Venerdì 13 maggio Accademia Rebelde terrà il terzo appuntamento del ciclo “Il futuro ha un cuore antico – A 100 anni dalla fondazione dell’Unione Sovietica”.
Il periodo della storia dell’URSS che tratteremo in questa occasione sarà quello successivo alla vittoria della Seconda guerra mondiale e all’abbattimento dei regimi nazifascisti, con l’estensione del campo socialista dai paesi dell’Est Europa, alla Jugoslavia, alla Germania dell’Est fino all’Asia con la vittoria della Rivoluzione cinese nel 1949 e della Rivoluzione coreana.
Un periodo in cui il sistema coloniale iniziò a crollare e il movimento di liberazione nazionale iniziò a montare tra i popoli oppressi dall’imperialismo: dall’indipendenza dell’Egitto con Nasser nei primi anni ‘50 fino alla cacciata dei francesi dall’Indocina grazie alla lotta dei comunisti guidati da Ho Chi Minh, la vittoria della Rivoluzione cubana nel 1959, l’indipendenza dell’Algeria e la liberazione di gran parte dei paesi africani nel 1960.
Un periodo in cui nei paesi dell’Europa Occidentale i partiti comunisti ebbero una crescita esponenziale, un radicamento profondo tra la classe operaia e una capacità di egemonia vastissima, in particolare il Partito comunista italiano che, passo dopo passo, divenne, sulla scia della Resistenza antifascista, il più grande partito comunista d’Occidente.
Fu grazie all’azione di questi partiti comunisti e alla forza del movimento comunista internazionale che nei paesi capitalisti le masse popolari conquistarono, lotta dopo lotta, diritti e migliori condizioni di vita e di lavoro.
Un periodo in cui la lotta tra il sistema capitalista e il blocco socialista si estese anche nel campo scientifico e nella “conquista dello spazio”, vedendo anche su questo versante l’URSS all’avanguardia nella sperimentazione: il primo uomo ad andare nello spazio fu un comunista, Juri Gagarin.
A fronte di questa ondata rivoluzionaria, politica, militare, culturale e scientifica, la borghesia imperialista, con la capo quella USA, lanciò una nuova crociata anticomunista, passata alla storia come “Guerra fredda”.
Nel quadro di questa controffensiva reazionaria venne ideato sul fronte economico il Piano Marshall (aiuti economici ai paesi dell’Europa in cambio di sudditanza agli imperialisti USA e l’esclusione dei comunisti dai governi) e sul fronte militare la costruzione della NATO, come braccio armato anticomunista a guida USA.
Nel nostro paese con Portella della Ginestra iniziarono le stragi di Stato, la partecipazione della Mafia nella lotta anticomunista, la costruzione di una rete eversiva segreta a guida USA (Gladio), fino la strategia della tensione che ebbe proprio nella base NATO di Verona uno dei principali snodi strategici.
Nel quadro di questa fase di espansione del campo socialista e del movimento comunista internazionale e dell’acuirsi della lotta tra capitalismo e comunismo, il movimento comunista fu attraversato da una profonda lotta interna iniziata con il XX Congresso del PCUS (1956), passato alla storia come il “Congresso della destalinizzazione” e del “rapporto segreto” di Nikita Kruscev.
Il XX Congresso fu uno snodo politico importantissimo (per quanto oggi sia passato nel “dimenticatoio”), che portò alla divisione del campo socialista e del movimento comunista internazionale e a separare il percorso fatto dall’URSS da quello della Repubblica Popolare Cinese.
Ma, soprattutto, iniziò quel processo che, lentamente e quasi in modo carsico, portò nell’arco di quasi trent’anni al crollo dell’URSS e alla trasformazione dei principali partiti comunisti d’Occidente in partiti borghesi.
Di tutto questo ragioneremo assieme al prossimo appuntamento di Accademia Rebelde.
Appuntamento: venerdì 13 maggio, ore 17:00, Casa della Pace – via di Monte Testaccio, 22.
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