Il 29 gennaio scorso è ricorso il centenario della nascita di Luigi Nono, il compositore che più di tutti ha coniugato la sua attività musicale all’impegno politico comunista.
Quasi tutte le opere di Nono sono ispirate a fatti e a personaggi politici e la sua azione fu sempre indirizzata a promuovere l’accesso alla musica d’arte alle classi popolari che ne sono sempre state programmaticamente escluse.
Nel suo lavoro Nono collaborò con molti strumentisti importanti e anche con Claudio Abbado, direttore d’orchestra lungimirante e democratico sempre attento alla divulgazione, formazione ed educazione musicale di cui ricorre invece il decimo anniversario della scomparsa.
Ci siamo già occupati in passato, su Contropiano, di queste due importanti figure della musica degli ultimi decenni Luigi Nono e la nostalgia del futuro* – Contropiano, Claudio Abbado e l’agire in musica – Contropiano.
Per ricordare oggi in particolare la figura di Luigi Nono, riprendiamo l’articolo che Granma, organo ufficiale del Partito Comunista Cubano ha pubblicato per celebrare il centenario della nascita del compositore italiano riferendosi in particolare alla sua attività anticoloniale e antimperialista e al suo rapporto con la rivoluzione cubana.
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Associare Luigi Nono ai concetti di avanguardia e rivoluzione dista dall’essere un luogo comune.
Se nel XX secolo un musicista incarnò in maniera conseguente e radicale la necessità d’ampliare gli orizzonti estetici in funzione di proposte autenticamente emancipatrici, questi fu il compositore italiano nato il 29 gennaio del 1924 a Venezia.
Il centenario della sua nascita deve orientare nuove ricerche e stimolare riflessioni sulla vigenza di un modo di pensare e fare la musica a tono con le esigenze del nostro tempo.
Formato nel conservatorio della sua città natale, discepolo di Gian Francesco Malipiero, la resistenza popolare contro il fascismo e le arie rinnovatrici che cominciarono a soffiare al termine della Seconda Guerra Mondiale influirono nella sua crescita artistica.
Soprattutto dopo la nascita dell’amicizia con Luigi Dallapiccola, Bruno Maderna e il direttore d’orchestra Hermann Scherchen, e la frequenza ai corsi internazionali d’estate a Darmstadt, nei quali conobbe Edgar Varèse e Karlheinz Stockhausen.
Dal dodecafonismo passò prontamente a forme molto più aperte e trasgressive sostenute dall’impegno politico che assunse negli anni ‘50 militando nel Partito Comunista Italiano.
Sperimentazione sonora e militanza furono inseparabili nell’esercizio precoce assunto dai giorni di /Epitaffio per Federico García Lorca (1951
-1953/, /La vittoria di Guernica (1954)/, /Il canto sospeso (1956)/ e /Intolleranza 1960/, che debuttò nella Biennale di Venezia del 1961, nella quale incorporò testi di Bertolt Brecht, Vladimiro Maiakovski, Julius Fucik e Jean Paul Sartre, marcando come una pietra miliare l’utilizzo di procedimenti elettroacustici.
Da allora ogni sua presentazione faceva epoca: /La fabbrica illuminata/, /Ricorda quello che ti hanno fatto in Auschwitz/, /Como un’ondata di forza e luce/, e /Al gran sole carico d’amore/.
Quest’ultima azione scenica sommò concetti e idee enunciate Fidel Castro e dal Che Guevara.
Con la Rivoluzione Cubana, Nono ebbe una relazione molto particolare. Partecipò al Congresso Culturale de L’Avana nel 1968. Nel 1972 condivise nella Casa de las Américas la tavola rotonda Musica e liberazione con il peruviano César Bolaños, il cubano Harold Gramatges e il cileno Víctor Jara, al quale un anno dopo, dopo il suo assassinio a mano delle orde di Pinochet, dedicò un commovente obituario nelle pagine del quotidiano
L’ Unitá.
Il 21 maggio del 1978 collaborò con la banda sonora Génesis, creazione coreografica di Alicia Alonso, con disegni dell’artista cinetico venezuelano Jesús Soto, per il Balletto Nazionale di Cuba.
Durante gli ultimi anni della sua vita –morì a Venezia, l’8 maggio del 1990–, non tralasciò mai di pianificare nuovi impegni estetici.
Lì c’è Prometeo, opera sfidante per il suo spirito integratore.
Come disse il musicologo Luigi Pestalozza, il concetto spaziale del suono, con Luigi Nono implicò una rivoluzione la cui portata è lontana dal suo esaurimento.
Luigi Nono, avanguardia e rivoluzione › Cultura › Granma – Official voice of the PCC
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