Sono soprattutto donne e bambini le dieci vittime – il bilancio è provvisorio – causate da un bombardamento aereo e da una parallela offensiva terrestre condotta da un contingente dell’Alleanza atlantica con il sostegno dell’esercito dell’Afghanistan nelle ultime ore: lo ha confermato il governatore di Kunar, la provincia nord-orientale dove è avvenuta la strage.
Secondo Sayed Fazulullah Wahidi, il bombardamento è avvenuto durante la notte ad opera di alcuni elicotteri della Nato. A perdere la vita sono stati cinque bambini, quattro donne e un giovane civile. Situata lungo il confine con Pakistan, Kunar è ritenuta una delle province dove è più forte la presenza dei guerriglieri talebani in lotta dal 2001 con il governo di Kabul e i suoi alleati della Nato.
Il conflitto in Afghanistan è stato ieri sera uno dei temi principali affrontati dal presidente statunitense, Barack Obama, durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione. Obama si è impegnato a ritirare dal paese asiatico 34.000 militari entro l’inizio del 2014, dimezzando di fatto il contingente militare statunitense già parzialmente ridotto negli ultimi mesi. Secondo il presidente, la riduzione della presenza degli Stati Uniti si accompagnerà a un graduale trasferimento delle responsabilità in materia di sicurezza a circa 350.000 soldati e poliziotti afgani. I talebani in un comunicato hanno affermato che la mossa statunitense non cambia nulla sul fronte della guerra che dura ormai dal 2011.
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