Non esiste una definizione comune di guerra. Questo è tanto più vero stando ai termini del diritto internazionale. Nozioni esplicative come “stato di guerra” e di “dichiarazione di guerra” sono insufficienti. Quale tipo di conflitto armato può essere senza dubbio ricondotto alla definizione di guerra senza rischiare di essere meglio collocato in una definizione più “soft”? Questo non è determinato da alcuni criteri oggettivi, ma piuttosto dagli approcci delle parti coinvolte.
Mentre alcuni definiscono la guerra come un conflitto armato lanciato da un singolo stato o da un gruppo di Stati per imporre i propri interessi su un altro stato o sopra un gruppo di Stati, altri ritengono che siano sufficienti criteri come la durata e la “mobilitazione totale”. La legge 2941 art . 3 sulla mobilitazione e lo Stato di Guerra , definisce la guerra in base ai termini del diritto interno della Turchia: ” un conflitto armato è quello che richiede l’uso di tutti i poteri e le risorse dello Stato, materiali o morali , in particolare della forza militare, senza alcune restrizioni al fine di proteggere la continuità dello Stato e di realizzare gli obiettivi nazionali “
Anche in questo caso il dilemma non può essere risolto, perché questo articolo è stato scritto con lo stato d’animo di un allenatore che cerca di infiammare i membri della sua squadra dicendo: “Ragazzi, andiamo mettiamo in scena lo spettacolo!” Inoltre, non è semplice stabilire in che modo siano da mobilitare tutte le risorse di un paese.
Nonostante la vaghezza delle definizioni delle leggi internazionali e nazionali, osservando gli ultimi sviluppi siamo ben certi che la Turchia sta conducendo una guerra con una forza limitata, salvo che con una missione semplice: rovesciare il legittimo governo in Siria.
Tutti i dubbi che c’erano sulla responsabilità degli incidenti si sono rivelati fondati quando il disegno che si celava dietro i proiettili sparati contro Akçakale e Yayladağ è stato reso evidente dai tre giorni di risposta di fuoco dell’artiglieria dell’ esercito turco .
La Turchia è in una guerra non dichiarata contro la Siria. E la Turchia sta attivamente intervenendo nel conflitto armato all’interno del territorio siriano. Di istanza in Turchia da un po’ di tempo, i gruppi armati hanno stabilito un rapporto non mediato sia con l’esercito e sia con l’Intelligence turco. Durante l’ultimo paio di giorni, dai territori turchi l’artiglieria ha sistematicamente fatto fuoco contro obiettivi in Siria.
Si tratta di una guerra o no?
La strategia dell’ AKP1(1) è evidente: dopo aver fornito informazioni e supporto logistico ai combattenti della milizia sunnita, la Turchia ha iniziato a mettere sotto pressione l’esercito siriano attivando la sua artiglieria. La Turchia sta accelerando gli attacchi e cerca di guadagnare l’iniziativa in questa guerra non dichiarata, senza che la parte siriana risponda al fuoco. La Turchia sta facendo degli sforzi per unire gli oppositori del governo siriano, che a loro volta necessitano del supporto che viene fornito dalle forze armate turche, sotto la direzione dell’AKP. Uno degli scopi di questa strategia è quello di creare, al momento giusto, una zona cuscinetto.
Se la Siria risponderà al fuoco, allora, questo verrà utilizzato per chiedere che la NATO entri in gioco. In caso di intervento della NATO, a parte una potenziale guerra di terra, raid aerei e l’imposizione di una no-fly zone, questo operazione potrebbe essere stata concepita per lo sviluppo di ulteriori strategie operative.
Resta inteso che il primo ministro Recep Tayyip Erdogan e il ministro degli Esteri Ahmet Davutoğlu mirano all’ottenimento di un sostegno, questa volta per “frode”, che a quanto pare non riescono a trovare all’interno della Turchia e all’estero in seguito all’incidente Akçakale.
La società turca, in qualche modo, ritiene che ” non ci sia ancora la guerra.” Ma gli sviluppi in corso dimostrano che si tratta di un’illusione.
Gli Stati Uniti e le potenze europee sono alla ricerca di una via di uscita in Siria, attraverso la quale alleggerire il peso sulle loro spalle, almeno in una certa misura. Sembra però che il governo dell’AKP abbia trovato la formula adatta per loro.
Sappiamo che AKP è in un vicolo cieco. Pur tuttavia , AKP è in grado di trascinare la regione e i popoli della regione nel fuoco della guerra. Il governo guerrafondaio, che è diventato fin troppo sconsiderato dopo la risoluzione (2) siriana, deve essere fermato. Il popolo turco, due terzi dei quali è contro la guerra, sicuramente ha questo potere. Questo avverrà quando le salve di artiglieria saranno prese sul serio e non scambiata per una partita di beach volley o tennis …
(1) L’AKP (Adalet ve Kalkınma Partisi) Partito della Giustizia e dello Sviluppo , è il Partito Conservatore con radici islamiche attualmente al Governo in Turchia.
(2) La risoluzione sulla Siria è stata approvata dal parlamento turco dopo una non provata accusa di bombardamenti effettuati dal territorio siriano contro la Turchia, si tratta di una deliberazione che autorizza l’intervento militare all’interno della Siria.
* Partito Comunista di Turchia
Da Solidnet. Traduzione a cura della Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti
http://www.solidnet.org/turkey-communist-party-of-turkey/2937-cp-of-turkey-column-from-sol-daily-newspaper-turkey-is-in-war-en
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alexfaro
Resta da vedere cosa faranno la Russia e sopratutto l’Iran,visto che tra la Siria e la Russia esiste un trattato di mutua alleanza,(di durata trentennale)militare,stipulato alla fine degli anni’60 da Assad padre e Breznev,poi rinnovato alla metà degli anni’90 con Eltsin(addirittura!)allora presidente della federazione Russa.
Tanto x la cronaca esiste un analogo trattato,fra la repubblica Islamica dell’Iran e la Siria(non ricordo ora quando fu firmato)
Per cui se la Turchia e la NATO(dietro di lei)stabilissero,unilateralmente,una no fly zone,o peggio tentassero,di invadere la Siria,nonostante,i ben 3 veti posti da Russia e Cina al CdS dell’ONU.
Scoppierebbe un devastante conflitto,che coinvolgerebbe tutto il medio oriente,il quale POTREBBE degenerare addirittura nellla 3^GM,se intervenissero altre nazioni come la Russia,la Cina o(apertamente )anche gli USA(con la NATO)al seguito.
Le conseguenze di tale situazione sarebbero devastanti x il mondo intero.
Io spero che Erdogan e compagnia cantante(cioè Obama/Cameron/Merkel/Hollande/Monti/Rajoi e gli altri pagliacci della UE/NATO)facciano bene i loro conti prima di dare inizio ad un conflitto globale che NON avrebbe alla fine nè vincitori nè vinti,ma solo la fine della civiltà,come la conosciamo(nella migliore delle ipotesi)
un saluto
Alexfaro