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Siria: è guerra civile. Ribelli all’attacco

Su Damasco si moltiplicano le pressioni in un contesto che assomiglia sempre di più alla preparazione di un’aggressione militare. Ad offrire una sponda a Francia e Turchia, che per ora sembrano guidare lo schieramento favorevole ad un intervento militare ‘limitato’ contro Damasco, sono stati i ribelli del cosiddetto ‘Esercito Siriano Libero’. Ieri pomeriggio infatti Riad al-Assad, il leader dell’organizzazione militare composta da miliziani anti Assad e soldati disertori, ha chiesto alle potenze straniere di intervenire con ‘raid aerei’ contro alcuni obiettivi siriani riconducibili al regime di Damasco. Una posizione che riecheggia quella assunta dai ribelli libici del CNT di Bengasi e che rappresentò il preludio ai massicci bombardamenti della Nato. Che si arrivi a quel tipo di scenario non è detto, ma la richiesta di intervento straniero da parte dei capi militari dell’opposizione è inquietante.

Nel paese intanto si combatte una guerra civile cruenta che i media internazionali, basandosi sulle veline di Al Jazeera e Al Arabiya, raccontano come una repressione unilaterale dei governativi contro gli oppositori pacifici. Ben 11 tra agenti di sicurezza e soldati siriani sarebbero stati uccisi in un agguato condotto dall’Esercito Siriano Libero a Homs, uno degli epicentri della rivolta. Invece ieri era stata riferita la notizia che sette piloti militari erano stati uccisi durante un attacco condotto a Palmita da uomini armati contro il bus che li trasportava nel centro del paese. Lo hanno annunciato fonti dell’opposizione. Altri morti sarebbero stati invece provocati dalla repressione delle forze di sicurezza del regime di Assad nelle province di Homs, Hama e Idlib. L’opposizione parla di 35 vittime, tra cui una donna e due bambini, a causa dei bombardamenti governativi.

Dal punto di vista diplomatico la Lega Araba sembra in prima fila nell’aumentare la tensione nell’area. Mentre ieri Damasco sembrava aver accettato per l’ennesima volta senza particolari condizioni l’invio nel paese di una maxi delegazione di osservatori stranieri – tra cui anche militari – l’organizzazione capeggiata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi ha imposto alla Siria un nuovo ultimatum concedendo solo poche ore ad Assad per rispondere. In caso di non accettazione la Lega Araba minaccia di inasprire ulteriormente le sanzioni economiche, commerciali e diplomatiche nei confronti del paese. Domani la Lega Araba potrebbe decidere la sospensione dei collegamenti aerei civili, l’interruzione di ogni rapporto con la Banca centrale siriana, il congelamento dei conti bancari governativi e la cessazione di ogni rapporto finanziario con il paese assediato.

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