Lo scorso 15 settembre un centinaio di giovani antifascisti, appartenenti ad alcuni gruppi anarchici e della sinistra antagonista, hanno percorso in moto alcune aree del centro di Atene: Metaxourgeio, Aghios Pavlos, Piazza Vathis e Piazza Omonia. Durante la ‘manifestazione’ hanno realizzato alcune soste per incollare manifesti e lanciato volantini dalle loro motociclette per denunciare le continue e sempre più violente spedizioni punitive contro immigrati e militanti della sinistra che hanno per protagonisti i gorilla di Alba Dorata.
Una piccola ma significativa mobilitazione antifascista in una città e in un paese che sembrano vivere con passività, se non con tolleranza o addirittura simpatia, l’ascesa del movimento neonazista guidato dal folkloristico ma sempre più popolare Nikolaos Michaloliakos. Nei sondaggi i nazisti ellenici, entrati in parlamento alle ultime due tornate elettorali con il 7% dei consensi, sono dati in netta ascesa: c’è chi parla del 10, chi del 12, chi addirittura del 15%. E comunque il 22% degli intervistati in un’inchiesta di qualche giorno fa affermava di nutrire simpatia per Michaloliakos e di essere attenta agli argomenti di Chrysi Avgi. Argomenti? Botte agli immigrati e spedizioni punitive, per lo più. Come quelle realizzate nelle ultime settimane a Missolungi e Rafina, dove le squadracce di ragazzotti in maglietta nera hanno letteralmente distrutto e spazzato via le bancarelle che gli ambulanti avevano montato in due mercatini all’aria aperta. Ai disgraziati venditori è andata anche troppo bene, visto che in alcuni attacchi le vittime sono state uccise o picchiate selvaggiamente…
La Polizia non arresta i fascisti, mai. Perché tra le forze dell’ordine le idee di Chrysi Avgi sono popolari, molto popolari. Alcuni studi hanno rivelato che alle ultime elezioni quasi metà degli appartenenti ai corpi di sicurezza di Atene ha votato per il partito che ha per simbolo una svastica. Qualcuno disse che si trattava di un’esagerazione. Ma poi è emerso che in alcuni casi dei cittadini che si sono rivolti ad alcuni commissariati per denunciare qualcosa che non andava sono stati indirizzati dagli agenti verso i camerati, sempre pronti a intervenire.
L’episodio più inquietante sarebbe accaduto nella città di Kalamata, nel sud del Peloponneso. Una signora ha raccontato al sito francese Rue89 che dopo aver telefonato alla polizia locale perché un uomo si era introdotto nel suo giardino, si è sentita dire dal poliziotto del centralino: ”Noi non abbiamo mezzi, telefoni i ragazzi di Alba Dorata. Ci penseranno loro”. La signora ha risposto ‘no grazie’, ma poco dopo un manipolo di fascisti si è presentato davanti a casa sua. Essendo nel frattempo sparito l’intruso, i fascisti si sono accaniti contro una famiglia di pakistani, sgomberati a forza dalla loro casa che è stata poi incendiata.
I militanti di Chrisy Avgi non sono molti, ma sono molto attivi, sempre pronti. Pronti a intervenire contro gli immigrati, i gay, i militanti delle organizzazioni sociali e di sinistra, naturalmente. O a vendere pane a un euro al chilo, o a distribuire agli anziani quelle medicine che le farmacie non danno più perché lo Stato non glie le rimborsa. Ma solo ai greci ariani. Mai che rivolgano le loro attenzioni ai politici responsabili della drammatica situazione in cui versa il loro paese, o contro gli imprenditori e gli speculatori che hanno nascosto all’estero i loro capitali e vivono da nababbi in una capitale che sembra uscita da una guerra.
Il 14 settembre, mentre alcuni di loro distribuivano cibo gratis agli abitanti di pelle chiara del quartiere di Agios Pandeleímon, altri camerati saccheggiavano un negozio gestito da un cittadino pakistano. Lo stesso giorno Alba Dorata ha annunciato l’inizio di una campagna di raccolta di sangue ‘greco’ destinato a creare una riserva destinata solo a greci. E qualche giorno dopo camerati e sanitari hanno festeggiato l’inizio della ‘campagna’ all’interno di un ospedale pubblico di Salonicco.
Anche i deputati entrati recentemente in parlamento e spesso alla testa dei blitz razzisti e delle spedizioni punitive non hanno dovuto preoccuparsi più di tanto dell’intervento delle forze dell’ordine. Ora sembra che il Parlamento abbia avviato le procedure per ritirare l’immunità diplomatica a tre di loro, e che il Ministro della Giustizia voglia riformare la legge sulla repressione dei reati di razzismo per renderla più efficace. Ma intanto il tempo passa, e i neonazisti ellenici conquistano sempre più spazi, convincono sempre più cittadini spauriti che la loro ricetta, solo la loro, può mettere fine alla crisi. Una ricetta che definire delirante è dir poco, ma che di fronte alle promesse mancate della classe politica e alla disperazione sociale a molti appare degna di considerazione.
Spiegava sul quotidiano greco Ekathimerini il giornalista Nikos Konstandaras “Alba Dorata non solo non nasconde la sua vera natura ma anzi dimostra la sua violenza e la sua intolleranza ogni volta che gli si presenta l’occasione. Coltivare la rabbia li favorisce (…)”.
E’ in questo clima che domani in Grecia sindacati e organizzazioni sociali e politiche della sinistra bloccheranno di nuovo il paese con l’ennesimo sciopero generale contro il governo, contro i diktat della troika, contro il saccheggio del paese. Ma di scioperi i greci ne hanno fatti moltissimi, e i risultati non si sono visti. Non perché non serva scioperare, ma perché la controparte non vuole e non può concedere nulla.
E’ forse per questo che i nazisti diventano sempre più popolari. Qualche mese fa, a sinistra, alcuni analisti parlavano di Alba Dorata come di un fenomeno passeggero, come un fuoco di paglia. Ma non sembra proprio che sia così.
La sinistra greca è forte, numerosa, radicata nei territori. Ma sembra in ritardo nell’individuare l’antifascismo militante e di massa – e l’autodifesa dalle continue aggressioni – come priorità irrimandabile. Sabato scorso alcune Centinaia di persone hanno marciato per le vie di Atene per protestare contro il razzismo e i raid di Alba Dorata. La manifestazione si è svolta tranquillamente, ma non appena terminata, due immigrati pachistani che vi avevano preso parte sono stati accoltellati da una squadraccia…
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