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Tolosa. La guerra dei lupi

Una inquietante inchiesta del giornale online francese Agoravox. L’ antisemitismo non è la pista giusta.

Mentre in molti, troppi, cercano di leggere la strage alla scuola ebraica all’insegna dell’antisemitismo, la realtà rivela uno scenario molto più inquietante. Un giornale online francese, ha ricostruito diversi episodi precedenti agli omicidi seriali di Tolosa. Uomini che vengono mandati in guerre coloniali in Afghanistan o Iraq, hanno spesso maturato convinzioni razziali che possono sfociare nella violenza totale contro “gli altri”, quelli che “non sono come noi” e quelli che li difendono. I casi di Brejivik in Norvegia o di Casseri a Firenze sono la punta di un iceberg che si è andato formato dentro i militari di professione, i professionisti della guerra.

I casi di soldati impegnati in Afghanistan che sfogano brutalmente il loro razzismo omicida, sta diventando qualcosa di più di qualche isolato episodio. Dopo le recenti vicende a Kandahar, con il massacro di civili ad opera di un gruppo di soldati e non di un singolo “uscito di testa”, l’ombra si sta allungando anche sulla Francia.

Tempo fa era stato segnalato il caso di tre militari della Repubblica Ceca, Hynek, Matonoha e il capitano Cermak, tempo fa vennero sospesi dal corpo apparentemente per aver indossato le insegne di una unità nazista. Entrambi erano militari, di stanza nella difficile provincia di Logar, in Afghanistan. Hynek, viene presentato anche come un disertore della Legione Straniera francese, la quale aveva già utilizzato gli stessi simboli in Kosovo “. Lo smantellamento di un gruppo neo-nazista tra le forze armate di Praga era nata da una indagine sull’incendio di una piccola casa occupata da una famiglia Rom, che aveva scioccato il perché c’era stata una bambina di due anni bruciata rimasta ustionata al 80%. La bambina, Natalka, sfigurata, era uscita miracolosamente viva, dopo otto mesi di operazioni.

Negli Stati Uniti, ad esempio, l’estrema destra si è infiltrata nell’esercito molto tempo fa. James Douglas Ross è stato un esempio di membro di una lega di estrema destra sostenitrice del diritto di supremazia della razza bianca, che si trovò com compiti di ufficiale dell’intelligence in Iraq! Il generale George Casey, di stanza presso la base militare Usa a Tikrit affermò in una intervista la necessità di dare la caccia ai “quei bastardi islamici “, e concludeva che” questa è una guerra che si rivolge ai neo-nazisti, perché la guerra è di per sé razzista”. C’è poi l’esempio del soldato Forrest Fogarty, altrettanto sorprendente. Nonostante i suoi tatuaggi, e anche le foto dei suoi incontri con il Ku Klux Klan, era stato mandato lì, in Iraq, con frasi in bocca come “Odio gli arabi più degli altri”. “Gli ebrei e sono disgustosi”. 
Anche in Inghilterra il paese è stato costretto ad affrontare un gruppo di “lone wolfes” (lupi solitari), Il giornale the Morning Star riporta che nel novembre 2009, un reduce dalla guerra, Neil Lewington, è stato arrestato mentre preparava una campagna razzista per le strade d’Inghilterra. Al suo arresto, ha parlato di Timothy McVeigh (quello dell’attentato a Oklhoma City negli usa) come di un”esempio”, l’uomo aveva confessato nel modo più chiaro ammirazione per il neo-nazista David Copeland del British National Party e per il Movimento nazional-socialista, che aveva terrorizzato, la comunità indiana e gay a Londra nel 1999. Il serial killer norvegese Breivik, aveva chiaramente indicato le sue motivazioni: “il mio scopo principale era quello di sollecitare il risentimento e l’odio in questo paese, o arrivare ad una guerra razziale 
Un altro di questi lupi solitari era Terence Gavan, 39 anni. L’uomo aveva con sé un arsenale impressionante quando la polizia inglese è venuto ad arrestarlo. 54 bombe improvvisate e 12 armi da fuoco. E ‘stato iscritto nel BNP.. Con lui avevano trovato una lista di persone da uccidere, tra cui una donna vista su un video come vicina ad uno degli attentatori del 7 luglio 2006 a Londra.

E poi in Francia . L’episodio del 2008 al 17° Reggimento con la foto dei parà con una bandiera nazista scattata nella caserma Doumerc, a Montauban. Un reggimento impegnato in Afghanistan e più precisamente a Kapissa proprio nella regione in cui molti soldati francesi sono morti in circostanze che solo oggi vengono conosciute. Rituali nazisti, ma anche tatuaggi, i militari, denunciano il coinvolgimento di ufficiali. Sugli armadietti, hanno attaccato manifesti di propaganda nazista denuncia un testimone, Benserhir Jamel, aggiungendo: “Una sera, il mio comandante di plotone, ubriaco, si arrampicò sul tavolo e ha fatto il saluto nazista

La scorsa settimana, tra i soldati francesi uccisi e feriti a Tolosa c’erano due soldati di fede musulmana, Legouad Mohamed, 26 anni, Abel Chenoulf, 24 anni e Loïc Lieber, 28 anni, nero della Guadalupa che ha scampato la morte (è stato colpito nel midollo spinale). Anche il primo soldato ucciso a Tolosa, il sergente Ziate Ibn Imad, era musulmano e anche lui aveva prestato servizio in Afghanistan. L’uomo che ha sparato ripetutamente in questi giorni a Tolosa, secondo gli investigatori, ha particolare familiarità con la città,

Tra i molti video oggi al centro delle indagini sulla strage alla scuoa,ebraica, l’assassino è sempre mascherato dal suo casco e la sua calma ha impressionato la polizia.” Questa è una persona che ha sa sparare. A Montauban, ha ricaricato la sua arma automatica e non ha mostrato alcun segno di panico, osa uccidere in pieno giorno nei quartieri affollati e lascia pochi indizi dietro di sé”. Una serie di elementi suggeriscono che il tiratore non usava un’arma per la prima volta. C’è una dimostrata conoscenza delle armi. Adesso anche la Francia sta cercando per il suo o i suoi “Lone Wolf”. Un segnale d’allarme anche per l’Italia? Dopo gli omicidi di Firenze contro i senegalesi da parte di un “intellettuale” neonazista guai a sottovalutare le cose.

 

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