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Siria. Spaccature tra i miliziani anti-Assad

I ribelli siriani hanno bombardato questa mattina l’aeroporto militare di Menagh, a circa 30 chilometri a nord-ovest di Aleppo. Ma il fronte anti-Assad continua a dividersi tra i gruppi che vivono all’estero e quelli all’interno. Una frazione dei miliziani vicina all’Arabia Saudita ha annunciato di voler formare un governo di transizione, ma il Consiglio nazionale (Cns), espressione del fronte sostenuto in primis dal Qatar, ha giudicato l’iniziativa prematura, e anche dall’interno della Siria i miliziani hanno preso le distanze da chi “pensa già alla spartizione del potere”.

Il presunto leader dell’Esercito libero siriano (Esl) all’estero, il colonnello Riad al Assaad ha duramente criticato l’ala interna dell’Esl accusandola di “volersi arrogare il diritto di decidere della sorte della rivoluzione”. Accuse respinte al mittente da Saad ad Din Qassem, portavoce dell’Esl in Siria, secondo cui solo chi “oggi combatte in Siria ha diritto a dire la sua”. Ad Aleppo intanto si continua a combattere duramente. Dopo l’esecuzione a freddo di alcuni membri del clan Berri da parte dei miliziani anti-Assad, la “confederazione di tribù di Aleppo” fedele al governo ha dichiarato guerra contro i “mercenari della Nato”, riferendosi ai miliziani dell’Esl.

La Cnn intanto rende noto che il presidente Usa Barack Obama ha autorizzato missioni segrete a sostegno dei ribelli in Siria. L’ordine e’ stato firmati gia’ nei mesi scorsi, permettendo alla Cia ed alle altre agenzie di intelligence statunitensi di fornire, in modo segreto, sostegno alla rivolta contro il regime di Bashar Assad. Le fonti citate dalla Cnn non specificano la natura di questa assistenza, ma fonti diplomatiche americane hanno rivelato che gli Usa stanno fornendo informazioni di intelligence sui movimenti delle truppe governative siriane.

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