Il Ministero della Difesa ha celebrato i soldati italiani caduti in guerra d’Africa, scrivendo che “hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà“.
NO MINISTRO CROSETTO, I soldati italiani che combatterono a El Alamein erano agli ordini dei fascisti e dei nazisti, che sterminavano ebrei, russi e ogni popolo considerato inferiore.
Nessun onore per loro, ma semmai dolore per coloro che sono morti inconsapevoli di stare assieme ai nemici dell’umanità.
PER FORTUNA FURONO SCONFITTI!
Guai a considerare episodi marginali fatti come questo, guai a minimizzare la gravità del tentativo del Governo Meloni di riscrivere la storia. Chi cambia la storia del passato è perché vuole riproporla nel presente.
Vergogna a chi OGGI cancella, dimentica, attenua il fascismo. E anche a tutti i complici attivi o passivi del neofascismo che vuol farsi Stato.
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Pasquale
Possono addolcire la pillola come e quanto vogliono. Celebrazioni, salamelecchi, riscrizioni di fatti storici, bugie e ipocrisie varie non possono certamente distogliere dalla verità che, per chi non l’avesse ancora capito o non vuole capirlo è solo una. Sono fascisti e pericolosi e stanno cercando, in tutti i modi e con tutti i mezzi di instaurare un nuovo ‘ventennio’.
Sergio Binazzi
crosetto è un degno erede del duce, anche oggi come allora abbiamo soldati in guerra fuori dai nostri confini. dal covid in avanti abbiamo avuto come allora i nostri coprifuoco, la tessera dell’allora partito fascista è diventata il green pass, e pure ora la campagna di Russia come da parte di certe persone il loro caro compianto Benito Mussolini.
m
il 54% degli italiani non hanno votato, quindi il 13% ha scelto per loro: ed ecco il nuovo ventennio
Matteo
Qualche annetto fa Luca Zaia (colui il quale rappresenterebbe oggi il volto sedicente “presentabile” della Lega anche secondo tanti benpensanti liberal) scrisse un post su Facebook, dove descriveva allo stesso modo – combattenti per la libertà – i soldati del contingente fascista che Mussolini mandò ad invadere l’URSS assieme ai nazisti. In Italia il pluridecennale revisionismo storico è servito per riportare i fascisti al governo. Mentre nel frattempo tanti settori della sinistra, anche di classe, si vergognavano anche solo di continuare ad esistere, secondo quel meccanismo psicologico ben descritto da Domenico Losurdo nei suoi libri dove parlava di autofobia ed autofagia dei comunisti.