Si è conclusa con una tavola rotonda nella Parrocchia di San Luca Evangelista di Roma, la Campagna 2011 “Il 5 per i 5”, tenuta in varie parrocchie di Roma e altre città italiane dall’Associazione e rivista “Nuestra America” con il fine di sensibilizzare la società civile del nostro paese sul tema dei cinque agenti cubani ingiustamente detenuti nelle carceri statunitensi da oltre 13 anni. All’iniziativa, introdotta e coordinata dal prof. Luciano Vasapollo, dell’Università La Sapienza di Roma e Direttore di Nuestra America e vice Presidente del comitato italiano giustizia per i 5, hanno partecipato Padre Antonio Tarzia, Direttore della rivista Jesus, il Prof. Furio Pesci, dell’Università La Sapienza di Roma, il Dott. Vladimir Perez, consigliere politico dell’Ambasciata di Cuba in Italia, Don Carlo Villano, parroco di S. Luca Evangelista di Vincaturo a Giuliano (Napoli), il Dott. Pino Baldassarri, dell’Associazione Maurizio Polverari, Mons. Remo Botola, parroco di S. Luca Evangelista.
La scelta di portare la questione dei Cinque antiterroristi cubani all’interno della comunità cattolica e delle parrocchie è la risposta all’esigenza, “espressa anche dai familiari dei Cinque durante un nostro recente viaggio a Cuba – ha spiegato il Prof. Vasapollo – di lavorare per sensibilizzare l’intera società civile per la soluzione di un caso politico che ha forti risvolti sul piano giuridico, sociale ed umano; un coinvolgimento che ha riscontrato un’attenzione particolarmente impegnata proprio nel mondo cattolico di base, come ha dimostrato l’intensa partecipazione di molti parrocchiani alle nostre iniziative durante tutto l’anno, che a loro volta hanno potuto informare tanti loro parenti, amici e aderenti alle loro comunità”.
La chiusura del processo “kafkiano”, come lo ha definito il Prof. Furio Pesci, che ha portato a pesantissime condanne per i Cinque agenti Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, ha consegnato la sorte dei Cinque alla procedura straordinaria dell’ Habeas Corpus, un’opportunità che viene offerta, solo una volta, ai condannati dopo aver esaurito, senza successo, tutti i ricorsi d’appello. Rimane aperta in ogni caso la strada di una decisone favorevole alla loro liberazione che resta di piena facoltà del Presidente degli Stati Uniti.
E’ in tale contesto che assume una particolare importanza il passo compiuto il 14 dicembre, quando l’Associazione “Cassiodoro”, presieduta da Padre Antonio Tarzia, con la presenza del Prof. Luciano Vasapollo ha partecipato all’udienza con Papa Benedetto XVI. Come ha voluto ricordare con passione Padre Tarzia ,in una intervista che ci ha concesso e durante la tavola rotonda, alla fine dell’ udienza il Papa ha incontrato soltanto alcune ristrette delegazioni, tra cui quella dell’Associazione “Cassiodoro” che gli ha donato una targa commemorativa e alcuni libri,ed inoltre ha consegnato materiale informativo sui Cinque, e una lettera del Prof. Vasapollo in cui tra l’altro si sottolinea “la lunga battaglia di solidarietà per la liberazione dei Cinque fratelli cubani che soffrono ingiustamente detenuti da 13 anni nelle carceri statunitensi per aver difeso il proprio Paese dal terrorismo”, con la rispettosa richiesta di “una preghiera di Sua Santità per porre fine alla sofferenza dei Cinque fratelli cubani e dei loro familiari”.
Proprio ieri il Granma dava la notizia che nei prossimi mesi, tra fine marzo e i primi di aprile, Papa Benedetto XVI andrà in visita in Messico e poi a Cuba. Una visita che – come ha detto il Prof. Vasapollo “si auspica possa aprire un serio spiraglio alla soluzione di questo caso dei Cinque che oltre a rappresentare una palese aggressione politica contro la sovranità di Cuba, è un incredibile esempio di ingiustizia giuridica, sociale e umana, giustificata solamente da quelle stesse oppressive ragioni politiche che da 50 anni i diversi governi statunitensi utilizzano come risposta al giusto percorso di autodeterminazione del popolo cubano”.
Ha concluso l’incontro il consigliere politico dell’Ambasciata di Cuba in Italia, Vladimir Perez, che ha ricordato che il caso dei Cinque “è ormai tutto nelle mani del Presidente USA e Premio Nobel per la Pace Barack Obama”.
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