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Stati Uniti. Migliaia di indignati in piazza . Arresti a Boston e Chicago

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La polizia ha arrestato oggi a Boston un centinaio di persone, dopo aver disperso una manifestazione contro Wall Street. Stando a quanto riportato dal quotidiano The Boston Globe, circa 200 poliziotti in tenuta anti-sommossa hanno circondato poco dopo la mezzanotte di ieri una piazza di Boston occupata dai manifestanti, chiedendo loro di disperdersi. Al loro rifiuto, gli agenti sono intervenuti, ammanettandoli e portandoli via. Sempre secondo il quotidiano, durante l’intervento della polizia i dimostranti hanno urlato slogan come “unito, il popolo non sarà mai vinto”, “è una manifestazione pacifica” e “il mondo intero ci guarda”.

C’erano migliaia di manifestanti in piazza anche a Chicago contro la disuguaglianza economica, in occasione di due eventi finanziari in corso in città. Alcuni dimostranti hanno sfilato davanti alla sede di un meeting della Mortgage Bankers Association, mentre altri si sono avvicinati ad un albergo di lusso dove era in corso una conferenza dell’Associazione per l’interscambio dei futures. Iniziative ispirate al movimento «Occupa Wall Street’ sorto a New York il mese scorso. Secondo la polizia, circa 3.000 persone hanno partecipato alle manifestazioni organizzate dal movimento “Sollevati Chicago”, a cui aderiscono insegnanti, sindacalisti e leader religiosi, e che sul suo sito indica quali obiettivi la restituzione dei “nostri posti di lavoro, le nostre case e le nostre scuole”. Con lo slogan “Noi siamo il 99 per cento”, centinaia di dimostranti hanno manifestato davanti al Chicago Board of Trade e alla Chicago Federal Reserve Bank. La polizia ha arrestato 27 persone. Indossando le magliette del sindacato degli insegnanti di Chicago, i manifestanti avevano improvvisato un sit-in occupando la strada. I manifestanti del movimento “Occupa Wall Street” incolpano tanto i democratici come i repubblicani negli Stati Uniti di appoggiare politiche di cui beneficiano le banche e grandi corporations.  “Siamo contro il corporativismo ed il militarismo”. “Vogliamo tirare fuori il denaro dalla politica. Il sistema è completamente corrotto, vogliamo terminare con le guerre e spendere il denaro per la nostra gente, in lavori, protezione ambientale, programmi sociali, spiega Lisa Simeone, una delle attiviste del movimento.  Gli indignati statunitensi realizzeranno una marcia a livello nazionale il prossimo 15 ottobre, cosa che potrebbe misurare quanto risulta importante questa protesta tra gli statunitensi ed il suo prevedibile impatto nella vita politica del paese.  

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