E’ stata convocata oggi al Cairo una nuova manifestazione di massa contro l’estensione della legge d’emergenza, decisa dal Consiglio Supremo delle forze armate con il pretesto di “combattere terrorismo e anarchia”. Trentatre tra gruppi e i movimenti politici hanno annunciato la loro adesione alla protesta che si terrà in piazza Tahrir, simbolo della caduta del regime di Mubarak. Sarà però assente il Partito di Giustizia e Libertà formato dai Fratelli Musulmani e l’altro partito religioso Al-Jamaa al-Islamiya. Tra le richieste dei manifestanti anche quello di evitare che membri dell’ex partito al governo, il National Democratic Party, si candidino alle elezioni parlamentari. E che venga stabilita un’agenda per la transizione dei poteri dalla giunta militare a un’amministrazione civile. La legge d’emergenza, in vigore durante i 30 anni del regime di Mubarak, è stata rafforzata dal Consiglio Militare Supremo delle Forze armate dopo l’attacco all’ambasciata israeliana al Cairo lo scorso 9 settembre e la sua applicazione è stata estesa fino alla fine dell’anno, mentre inizialmente la giunta militare aveva assicurato che la legge d’emergenza sarebbe stata tolta prima delle elezioni di novembre.
Rabbia e scalpore sono stati poi suscitati dalla condanna di ieri ad un giovane egiziano Mohamed Gad, diventato famoso per il suo ruolo nella Rivoluzione del 25 gennaio con il sopranome di «Sambo», che è stato condannato a cinque anni di carcere da un tribunale militare. È quanto si legge sulla pagina di Facebook intitolata ‘No ai processi militari per i civilì, un gruppo che chiede che la fine di procedimenti militari per i cittadini. Sambo, un ragazzo di 26 anni di Sharabia, zona del Cairo, è stato arrestato per aver partecipato agli scontri tra i familiari delle vittime della rivoluzione e le forze di polizia il 28 giugno scorso al Baloon Theatre e in piazza Tahrir. Gli insorti lo hanno incoronato come un eroe per aver protetto i manifestanti dagli attacchi delle forze di sicurezza. Sambo è accusato di aver disarmato un agente che cercava di controllare gli scontri. Numerose sono state le manifestazioni di solidarietà nei suoi confronti, ma non sono bastate a risparmiargli la condanna.
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