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Giappone: esplode un secondo reattore nucleare a Fukushima

Chi sperava che il tracollo delle centrali nucleari giapponesi potesse essere limitato è costretto ad arredersi all’evidenza. Anche il reattore numero 3 della centrale di Fukushima è esploso nella notte. Come per il reattore 1 la causa sta nel surriscaldameto del “nocciolo”, dovuto all’impossibilità di raffreddarlo in modo adeguato. Tutto l’impianto di raffreddamento, infatti, è costituito da tubature che convogliano l’acqua (anche quella di mare, per i casi di emergenza), che devono essere state dissestate pesatemente dal sisma. Si pensi che l’intera isola di Honshu (la più grande del Giappone, che comprende anche Tokyo e Kyoto) risulta spostata di ben 2,4 metri rispetto alla posizione originale.

Sulla costa nordorientale oggi i soccorritori hanno trovato circa 2000 cadaveri. Il bilancio ufficiale della polizia, che parla al momento ancora di “soli” 1700 morti e altrettanti dispersi, sembra decisamente sottostimato. In realtà, anche a causa dello “stile” giapponese, le cifre reali sembrano destinate a crescere giorno per giorno. La dimensione della distruzione appare infatti tale da non poter essere sottoposta a calcoli precisise non a “esplorazione” terminata. Il criterio seguito dalle autorità, quindi, è quello di contare i cadaveri man mano che vengno trovati. Ma se teniamo conto del ritrovamento di una persona in vita, salita sul tetto della propria casa, a 15 chilometri dalla costa, si può avere una dimensione – immaginaria, ma realistica – della distruzione.

Conseguenze pesanti, nell’immediato, per l’economia nipponica. La Borsa ha reagito con un calo dell’indice Nikkei di oltre il 6%, con un crollo anche più deciso per le imprese manifatturiere.E’ vero che “la ricostruzione” sarà certamente un business per i costruttori, ma per tutta la fase di transizione la produzione manifatturiera sarà certamente inferiore al passato.

La Bank of Japan ha approvato un piano per immettere liquidità sui mercati per 15.000 miliardi di yen (130 miliardi di euro), di cui 12 immediatamente e altri 3.000 miliardi in programma mercoledì. La manovra ha lo scopo di frenare un rialzo speculativo dello yen, che – apprezzandosi – inchioderebbe il paese a una recessione ancora più grave della stagnazione che sta vivendo da oltre 20 anni.

Bisogna inoltre tener presenti le ricadute economiche del tracollo dell’energia nucleare giapponese. Il razionamento dell’ energia nella regione di Kento, che comprende Tokyo, è stato rinviato a causa di un consumo di energia più basso del previsto. Ma in tutto il nord dell’isola di Honshu è stato deciso il razionamento, con tre ore di blascout giornaliero.

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