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Israele. Hackers all’attacco della borsa e delle banche di Tel Aviv

L’attacco non è riuscito a bloccare del tutto i siti web, ma ha reso molto difficoltoso il loro funzionamento. L’offensiva informatica arriva dopo l’annuncio dato pochi giorni fa da un hacker non ancora identificato, probabilmente di origine saudita, che si presentava con il nickname “OxOmar”. Gli hacker autori dell’attacco, che durante la settimana scorsa avevano messo on-line dati di migliaia di carte di credito di cittadini israeliani, sembrano dimostrare profonde simpatie per la causa palestinese. Il governo di Tel Aviv parla dell’offensiva informatica come tassello di un piano più grande per sminuire la reputazione di Israele e “minacciare la stabilità economica e la sicurezza del paese” ha affermato il Ministro dell’Informazione, Yuli Edelstein.
Il duplice attacco che ha colpito due simboli della modernità israeliana, il sito della borsa di Tel Aviv e il portale della compagnia aerea di bandiera El Al: entrambi i siti sono stati messi fuori uso per diverse ore durante la mattinata di lunedì. “Un colpo grosso e dall’alto impatto mediatico, soprattutto se si tiene conto che controspionaggio e alta tecnologia sono due elementi cardine per l’immagine che Israele intende dare di sé all’estero” scrive il sito specializzato www.servizisegreti.it L’ hacker che usa il nome di OxOmar sarebbe un ragazzo saudita di diciannove anni. La scorsa settimana Hamas aveva invitato attivisti e simpatizzanti a intensificare gli attacchi contro i siti israeliani. “La penetrazione dei siti israeliani apre una nuova frontiera nella resistenza elettronica e nella guerra contro l’occupazione israeliana” aveva detto il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhuri durante una conferenza stampa nella Striscia di Gaza nel fine settimana.

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