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A Hollywood tornano le liste nere contro gli attori che hanno denunciato il genocidio a Gaza

La Paramount era stata la prima tra le major di Hollywood a rifiutare pubblicamente una lettera firmata da attrici e attori come Emma Stone e Javier Bardem, che invitava ad un boicottaggio culturale delle istituzioni cinematografiche israeliane, accusate di genocidio e apartheid nei confronti dei palestinesi.

Una decisione analoga era stata presa in seguito anche dalla Warner Bros. La rivista Variety riporta che la Paramount avrebbe stilato una black list di artisti e professionisti con cui lo studio non intende collaborare perché ritenuti apertamente antisemiti, oltre che xenofobi e omofobi.

Tra i professionisti che aderirono all’appello di Film Workers for Palestine risultano esserci Emma Stone, Javier Bardem, Yorgos Lanthimos, Ava DuVernay, Boots Riley, Adam McKay, Olivia Colman, Mark Ruffalo, Riz Ahmed, Tilda Swinton, Andrew Garfield, Harris Dickinson, Guy Pearce, Jonathan Glazer, Ebon Moss-Bachrach, Abbi Jacobson, Eric Andre, Elliot Page, Payal Kapadia, Joaquin Phoenix e Rooney Mara.

Secondo Variety, il nuovo amministratore delegato della Paramount, David Ellison, vorrebbe trasformare la mayor in un ambiente amichevole verso il movimento MAGA e Israele.

Una delle ragioni per cui i buoni rapporti con Israele sarebbe una questione così importante per la Paramount è che il padre di Ellison e co-fondatore di Oracle, Larry Ellison, sarebbe un caro amico del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Larry Ellison è anche un importante donatore di Friends of the IDF, il fondo per le forze armate israeliane.

Secondo i resoconti di molti addetti ai lavori, Ellison è stato impegnato a sfruttare la straordinaria ricchezza della sua famiglia e l’accesso al presidente Trump per prepararsi a una corsa agli acquisti. 

La Paramount in mano a David Ellison vorrebbe acquisire anche l’altra major hollywoodiana, la Warner Bros.

La WGA (associazione degli sceneneggiatori) ha definito la prospettiva che la Paramount acquisti Warner Bros. Discovery “un disastro per gli sceneggiatori, per i consumatori e per la concorrenza” e ha promesso di lavorare con le autorità di regolamentazione per bloccare la fusione.

Ma il nuovo maccartismo negli Stati Uniti non colpisce solo Hollywood. Il 29 ottobre, nel quadro di circa 1.000 licenziamenti colpito duramente i dipendenti della Paramount. Tra i 14 dirigenti televisivi che hanno ricevuto un foglio di licenziamento – tra CBS, BET e MTV – 11 erano donne.

Su CBS News, alcuni tagli – come Tracy Wholf, un produttore senior di contenuti sulla questione climatica e ambientale – sono stati visti come mosse favorevoli a Trump. Un membro dello staff dice che la scure è caduta vistosamente su coloro i cui reportage presentavano un’inclinazione anti-israeliana, tra cui la corrispondente estera Debora Patta, che aveva coperto la guerra a Gaza negli ultimi tre anni. 

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2 Commenti


  • Petrillo Angelina

    Questo girone mondiale di alleanze e intrecci economici, politici e personali che prevale sulla vita e i diritti umani è a dir poco sconvolgente. L’ ultimo tragico aspetto di un capitalismo sfrenato, cinico, suprematista e razzista.


  • Kolektanto

    Che c’è da aspettarsi da chi fa parte dell’establishment americano? È abbastanza da ingenui pensare che l’alta borghesia che controlla il capitale possa assumere posizioni diverse dalla peggiore reazione fascio-sionista.

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