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Il Pakistan “brucia” il capostazione della Cia nel paese

Le polemiche sui rapporti di intelligence tra Stati Uniti e Pakistan ogi sono stati complicati dalla pubblicazione sui media pachistani del nome nome del capo della Cia a Islamabad: Mark Carlton.

Il responsabile delle operazioni di spionaggio statunitensi, viene indicato come capo dell’agenzia di Langley in Pakistan nel trafiletto di un quotidiano pakistano e su una rete televisiva privata. Secondo il Times, Carlton sarebbe il secondo capo della Cia a Islamabad il cui nome è stato messo in piazza sui media pachistani in meno di un anno, Stavolta il nome del’uomo di Langley viene fatto nel contesto di un suo incontro con il capo dell’Isi, l’agenzia di intelligence pachistana. Dalla Cia, messa seriamente in imbarazzo, al momento non c’è alcuna conferma che Carlton sia effettivamente il capo dell’agenzia ad Islamabad.

Il presidente statunitense Barak Obama, in un’intervista al programma “60 Minutes” della CBS. aveva affermato che in Pakistan “deve esserci stata una forma di rete di sostegno” a Osama Bin Laden. “Crediamo che vi fosse una sorta di rete di appoggi a Bin Laden all’interno del Pakistan. Ma non sappiamo in chi o cosa consistesse. Non sappiamo se vi sia stato qualcuno all’interno del governo, gente fuori dal governo e su questo bisogna indagare, e cosa più importante, deve indagare il governo del Pakistan”.

Replicando ad Obama, il ministro degli Interni pakistano Rehman Malik ha ammesso oggi che il fatto che il leader di al-Qaeda Osama Bin Laden sia rimasto nascosto ad Abbottabad per cinque anni è stato un fallimento dell’intelligence di Islamabad. L’uccisione di Bin Laden in Pakistan, ha però aggiunto nel corso di un’intervista con la stampa araba, ha rafforzato la determinazione pakistana di sconfiggere il terrorismo. “È stato un fallimento dell’intelligence – ha detto Malik -. Qualche volta succede, ma voglio rassicurare i nostri alleati che lui (Bin Laden, ndr) non era protetto da alcuna agenzia governativa”. Anche gli attentati dell’11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle sono potuti accadere in seguito a un fallimento dell’intelligence, ha aggiunto il ministro. «Non solo l’11 settembre, posso citare altri incidenti nel mondo che sono il risultato del fallimento dei servizi. Ciò non significa che queste agenzie hanno protetto i terroristi”, ha aggiunto Malik, escludendo poi la possibilità che qualcuno, tra i leader politici o i vertici militari, possano dimettersi per questo “fallimento di intelligence”. Quante persone, si chiede, “si sono dimesse negli Stati Uniti dopo l’11 settembre? Chi ha creato Bin Laden e lo ha inviato a combattere i russi? Non lo abbiamo mai invitato in Pakistan”. Intanto l’agenzia pakistana Geo- News ha reso noto che i radar pachistani avevano intercettato la presenza di sei aerei americani vicino al confine afghano qualche ore prima dell’incursione degli elicotteri Usa nel covo di Abbottabad. Geo News rivela i risultati preliminari di un’indagine dell’Aeronautica pachistana. Contrariamente a quanto si era appreso nei giorni scorsi, i radar situati a Peshawar e a Risalpur erano attivi il 2 maggio e hanno rivelato la presenza dei velivoli intorno alle 23 ora locale (le 20 ora italiana). “Abbiamo identificato un Awacs (aereo da ricognizione) e altri cinque cacciabombardieri F-18” ha precisato la fonte aggiungendo che gli aerei «volavano vicino al confine, ma non sono entrati nello spazio aereo pachistano.

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