza sono buon motivo per cominciare da questo problema.

In fin dei conti pare che l’unica cosa a cui sindaco & c. tengono sia la propria immagine: se la verità dei fatti la metteranno in discussione, forse lor signori si decideranno a fare qualcosa…

Nei prossimi giorni lanceremo – anche utilizzando la “rete” – un appello chiedendovi di sottoscriverlo e farlo sottoscrivere. E chiederemo ai tantissimi che in questi anni hanno liberamente utilizzato il Centro come spazio assolutamente aperto di libertà e di attività di organizzare insieme iniziative di lotta nella comune convinzione che si tratta di difendere un “bene comune” e che la sua importanza va ben al di là dello stesso Centro.

Grazie fin d’ora a tutti.

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