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Flytilla. Aeroporto di Tel Aviv militarizzato. Espulsioni di massa

Aggiornamento ore 17.30:

I due attivisti italiani rimpatriati sono due donne, Stefania Russo e Marie Moise, partite da Milano e Roma e arrivate oggi allo scalo internazionale di Tel Aviv, ha aggiunto il coordinamento italiano della ‘”Flytilla” sottolineando che “le due cittadine saranno rispedite in Italia oggi stesso, coercitivamente, senza aver potuto neanche incontrare un funzionario di giustizia”. Gli altri due italiani fermati – hanno ancora spiegato gli attivisti filo-palestinesi – sono due fratelli, Joshua e Valerio Evangelista, “due blogger, imbarcatisi a Kiev. Secondo le poche notizie a disposizione i due sarebbero bloccati al centro detentivo dell’aeroporto Ben Gurion, dove sarebbe in corso un interrogatorio”. Due, infine, i membri della delegazione italiana della Flytilla che hanno superato i varchi dello scalo di Tel Aviv e che sono già entrati nei Territori. Entrambi sono partiti questa mattina da Fiumicino, in quanto non inseriti nella ‘black list’ che ha invece bloccato gli altri 7 membri del gruppo partito oggi da Roma.

ore 16.30

al momento risultano quattro attivisti italiani fermati dalla polizia israeliana all’aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv: Stefania, Russo, Valerio Evangelista, Maria Moise e Joshua. Le autorità israeliane intendono espellereli al più presto da Israele. Sembra però che altri attivisti francesi siano risuciti a passare e siano adesso insieme ai loro referenti palestinesi e israeliani che stavano aspettando la missione “Benvenuti in Palestina”.

 

Trenta attivisti francesi sono stati arrestati dalla polizia israeliana all’aeroporto di Tel Aviv.. Per quanto riguarda gli attivisti provenienti dall’Italia e che non sono stati bloccati a Fiumicino, sono stati persi i contatti con due italiani a Tel Aviv: Joshua e Valerio Evangelisti, sarebbero nel centro detentivo dell’aeroporto, mentre l’attivista italiana, Stefania Russo, è stata fermata all’aeroporto di Tel Aviv e gli Israeliani vogliono deportarla immediatamente in Italia.

“Io nella lista nera?. Ma io non ero a Fiumicino, sono già a Gerusalemme, sono arrivato qui travestito da suora pellegrina”. Così, con la consueta ironia, il vignettista Vauro Senesi, ha commentato all’ANSA l’inserimento del suo nome nella lista dei 7 italiani esclusi, “su direttiva dello Stato di Israele”, dal volo di questa mattina in partenza da Roma e diretto a Tel Aviv, dove la delegazione italiana avrebbe dovuto unirsi a centinaia di attivisti in partenza da tutta Europa per dar vita alla “Flytilla”, l’iniziativa filo-palestinese del gruppo “Welcome to Palestine”. Il nome di Vauro figurava, assieme a quelli di altri 6 cittadini italiani, nella lista di persone per le quali era stato previsto il diniego d’imbarco.

Sarebbero finora 40 – secondo il sito israeliano Ynet – gli ordini di espulsione da Israele emessi nei confronti degli attivisti stranieri di “Benvenuti in Palestina” (Flytilla) arrivati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Di questi, aggiunge il sito, 33 sono cittadini francesi. Tredici attivisti saranno prevedibilmente espulsi in giornata, precisa Ynet, mentre per gli altri 27 si stanno ancora cercando posti disponibili nei voli in partenza da Tel Aviv.

Intanto sono almeno quattro gli attivisti israeliani arrestati all’aeroporto di Tel Aviv perchè solidali con gli Internazionali della missione Benvenuti in Palestina. Si conosce il nome di uno di loro, Jonathan Shapiro, ex pilota militare israeliano da tempo impegnato sul fronte pacifista.

Proteste e arresti amministrativi a Bruxelles per gli attivisti che volevano partecipare all’operazione Flytilla partendo per Israele dall’aeroporto internazionale di Antverpen. Secondo quanto riferito dal portavoce della Ong Solidarietè Palestine, ad almeno un centinaio di persone che avevano acquistato il biglietto per Tel Aviv (una sessantina di belgi ed una quarantina di francesi) è stato rifiutato l’imbarco per Tel Aviv da parte di Brussels Airlines, Lufthansa e Swissair. Una portavoce della polizia federale, secondo quanto riferiscono i media locali, ha confermato che ci sono stati “tre arresti amministrativi per turbamento dell’ordine pubblico”. Sempre secondo la polizia erano tra 120 e 150 persone le persone che hanno dato vita ad una manifestazione di protesta allo scalo di Zaventem. «Volevamo che queste persone potessero viaggiare, ma evidentemente non sono state autorizzate a farlo. Israele ha chiaramente fatto pressione su queste compagnie aeree ed il governo belga ha purtroppo collaborato a questa intimidazione» ha detto il portavoce della Ong, Jan Dreezen.

Giunge poi la notizia che le forze dell’ordine turche hanno bloccato all’aeroporto di Istanbul nove attivisti della missione “Benvenuti in Palestina”.

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L’Alitalia totalmente subalterna alle autorità israeliane

Ecco il testo consegnato agli attivisti italiani cui Alitalia ha negato l’imbarco su ordine di Israele. Si commenta da solo.

Notifica di divieto di imbarco

Il sottoscritto certifica quanto segue.
Il sig. xxx non è stato imbarcato per i seguenti motivi: direttiva dell’Autorità per l’Immigrazione e la Frontiera dello Stato di Israele, diniego di ingresso secondo la legge del 1952 che disciplina l’ingresso sul territorio di Israele.
La compagnia non si assume nessuna responsabilità per l’applicazione di quanto indicato sopra.

Security manager Aldo Saltalamacchia

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