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La Nato bombarda Tripoli, la Lega Araba vuole chiudere la Tv libica

Un edificio e la sede del ministero di Ispettorato libico sono andati in fiamme questa mattina dopo i bmbardamenti aerei della Nato a Tripoli. Lo riferisce un corrispondente dell’Afp, precisando che a domare l’incendio sono intervenuti verso le 3 (ora locale) i vigili del fuoco.

I due edifici sono situati su viale al Jumhuriya, una zona residenziale e amministrativa non lontana dalla residenza di Gheddafi a Bab al Aziziya. Il bilancio, ancora non ufficiale, conta alcuni feriti fra i funzionari del ministero.

 Ascolta il servizio di radio Città Aperta con Tatiana Fabrizio:

 

Anche ieri la Nato aveva compiuto nuovi raid alla periferia ad est di Tripoli, dove è stato distrutto un sito di radar: lo hanno riferito all’Afp degli abitanti del quartiere di Tajoura, ad una quindicina di chilometri ad est della capitale. Il centro di comunicazioni è però situato in mezzo a delle abitazioni. Altre detonazioni sono riecheggiate più ad est.
Il portavoce del governo, Mussa Ibrahim, ha spiegato che i leader del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di Bengasi hanno chiesto alla Nato di bombardare la sede del ministero per distruggere ”alcuni dossier che provano il loro coinvolgimento in affari di corruzione”. La tv di stato libica ha trasmesso immagini di edifici semidistrutti e in fiamme in un’area residenziale della città. E forse proprio per negare ogni testimonianza, il consiglio dei ministri degli Esteri della Lega Araba, riunitosi ieri al Cairo, ha esplicitamente chiesto all’Ente arabo per le Telecomunicazioni satellitari che gestisce la piattaforma ‘Arabsat’, considerata la piu’ importante e seguito in Medio Oriente, di oscurare il canale televisivo ‘al-Jamahiriya’ la tv libica. Lo riferisce una nota della stessa Lega Araba.

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