Venerdi 24 aprile il mondo della scuola sciopera, e questa volta in piazza non ci saranno solo gli insegnanti ma anche il personale non docente, quelle lavoratrici e lavoratori Ata ex Lsu che in questi anni – e ancora più con la “Buona Scuola” di Renzi – sembrano destinati alla funzione dei lavoratori-schiavi per far brillare l’immagine esterna di scuole che vanno in pezzi. Due mondi che un certo “corporativismo” dei sindacati degli insegnanti ha cercato spesso di tenere separati e che invece venerdi sciopereranno insieme. Un corteo partirà da Piazza della Repubblica (ore 10.00) e alla stessa ora inizierà un presidio al Miur. Nel pomeriggio alle 15.00 ci sarà un Sit in a Montecitorio. Un segnale di ricomposizione importante. A convocare lo sciopero del 24 aprile sono stati sindacati di base come Usb, Unicobas, Anief, mentre i sindacati ufficiali Cgil Cisl Uil Snals – tirati per i capelli – hanno alla fine convocato uno sciopero per il 5 maggio, lo stesso giorno in cui era stato convocato dai Cobas in occasione delle prove Invalsi che pure sono state sempre sostenute come positive da Cgil Cisl Uil come test di valutazione sullo stato di preparazione degli studenti.
Ma proprio sulla valutazione stiamo assistendo ad una interessante “controffensiva” da parte dei sindacati conflittuali degli insegnanti. Chi ha detto che a dover essere “valutati” debbano essere sempre e solo i sottoposti? Stavolta a finire nelle schede di valutazione saranno i dirigenti, quei dirigenti-manager che vorrebbe Renzi come blocco sociale di riferimento e che dovrebbero disporre di pieni poteri nella Buona Scuola progettata dal governo. L’Usb scuola ha approntato un questionario per valutare i dirigenti.
Il DDL “buona scuola” Renzi-Giannini, prevede infatti un notevole aumento di stipendio e potere ai dirigenti-padroni della scuola i quali potranno scegliere “la loro squadra” di insegnanti con criteri arbitrari. Gli insegnanti selezionati dopo tre anni potranno essere rispediti nel limbo degli albi territoriali. Gli organi collegiali saranno completamente modificati e perderanno poteri decisionali, il dirigente-padrone con i poteri attribuitigli segnerà le sorti dei lavoratori e della scuola. Ma il dirigente chi lo valuta?
“Riteniamo che ministri e dirigenti scolastici siano il fattore limitante e nefasto per la scuola e che pertanto debbano essere i lavoratori a valutarli” scrive la Usb scuola.
“Per questo lanciamo un sondaggio per valutare i dirigenti scolastici e invitiamo tutti i lavoratori della scuola ad esprimersi”.
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