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Se Washington perde il controllo. La crisi dell’unipolarismo americano in Medio Oriente, e non solo

Il libro di Roberto Iannuzzi, “Se Washington perde il controllo. Crisi dell’unipolarismo americano in Medio Oriente e nel mondo” (Castelvecchi, aprile 2017), avanza un’analisi sulla crisi strategica degli Stati Uniti in Medio Oriente (e più in generale nel mondo) in un arco di tempo che va dalla fine della guerra fredda ai giorni nostri, con particolare attenzione al doppio mandato di Obama come premessa all’elezione di Trump.

La narrazione di tale crisi strategica segue un doppio binario: da un lato gli sviluppi legati al trionfo della globalizzazione, e poi al tracollo finanziario del 2008 e  alle ripercussioni di tale tracollo. Dall’altro l’emergere di nuove tensioni e contrapposizioni geopolitiche: lo scoppio delle rivolte arabe e i conflitti che ne sono seguiti, l’ascesa del cosiddetto “Stato Islamico”, la questione ucraina e la nuova “guerra fredda”  con la Russia, la crescente competizione  con la Cina. L’insieme di questi eventi ha determinato una progressiva crisi di leadership da parte degli Stati Uniti a livello mondiale, che ne ha messo in discussione il ruolo di “superpotenza unipolare” (come la presidenza Trump sembra al momento confermare).

L’autore del libro, Roberto Iannuzzi, è ricercatore presso l’UNIMED (Unione delle Università del Mediterraneo). In precedenza aveva dato alle stampe il libro “Geopolitica del collasso. Iran, Siria e Medio Oriente nel contesto della crisi globale” sempre per le edizioni Castelvecchi.

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