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Grecia. Secondo giorno consecutivo di sciopero generale

ore 17. Un manifestante greco è morto. Si tratta di un uomo di 53 anni, secondo la tv Skay, che sarebbe rimasto coinvolto negli scontri che hanno visto opposti i componenti del servizio d’ordine del partito comunista e i giovani incappuciati e sarebbe morto per infarto. Secondo la radio Mega che ha intervistato la moglie della vittima, invece, l’uomo si sarebbe accasciato al suolo dopo essere stato colpito alla testa da una grossa pietra e successivamente è morto d’infarto all’ospedale.

ore 16.00. Sono già oltre una quarantina i feriti provocati dagli scontri avvenuti oggi in piazza Syntagma durante le manifestazioni di protesta, tuttora in corso, contro le ultime misure di austerity del governo greco. Lo hanno riferito le radio locali. I feriti sono tutti civili e fra di loro vi sono sia alcuni giovani incappucciati sia membri del servizio d’ordine del partito comunista e del sindacato comunista Pame con i quali si sono scontrati. Al momento non risultano poliziotti feriti.

Gente in fuga da piazza Syntagma ad Atene dove i manifestanti si sono riuniti nel secondo giorno di sciopero generale. Scontri tra uomini armati di bastoni del servizio d’ordine del partito comunista e circa 300 incappucciati che hanno innescato attacchi alla polizia. Il servizio d’ordine è schierato a difesa del monumento al milite ignoto e del Parlamento. Gli inviati della troika, intanto, hanno scritto nel loro rapporto che le condizioni richieste sono state soddisfatte.

La Grecia vive oggi la seconda giornata di paralisi totale dovuta allo sciopero generale di 48 ore indetto dai maggiori sindacati greci per protestare contro le nuove e più rigide misure di austerity previste dal governo e che saranno votate oggi dal Parlamento. Ieri oltre 100.000 persone hanno manifestato per le strade di Atene dove circa 300 giovani incappucciati hanno scatenato per ore una guerriglia urbana che ha provocato una cinquantina di feriti oltre che ingenti danni in piazza Syntagma, dove sorge il Parlamento, e nelle strade adiacenti. Nessuno però ha chiesto di vietare le manifestazioni o di chiudere la piazza davanti al Parlamento. O di arrestare preventivamente i giovani dei centri sociali. E dire che anche la Grecia di fascismo ne ha avuto a lungo…

Anche oggi tutti i settori del lavoro sono fermi – trasporti pubblici, traghetti e aerei – come si astengono dal lavoro dipendenti statali e del settore privato, professionisti e dipendenti dei supermercati mentre continua pure lo sciopero dei netturbini. Chiusi anche scuole e ospedali dove sono garantiti solo i servizi di pronto soccorso. Naturalmente nessuno si augura che si ripetano le violenze di ieri, ma è quasi certo che gli incappucciati torneranno anche oggi in piazza a creare problemi. Ieri sera, intanto, il multi-disegno di legge del governo è stato approvato dal Parlamento in prima votazione con 154 voti a favore (quelli di tutti i deputati del Pasok) e 141 contrari su 295 votanti. La votazione cruciale, quella articolo per articolo, è prevista per questo pomeriggio. Nel governo l’ansia è palpabile perchè diversi deputati del Pasok nelle ultime settimane si sono più volte espressi contro l’articolo 37 del disegno di legge che riguarda la riforma del contratto collettivo di lavoro.

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