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Israele chiede l’intervento ONU contro la Freedom Flotilla

Netanyahu, riferiscono fonti del suo ufficio citate dall’Ansa, ha telefonato oggi a Ban Ki Moon per fargli presente che nella organizzazione della nuova Freedom Flotilla  ci sarebbero anche “gruppi islamici estremisti, i quali intendono destabilizzare la situazione”. Il premier israeliano ha aggiunto che Tel Aviv deve  mantenere una stretta sorveglianza sui traffici marittimi: tanto più – ha
precisato – dopo aver intercettato di recente una nave carica di armi e di munizioni dall’Iran diretta a Gaza. In realtà si tratta della “Victory” una nave battente bandiera liberiana, partita dalla Turchia, assaltato e dirottata dalla marina israeliana in acqua internazionali qualche settinana fa. La nuova Freedom Flotilla – ancora in fase di organizzazione – dovrebbe partire a maggio nel rinnovato tentativo di forzare il blocco marittimo e l’assedio israeliano contro un milione e mezzo di palestinesi rinchiusi da cinque anni dentro la Striscia di Gaza. E’ evidente il panico che sta attanagliando le autorità israeliane per uno dei più efficaci tentativi di “internazionalizzazione dal basso” della questione palestinese, un rischio che Tel Aviv teme moltissimo.

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