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“Dal socialismo in un solo paese alla vittoria sul nazifascismo”. Incontro con l’Accademia Rebelde

Il periodo che tratteremo nel secondo appuntamento sul ciclo dedicato alla storia dell’URSS, nel centenario della sua fondazione, è particolarmente importante per i comunisti e tutti coloro che onorano la storia del movimento comunista e dei paesi socialisti per due essenziali ragioni.

La prima contrastare la ricorrente e ossessiva campagna antisovietica e anticomunista che dal 1989 in poi permea la vita sociale e culturale nel nostro paese come in tutto l’occidente capitalista.

La narrazione tossica dell’imperialismo ci racconta sistematicamente che l’URSS fu uno sbaglio, una tragedia per i popoli russi e non che vissero e morirono per la costruzione del socialismo. Le grandi conquiste dell’URSS vengono sistematicamente negate, nascoste, la storia viene violentata al fine di sottolineare e far entrare nel senso comune l’idea che l’unico mondo possibile e giusto è quello delle “democrazie” delle élite occidentali.

Il fatto che nell’URSS già negli anni venti esistesse la legislazione sociale e sul lavoro più avanzata del mondo, che le donne godessero dei pieni diritti politici e sociali, che fosse l’istruzione universale considerata un obiettivo primario per tutti sono considerate inezie o vanno semplicemente nascoste sotto tonnellate di fango.

L’URSS non è stato solo un sistema politico antagonista al capitalismo, ma è stata una civiltà che si è opposta in ogni campo all’imperialismo nelle sue varie forme. La concezione politica e sociale che guidava ed educava un sesto dell’umanità aveva come valori e pratiche fondamentali: la lotta per l’eguaglianza sociale, l’internazionalismo proletario, il progresso e avanzamento sociale per uomini e donne senza alcuna distinzione di razza, lingua e nazionalità.

Per lungo tempo questa è sempre stata la bussola che ha orientato anche nei momenti più duri, difficili e contraddittori la storia dell’URSS. La lotta per il socialismo e per la sua edificazione è stata durissima, in condizioni per lungo tempo di totale accerchiamento, e con un’arretratezza di fondo enorme, ma è stata portata avanti senza mai perdere di vista la difesa della società socialista e senza mai venire meno al contributo internazionalista. Questo è avvenuto fra mille problemi, errori e anche degenerazioni.

Qui veniamo al secondo punto dell’importanza di questo appuntamento. A noi spetta non soltanto la difesa della storia dell’URSS ma anche un bilancio critico di quest’esperienza, nei limiti dati dalla nostra coscienza, consapevolezza e capacità politica del tempo presente.

Si tratterà di indagare le vie percorse del periodo più discusso, difficile e rivoluzionario di questa storia, la costruzione concreta, effettiva del socialismo in URSS e la grande prova dei popoli sovietici contro l’occupazione nazista nella Seconda guerra mondiale.

Con questo spirito ci apprestiamo a condurre questo appuntamento senza nessuna presunzione e certezze granitiche ma sapendo che l’URSS continua ad essere una miniera di insegnamenti per i comunisti e i progressisti di tutto il mondo.

Appuntamento: venerdì 4 marzo, ore 17:00, Casa della Pace Roma (via Monte Testaccio, 22)

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