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Fabio Testoni, l’anima degli Skiantos

Fabio Testoni ci ha lasciato ieri, 16 marzo: aveva solo 72 anni, quel ragazzo, ed era malato da tempo. La stretta al cuore fa male, ci impedirebbe di essere algidi e di scrivere frasi adeguate per ricordarlo. Ma bisogna: bisogna perché la sua scomparsa è una perdita enorme, per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di aver conosciuto Fabio di persona, di aver toccato, per lungo o breve tempo, la sua umanità.

E poi Fabio era Dandy Bestia, il chitarrista e co-fondatore degli Skiantos, figuratevi: dobbiamo ricordare il suo contributo formidabile alla scena musicale a partire dagli anni 70, per rispetto di tutti quelli – e sono moltissimi in tante generazioni – che ne hanno conosciuto il genio musicale e che sono suoi fan, come lo siamo anche noi.

Allora forza, scrivano: cerca di dare la parola sia al ragazzino pustoloso che diventò adulto ascoltando Monotono, fino al maturo estimatore che lo conobbe all’Estragon quando era morto il Freak, fino – qualche anno dopo – a bere assieme in quel pub, seduti proprio vicini dopo il concerto all’Aska di Torino, quando le nostre vite si toccarono per un istante in maniera abbastanza personale.

E ci sia consentito, qui a margine, di mandare un abbraccio grosso come una casa a Tornado, suo fratello Luca: in questo momento condividiamo – lui 1000 e io 10 – un grande dolore.

Fabio Testoni era più di un semplice chitarrista; era parte integrante della straordinaria rock band italiana Skiantos, plasmando il panorama della musica pop e rock italiana per tutta la sua carriera. Fondati alla fine degli anni ’70, gli Skiantos emersero dalla scena punk rock di Bologna, guidati dalla voce e dalla visione di Freak Antoni, dalla musica e dalla chitarra di Dandy.

La loro musica, satirica e irriverente, fondeva punk, new wave e cabaret, e ne fece le figure pioniere di una scena musicale italiana nuova. Il lavoro di chitarra di Dandy Bestia completava i testi del Freak e la sua presenza scenica unica, creando una partnership dinamica che illuminava il sound della band.

Gli Skiantos pubblicarono diversi album incredibilmente originali per essere in Italia, un riconoscibilissimo e distinto mix di umorismo e rock. Costruirono… anzi no, crebbe intorno a loro per pressione osmotica e gemmazione spontanea, quello che ora chiameremmo un seguito di culto, con i suoi “testi audaci” che però emergevano e risaltavano in un sound innovativo, unico, originale.

Gli Skiantos si formano a Bologna a metà degli anni settanta. Nuotarono nella prima ondata del punk rock italiano: Bologna, Milano, Pordenone, il movimento del settantasette.

Il rock demenziale, signori, per inventare il quale hanno dovuto essere per nulla dementi, ma molto, molto intelligenti.

Fabio, Roberto e gli altri ragazzi del DAMS. Nel 1977 esce “Inascoltable”: per farvi capire che tempi erano, le registrazioni furono pubblicate su musicassetta da Oderso Rubini della Harpo’s Bazaar (in seguito Italian Records).

Era l’avanguardia, signori, era riuscire a far musica tutt’altro che “inascoltabile”, ma con approccio dadaista e provocatorio, lanciando ortaggi sul pubblico mentre Dandy Bestia, giovane chitarrista con i controcoglioni, teneva assieme la musica, come faceva ai suoi tempi George Harrison nei Beatles.

D’altra parte, fu proprio un tredicenne Fabio che nel 1965 scappò di casa per recarsi al concerto dei Beatles a Milano. Tornato a casa e perdonato, imparò a suonare la chitarra nel 1966. Nel 1973 si iscrisse al DAMS di Bologna, che frequenterà poco a causa dei continui impegni con le orchestre da ballo in cui suonava: ma fu appunto al Dams che conobbe Roberto Antoni. And the rest, as they say, is history.

Torniamo al 1978, che è l’alba di una nuova era: gli Skiantos realizzano il loro secondo LP per la Cramps Records: MONO tono. È qui che noialtri ragazzi in Italia li abbiamo scoperti: quel disco fu il primo comperato da un ragazzo torinese sconosciuto – tale Johnson Righeira. Ed anche noi, esili liceali anarchici, ne ricevemmo una copia in cassetta da un amico, inconsapevole del piacevolissimo danno irreversibile che ne sarebbe seguito, ma che tralasciamo perché qui si parla di cose serie, cioè di Dandy Bestia chitarrista del miglior gruppo new wave del momento, gli Skiantos, insieme forse ai Gaznevada e ai Powerillusi.

Al 1979, a Bologna Rock, risale la mitologica performance in cui bollirono e si mangiarono gli spaghetti sul palco: in quegli stessi anni, anche John Cage riscuoteva reazioni simili e pernacchiose da parte del pubblico durante le sue esibizioni.

Ed è del 1979, intanto, l’uscita di Kinotto: citiamo soltanto Mi Piaccion Le Sbarbine, Ti Rullo Di Kartoni, Sono Un Teppista e quel pezzo, Gelati, che il qui presente ripeteva come un mantra: I gelati sono buoni, ma costano milioni!

Il 6 febbraio 1980 il gruppo partecipò a quel festival musicale “Rock 80”, che avrebbe dovuto dare l’avvio a un decennio nuovo e glorioso di musica rock, ma che per molti fu visto invece come l’inizio della fine.

Facciamo fast-forward veloce: citiamo gli anni 80 di Ti spalmo la crema, Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti e zompiamo al 2009, quando esce Dio ci deve delle spiegazioni (“possibilmente convincenti”), ed uno spassoso canto del cigno Phogna – The Dark Side of the Skiantos, ultima formazione con il Freak, e con Dandy.

Ma non solo loro due: gli Skiantos sono anche Luca “Tornado” Testoni alla chitarra, Massimo “Max Magnus” Magnani al basso, Gianluca “Giangi La Molla” Schiavon e Roberto “Granito” Morsiani alla batteria.

Freak Antoni muore nel febbraio 2014, dopo un lungo periodo di malattia. Per ricordarlo gli Skiantos organizzano il 16 aprile, giorno del suo compleanno, un concerto all’Estragon di Bologna. Massimo, che qui scrive, conosce Fabio.

Nel corso degli anni seguenti, Dandy Bestia – oltre a far uscire nel 2016 il suo unico lavoro da solista, “Giano” – prese sulle sue spalle gli Skiantos e guidò il gruppo in una fitta e costante serie di concerti dal vivo, ai quali solo negli ultimi mesi fu costretto a rinunciare per la sua salute declinante.

Luca “Tornado” Testoni, anch’egli chitarrista della band, ha allora fatto un passo avanti. Fabio ha fatto l’ultimo grande regalo di una carriera inimitabile lunga oltre mezzo secolo: la sua dedizione ha fatto sì che l’eredità della band durasse fino ad oggi. Dandy ha preservato l’essenza degli Skiantos continuando on the road, riflettendo sia lo spirito irriverente della band sia un omaggio rispettoso al suo amico Roberto.

Durante il loro viaggio musicale, il lavoro di chitarra e la visione creativa di Fabio Testoni hanno contribuito in modo significativo a mantenere in vita gli Skiantos, consentendo alle nuove generazioni di apprezzare la loro musica, così attuale.

La scomparsa di Dandy non segna solo una perdita per la band e i suoi fan, ma un promemoria del profondo impatto che gli Skiantos hanno avuto sulla musica pop italiana, con ogni album che funge da mattone celebrativo della loro influenza duratura. La sua eredità risuonerà per sempre nel cuore del rock italiano.

Ed anche in quello di Massimo che qui scrive, accidenti.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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5 Commenti


  • Mauro

    …io sono un Autonomo…


    • Redazione Roma

      ….e non pago l’autodromo…


  • Johnson Righeira

    ❤️‍🔥


  • Massimo Zucchetti

    Qui la videointervista a Johnson Righeira, in occasione del concerto all’Estragon di Bologna per il 60esimo compleanno del Freak, nell’aprile 2014. Johnson eseguì naturalmente “Bianca Surf”. Fu molto gentile con l’intervistatore, e nacque un rapporto di amicizia e stima.
    L’intervistatore ero io. Grazie Stefano.
    https://youtu.be/vj7RMHKSsFY?si=BPOjCkDsXRSh5QNq


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