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Iraq. La pax americana è finita

Un razzo questa mattina ha colpito una base militare americana a Baghdad provocando la morte di sei soldati statunitensi. Lo riferisce l’inviato della tv satellitare Al-Arabiya. Secondo il giornalista arabo nella deflagrazione altri cinque soldati sono rimasti feriti.

È salito intanto a 11 poliziotti uccisi il bilancio delle vittime dell’attentato suicida sferrato questa mattina nel centro di Tikrit. Lo riferisce una fonte della polizia provinciale citata dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. Secondo il bilancio dell’attacco, condotto con un’autobomba nella capitale della provincia di Salahudin, vi sono anche 19 persone rimaste ferite.

Due giorni fa le operazioni di pompaggio ad un impianto petrolifero nel sud dell’Iraq sono state interrotte in seguito ad un attacco che ha scatenato un incendio. I vigili del fuoco sono al lavoro dopo che il serbatoio, vicino al giacimento di Zubair, è stato colpito da un missile o da una bomba, spiegano fonti di polizia. Il ministero del petrolio ha però rassicurato i mercati: non ci saranno danni sull’export di greggio da parte dell’Iraq.

L’illusione dell’amministrazione Usa e del gen, Petraeus che parlavano di un Iraq ormai pacificato e della riuscita del piano di normalizzazione militare del paese, viene bruscamente rimessa in discussione da una escalation di attacchi da parte dei gruppi di insorti iracheni. Se Obama pensava di poter normalizzare il Medio Oriente con una offensiva ideologica in funzione dei propri interessi, la realtà dimostra che per gli Stati Uniti la strada è ancora irta di ostacoli.

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