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Yemen. I morti nella repressione sono saliti a 46

In Yemen le forze di sicurezza governative hanno ucciso ieri altre 20 persone in scontri con manifestanti anti-governativi. Il giorno prima erano stati uccisi 26 manifestanti nella peggior giornata che la città ha visto in diversi mesi. Cecchini filo-governativi hanno sparato dai tetti nel centro della città oggi, mentre le truppe si scontravano con i manifestanti in un’altra parte della città. Alcune fonti hanno detto che tra i cadaveri ci sono un bambino e almeno tre soldati che hanno disertato. Il corteo, composto da persone disarmate, stava marciando verso il palazzo presidenziale dalla vicina Piazza del Cambiamento, dove migliaia di manifestanti sono stati accampati per mesi chiedendo al presidente Ali Abdullah Saleh di dimettersi. Il movimento di protesta, guidato soprattutto da giovani, ha intensificato le manifestazioni la scorsa settimana dopo che Saleh ha chiesto al suo vice di negoziare un accordo di condivisione del potere. Molti hanno detto che la mossa è l’ultima di una serie di tattiche dilatorie del presidente per prendere tempo. Saleh si trova in Arabia Saudita, dove si sta riprendendo dalle ferite riportate in un attacco a giugno contro il compound presidenziale.

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