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Stay human, Stay Iacchetti!

Cartelli tra gli ombrelli

Durante la manifestazione per lo sciopero generale del 22 settembre, un’amica aveva un cartellone con su scritto “Stay human, Stay Iacchetti!”. In molti l’hanno fermata per fotografarlo e questo mi ha fatto ritornare in mente il reel virale (seguito dai meme) solo pochi giorni prima e appena tornato a casa, dopo esserci fatti un bel bagno sotto un temporale a fine corteo, sono andato a ripescare l’intero video.

Lo spettacolo della politica e la politica dello spettacolo

Nel video ci sono un comico e il presidente di un’associazione che dibattono tra loro, in un continuo crescendo.

Appena Eyal Mizrahi (Federazione Amici d’Israele) dice “entrando a Gaza moriranno tanti soldati…”, Iacchetti comincia a fare faccette e dimenarsi, “Prima Israele avverte tutti gli abitanti di uscire da questi grattacieli e poi li butta giù, alla faccia del genocidio”. Sembra di sentire Guzzanti nei panni di Luttwak1, quando parlava dell’Iraq e diceva che, nonostante la presenza degli ispettori dell’ONU per la ricerca delle famigerate armi di distruzione di massa (mai trovate), avevano cominciato a fare la guerra perché avevano “già lì le barchette, gli omini, gli aeroplani, ora non si potevano mandare indietro, ma conveniva finire e poi ripartire” e “che il contribuente americano già conosceva il territorio (vista la sua rinomata ignoranza geografica, non si poteva certo sovraccaricarlo) e ha investito per far la guerra lì”.

Poi si va avanti con Mizrahi che non approva il numero dei morti, perché sono dati del ministero della salute di Hamas e dice che i morti sono in totale 50.000 e quasi la metà sono terroristi di Hamas. Certo avendo ammazzato tutti i giornalisti e non lasciando entrare gli aiuti umanitari, diventa difficile avere una narrazione diretta di ciò che accade da mesi a Gaza.

Iacchetti, con modi che diventano sempre più concitati, dice cose condivisibili2.

E il tutto termina quando viene accusato di essere fascista, perché non dà spazio agli altri, e si incazza tanto da voler fare prendere a pugni l’interlocutore.

Da quel momento, per molti Iacchetti è diventato un eroe.

Il “compagno” Iacchetti e la rabbia

Nel video non c’è un’analisi di alcun tipo, ma quello che ci prende tutti è la risolutezza, anche rabbiosa, nel dire: basta!

Siamo stanchi dell’arroganza di un aggressore, ormai psicopatico, che non ascolta nessuno e continua a torturare da decenni un popolo ormai allo stremo.

Semmai sostenuto e foraggiato da altri psicopatici come lui. Vi invito leggere proprio la diagnosi clinica.3

Non ce ne facciamo più niente delle ragioni (semmai ce ne fossero) e dei numeri davanti a questo orrore, che moltiplicate a sangue freddo.

Non se ne può più di vedervi in giacche a doppio petto e blaterare di niente, mentre si muore in Palestina e con, senza e per un lavoro ancora e ancora in tutto il pianeta.

Non ci crediamo più in tutte le organizzazioni che dovrebbero tutelare, ma in realtà finiscono per essere pilotate dai potenti di turno.

Iacchetti lo dice nel modo più istintivo possibile, quando la maggior parte dei politici, dei giornalisti e opinionisti italiani ha avuto gli stessi atteggiamenti di distacco o freddezza dell’aggressore, e se non parteggiavano più o meno apertamente per lui, non si schieravano per paura di perdere appoggi, un tornaconto o subire repressioni. Alcuni si sono svegliati in parte nelle ultime settimane, per cercare di lavarsi alla bell’e meglio la coscienza, come la CGIL che organizza la manifestazione il 19 settembre.

Speranze

Si spera che questa rabbia, che sta montando in una parte della popolazione, possa in qualche modo risvegliare anche una coscienza di classe, che è la sola base su cui poter ricostruire nuove realtà più giuste, tra molti che sono completamente vittima di propaganda e degli istinti, che poi è lo stesso, instupiditi da chi li vuole schiavi moderni e li aizza contro coloro, che dovrebbe sentire come compagni.

1 https://www.youtube.com/watch?v=QbqO6Jtx5iE

2 1 “Me lo dicevi che dovevo avere a che fare con una persona senza ragionamento che dà la colpa di tutto questo al 7 ottobre”

2 “Non è una guerra. Avete un esercito (solo voi aggiungerei), un’intelligence che è la migliore del mondo. Dovevate prenderli in due giorni, come avete fatto in Iran”

3 “Siete sempre stati aggressori dei palestinesi. Volete la terra dei palestinesi. L’avete sempre voluta.”

4 “Loro se ne fottono della comunità internazionale. Se ne fottono dell’ONU. Se ne fottono di tutto”

5 “Nessuno di noi ha il coraggio di lasciarli nella loro schifosa…”

6 “Sono secoli (qua voleva dire decenni) che state mandando via i palestinesi”

7 “Lui (Mizrahi) non conosce la storia”

8 “Anche i bambini sono soldati di Hamas” e poi c’è la risposta, diventata famosa, di M. “Definisci bambino”

9 “In questa che non è una guerra, perché c’è solo un esercito non ci deve essere un contraddittorio”

3 Si rintracciano i seguenti sintomi:

Disinvoltura e loquacità nella conversazione, capacità di raccontare storie improbabili ma convincenti su di sé che lo mettono in buona luce (anche se ne emerge un fascino superficiale);

Senso grandioso del Sé: opinione eccessivamente elevata del proprio valore e delle proprie qualità, che lo porta a risultare arrogante e supponente;

Menzogna patologica: tendenza a mentire come modalità frequente nelle interazioni con gli altri e con un’ottima abilità nel mentire;

Manipolazione: per conseguire un proprio scopo personale può far uso di inganni, menzogne e frodi manipolando gli altri;

Assenza di senso di colpa: assenza di emozioni morali quali colpa e vergogna e di preoccupazione per le conseguenze negative delle proprie azioni;

Deficit di empatia: mancanza di empatia, insensibilità e disprezzo per le emozioni e il benessere degli altri, visti unicamente come soggetti da manipolare per il proprio vantaggio;

Deficit del controllo comportamentale: discontrollo comportamentale, bassa tolleranza della frustrazione con comportamenti aggressivi di fronte alla critica e al fallimento, associati ad un’elevata irritabilità e disregolazione della rabbia;

Affettività superficiale: può dimostrare freddezza emotiva oppure mostrare un’espressione teatrale, superficiale, recitata e di breve durata delle emozioni;

Delinquenza e problematiche comportamentali.

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1 Commento


  • Anna M.

    Non avevo particolare simpatia per Jachetti. Una volta tanto, in questi tempi di servi – e sto parlado di giornalisti e opinion makers teoricamente “blasonati”- è stata una piacevole sorpresa

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