Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha annunciato oggi la chiusura provvisoria di sette vecchi reattori nucleari. Anche se la mossa sembra dettata più da esigenze tattiche – tra breve alcuni länd andranno alle elezioni, e la Merkel è già in minoranza al Bundesrat – è un chiaro segnale che il futuro del nucleare tutto ormai dipende dall’esito che avrà la battaglia per impedire l’esplosione dei “noccioli” nei tre reattori di Fukushima. I reattori che verranno fermati sono queli costruiti prima del 1980.
Più di 100.000 persone, in Germania, avevano preso parte ieri a manifestazioni contro il nucleare, chiedendo in particolare la chiusura delle centrali. La cifra è stata indicata dagli organizzatori. Il governo non ha ritenuto di dover dare una propria stima ufficiale; in pratica conferma. Le manifestazioni si sono svolte in più di 450 località, afferma l’organizzazione antinucleare Ausgestrahlt.
La Svizzera ha invece annunciato ieri la sospensione delle procedure relative alle domande di autorizzazione per le nuove centrali nucleari. Il ministro del settore Doris Leuthard «ha deciso di sospendere le tre procedure relative alle domande di autorizzazione di massima per le nuove centrali nucleari finché non sarà stata fatta un’analisi approfondita degli standard di sicurezza e non si sarà proceduto ad un loro eventuale adeguamento».
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