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La morte di Gheddafi. Al Jazeera mostra il cadavere

Ore 16.35. Un corpo a torso nudo, su cui appaiono tracce di sangue, circondato da una folla trionfante di persone che lo voltano per farlo riprendere dalla telecamera. Sono queste le crude immagini – quasi da Piazza Loreto – trasmesse dalla televisione panaraba Al Jazira, secondo la quale il cadavere è quello del colonnello libico Muammar Gheddafi. La scena sembra svolgersi in una strada, a Sirte secondo l’emittente. Il corpo dell’uomo, dapprima con il viso rivolto verso terra, viene voltato. Gli occhi sono aperti, i capelli neri e il viso incorniciato da baffi e un pizzetto di un colore un pò più chiaro. Secondo Al Jazira e Al Arabiya, la salma di Gheddafi è stata ora portata a Misurata.

ore 16.05. La tv satellitare Al Jazira International ha diffuso poco fa le prime immagini del leader libico morto. Una scritta in sovrimpressione recita: «Gheddafi morto». Il fermo immagine è puntato sul viso di un uomo, a terra e con gli occhi sbarrati, molto somigliante al deposto leader, con il pizzetto della barba ben curato e di color castano.

Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha affermato di non poter confermare la cattura o la morte dell’ex leader libico Muammar Gheddafi, ma ha aggiunto che se le notizie che arrivano da Tripoli saranno confermate, si tratterà di uno sviluppo significativo. Parlando a Kabul con la Cbs, che lo riferisce nel suo sito web, la Clinton ha inoltre affermato di non ritenere che comunque la fine di Gheddafi porterà alla fine dei combattimenti in Libia. Contro chi, a quel punto? E quali civili si dovranno in quel caso proteggere? A meno di non dover pensare che effettivamente i qaedisti siano una componente importante del Cnt. Da rimuovere presto….

Ore 16. Il sito di Al qods al Arabi, quotidiano panarabo pubblicato a Londra, afferma che il portavoce di Gheddafi, Moussa Ibrahim, è stato arrestato.

ore 15.35. La tv satellitare Al Jazira ha mostrato le immagini del corpo senza vita del ministro della Difesa, Abubakr Yunes Jaber, ucciso oggi a Sirte.

ore 15.30. Mutassim Gheddafi, uno dei figli del rais, sarebbe stato trovato morto a Sirte. Lo ha riferito un comandante del Cnt. Mentre Saif al Islam, altro figlio “importante” del Colonnello, sarebbe  ancora alla macchia nel deserto libico meridionale.

ore 15.27. Il corpo di Muammar Gheddafi è arrivato a Misurata e sarà possibile mostrarlo in tv. Lo riferisce Al Arabiya che cita un giornalista della Reuters.

ore 15.25 La Nato ha confermato di aver attaccato stamani un convoglio di veicoli armati nelle vicinanze di Sirte, nei pressi dell’ultimo nascondiglio di Gheddafi. Il portavoce militare dell’Operazione Unified Protector, il colennello Roland Lavoie, ha affermato che gli aerei dell’Alleanza Atalantica hanno «colpito due veicoli».

«Attorno alle 8,30 di oggi – ha detto Lavoie – due aerei della Nato hanno colpito due veicoli militari Pgf (dotati di mitragliatrici, ndr) delle forze pro-Gheddafi, che facevano parte di un gruppo più grande in movimento nei pressi di Sirte». «Tali veicoli – ha aggiunto il colonnello – stavano compiendo azioni militari ed erano una chiara minaccia per i civili». Un altra fonte della Nato ha ricordato che l’Alleanza Atlantica non è in grado di dare conferme dirette sulla sorte di Gheddafi non avendo sue forze sul terreno. «Ma la intelligence Nato sta facendo il suo lavoro» ha aggiunto la fonte.

La foto diffusa da Al Jazeera.

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Le prime voci (Cnt) lo davano per catturato e ferito a entrambe le gambe.

La tv libica ha annunciato che Muammar Gheddafi «è stato catturato da combattenti» nei pressi della città natale, Sirte.

Una parziale conferma indiretta della presenza di Gheddafi a Sirte veniva da un’altra motizia: il suo ministro della difesa, Abubakr Yunes Jaber, sarebbe rimasto ucciso nella presa di Sirte da parte degli insorti. Lo ha riferito una fonte medica.

Insieme a Muammar Gheddafi, sarebbero stati catturati anche il figlio Mutassim e il potente capo dei servizi segreti dell’ex regime Abdallah Senoussi.

Poi è stato detto dalla tv che Gheddafi era arrivato morto, in ambulanza, a Misurata. Mentre il dipartimento di Stato Usa non se la sentiva di confermare.

Iniziava anche il balletto dei dettagli, come “è stato trovato in una buca (come Saddam Hussein, ndr) e urlava non sparate”. Poi che sarebbe stato ucciso con un colpo alla testa.

Ancora un’altra versione: sarebbe stato colpito da aerei della Nato mentre con un convoglio di mezzi stava cercando di fuggire da Sirte. Lo ha riferito l’esponente del Consiglio nazionale di transizione Abdel Majid. «Gheddafi stava cercando di fuggire in un convoglio che è stato attaccato da aerei da guerra della Nato», ha detto. Gli aerei hanno colpito quattro veicoli diretti a ovest. Il capo delle forze armate del regime Abu Bakr Yunus Jaber sarebbe stato ucciso durante l’attacco, mentre il cugino e consigliere di Gheddafi Ahmed Ibrahim sarebbe stato catturato.

Subito dopo il Cnt smentiva rivendicando a “un proprio attacco” il merito della cattura.

Infine, l’ambasciatore libico a Roma Abdul Hafed Gaddur ha confermato la morte di Muammar Gheddafi oggi a Sirte. Secondo la versione di Gaddur, il colonnello sarebbe deceduto in seguito alle ferite riportate ad entrambe le gambe durante la cattura.

E ancora. Il corpo di Muammar Gheddafi verrebbe portato in questi minuti (ore 15.00) in una località segreta per ragioni di sicurezza. Lo ha detto uno dei responsabili del Cnt, Mohamed Abdel Kafi all’agenzia Reuters.

Un funzionario della Nato ammetteva che «ci vorrà tempo per confermare la cattura di Gheddafi».

Il sito di una tv libica fedele a Muammar Gheddafi ha invece smentito «la cattura o la morte», dato ufficialmente per morto dal Cnt. Le notizie diffuse «dai lacchè della Nato sulla cattura o la morte del fratello dirigente Muammar Gheddafi sono senza fondamento», ha annunciato la tv, sostenendo che egli sia in «buona salute». «Sono solo delle voci e non è la prima volta che ricorrono a questo genere di disinformazione», afferma il sito della tv.

La tv del Cnt ha annunciato che Il presidente del Consiglio Nazionale Transitorio libico (Cnt) Abdel Jalil pronuncerà a breve un discorso alla nazione.

Nelle prossime ore il Consiglio Atlantico potrebbe riunirsi a livello di rappresentanti permanenti per fare il punto sulla missione in Libia e l’eventuale stop alle operazioni. Lo si apprende da fonti diplomatiche secondo le quali tutto dipende dalle comunicazioni ufficiali che giungeranno nelle prossime ore dal Cnt.

Nel frattempo è stata diffusa la seguente foto, da cui non sembra si possa capire molto.

 

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La cronologia di questa guerra secondo l’Ansa.

FEBBRAIO 2011 -15-19: manifestazione contro il regime, violenti repressioni a Bengasi e Al Baida (est). La rivolta si estende. – 21-22: i minsitri della Giustizia, Mustapha Abdel Jalil, e dell’Interno, Abdel Fatah Younes, si uniscono alla rivolta. Decine di rappresentanti politici e militari faranno lo stesso. – 23-25: la zona dalla frontiera egiziana fino a Ajdabiya, che include Tobruk e Bengasi, passa nelle mani degli insorti.

MARZO 2011 – 10: la Francia è il primo Paese a riconoscere il consiglio nazionale di transizione (CNT), creato a fine febbraio dall’opposizione a Bengasi. – 17: l’Onu autorizza un ricorso alla forza contro le forze fedeli al colonnello per proteggere i civili. – 18-19: i pro-Gheddafi attaccano Bengasi, capitale dei ribelli. La coalizione passa all’offensiva e bombarda i lealisti che si ritirano a ovest. – 31: la Nato prende il comando delle operazioni.

APRILE 2011 – 20: dopo Londra, Parigi e Roma inviano consiglieri militari presso il CNT seguiti da Egitto e Stati Uniti.

MAGGIO 2011 – 11: dopo due mesi di assedio e di combattimenti, i ribelli prendono l’aeroporto di Misurata (a est di Tripoli).

GIUGNO 2011 – 29: la Francia riconosce di aver paracadutato armi da fuoco ai ribelli nelle montagne di Nefoussa (a sud-est di Tripoli).

LUGLIO 2011 – 15: il gruppo di contatto, guida politica dell’intervento, riconosce il CNT «autorità governativa legittima». – 28: viene assassinato il generale Younes, capo di stato maggiore della ribellione.

AGOSTO 2011 – 9: il regime accusa la Nato di aver ucciso 85 civili in raid nell’ovest. – 20: scoppio della ribellione su Tripoli con l’appoggio aereo della Nato. Il 23, viene conquistato il bunker del colonnello, Bab al-Aziziya, mentre da più parti lo danno in fuga.

SETTEMBRE 2011 – 1: l’Onu e le grandi potenze sbloccano 15 miliardi di dollari di beni libici che erano stati congelati. – 15: Nicolas Sarkozy e David Cameron vanno in Libia. – 16: l’Onu riconosce il CNT. – 20: la rivoluzione ha provocato 25mila morti (secondo il presidente del CNT, Mustapha Abdel Jalil). – 21: le forze del nuovo regime conquistano Saba e Waddan, nel sud desertico.

OTTOBRE 2011 – 9 e 11: i ribelli avanzano a Sirte con la conquista dell’università e del centro di conferenze Ouagadougou, poi il quartier generale della polizia. – 13: riapertura parziale dello spazio aereo. Riparte il gasdotto Greenstream tra la Libia e l’Italia. – 17: Bani Walid, a sud-est di Tripoli, «totalmente liberata» (comandante CNT). – 18: visita a sorpresa a Tripoli del segretario di stato Usa Hillary Clinton. – 19: il numero due del CNT, Mahmoud Jibril, esprime preoccupazione per la battaglia politica futura che potrebbe gettare il Paese nel caos. – 20: Sirte, ultimo bastione del regime, «quasi liberata».

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