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Grecia. Razzismo e violenza sui banchi di scuola

Slogan per Cipro, per Imia, per l’onore e il sangue greco, si trovano scritti ormai con una certa frequenza sui banchi e sui quaderni. Cuori che circolano con il simbolo di Alba Dorata disegnati sugli zaini.

La violenza tra gli studenti diventa sempre più intensa, lo stesso vale anche per il razzismo, gli insegnanti dicono di avere spesso paura! Alba Dorata si fa strada nelle scuole. Studenti con i capelli rasati portano magliette con il logo del partito. Alcuni genitori, elettori di quella formazione politica, chiedono la “pulizia delle scuole”. Esigono che si faccia la doppia preghiera. Una solo per i greci. In una scuola di Atene, l’argomento centrale dei consigli dei genitori e degli insegnanti è diventato l’alzabandiera quotidiano. Molti insegnanti tacciono per la paura.

Da Menidi, Kamatero, Patissia, Nea Ionia, fino a Chalandri, Aghia Paraskevi, Faliro e Pireo, la campanella scolastica “suona”, molto spesso, insieme ad Alba Dorata.

Accoltellamento

Nel caso di F., studente di Paleo Faliro, l’attacco è avvenuto poco prima che suonasse la campanella. Mentre lo studente del secondo anno di scuola superiore andava a scuola, davanti agli occhi dei suoi compagni di scuola, due persone incappucciate l’hanno accoltellato alla gola e gli hanno tagliato il naso. “Tutto è cominciato quando F. ha preso in giro Alba Dorata di fronte ad una nostra compagna di scuola che aveva una storia con un albadorato. Lui l’ha detto ai suoi”. In base alle informazioni, l’aggressore è un membro dell’organizzazione, nonché il figlio di un poliziotto.

In seguito a questo attacco, domenica alle 12:00 ci sarà un presidio antifascista a Floisvos e poi un corteo al municipio di Faliro.

Alla vigilia della festa del 17 Novembre, (n.d.t. il 17 novembre è il giorno dell’insurrezione degli studenti contro la Giunta del 1974. In quel giorno il regime dei colonnelli entrava nel Politecnico occupato, schiacciando nel sangue la rivolta studentesca che occupava l’ateneo. Da allora questo giorno diventato il simbolo della ribellione giovanili, soprattutto delle forze politiche di sinistra. Nelle principali città della Grecia si organizzano manifestazioni a cui partecipano soprattutto gli studenti in memoria delle vittime del 17 novembre 1974 e per affermare il diritto alla libertà dei cittadini greci) in una scuola media di Kamatero, uno studente si era rivolto alla professoressa responsabile dell’organizzazione della festa scolastica così: “Signora, non vi preparate, entreremo dentro e rovineremo tutto”. Lei gli ha risposto con umorismo, dicendo “se doveste fare una cosa del genere, figlio mio, allora fatemelo sapere un giorno prima, così non vengo”. La professoressa di questa scuola, che preferisce mantenere l’anonimato, dice: “Ho paura. La maggior parte dei ragazzi di Kamatero sono organizzati. Quasi tutti gli studenti della mia classe fanno parte dell’Alba Dorata di Kamatero. Indossano le magliette dell’organizzazione e hanno i capelli rasati. Potete immaginare le reazioni che ci sono state quando siamo arrivati al terzo capitolo del testo di greco moderno (terzo anno di scuola media), che tratta il razzismo. ‘Perché, che c’è di male nel razzismo? Siamo pieni di immigrati!’, mi hanno detto. Ho risposto con un testo del libro scolastico sulla classe multietnica. E poi ho detto che Alessandro Magno aveva come suo principio fondamentale che ‘Greco è chi riceve l’educazione greca’. Era un modo per farli ricredere”.

Entrando in classe dopo l’intervallo, Christos G, insegnante di una scuola elementare di Nea Ionia, ha visto una svastica disegnata con il gessetto sulla lavagna. “Chi l’ha fatto?”, ha chiesto cercando di rimanere calmo. “Nessuno mi ha risposto. Ho chiesto se sapevano cosa simboleggiasse. Come potrei occuparmi della divisione di numeri decimali, quando una svastica copre la lavagna da una parte all’altra? Invece che matematica, abbiamo fatto storia. Ho parlato del nazismo. Nel seguente incontro tra genitori e insegnanti, sono stato accusato di propaganda. L’assemblea è finita con un conflitto tra i genitori. Alcuni di loro pretendevano l’alzabandiera quotidiano e la doppia preghiera. Una per tutti ed una solo per i Greci – dice l’insegnante della scuola e continua – “Siamo disperati. Un genitore, membro di Alba Dorata, ha chiesto ad un collega di cambiare banco a suo figlio affinché non fosse seduto accanto a una ragazza albanese. Il ragazzo, però, è un ragazzo tranquillo, impaurito. Non possiamo arrenderci e permettere che le nostre scuole diventino le incubatrici del nazismo. Comportamenti razzisti ce ne erano anche prima della crescita del fenomeno di Alba Dorata. Adesso, però, siamo arrivati al culmine”.

Negli asili nido

“I ragazzi piccoli mimano qualsiasi cosa sentano dai loro genitori” – osserva Evi Andrianou, insegnante in un asilo con molti figli di migranti – “Molto spesso sento frasi come ‘vattene da qui sporco straniero’ o ‘non voglio giocare con te, zingaro di merda’. Dopo un po’, però, gli stessi bambini se ne dimenticano e continuano il loro gioco”. Lei stessa cerca di inventare dei giochi e delle attività contro il razzismo. Una sua collega di Anio Liossia è stata costretta ad affrontare la seguente pretesa di un padre, membro di Alba Dorata: “Non lasciateli giocare con loro. Non voglio che mio figlio faccia compagnia agli zingari”.

A Chalandri, la maggioranza dei componenti dell’associazione dei genitori si è dichiarata favorevole a cacciare dalle scuole del quartiere gli studenti Rom dal campo nomade che si trova dietro la zecca. Secondo alcune informazioni, quest’azione era stata fomentata da alcuni genitori-elettori di Alba Dorata. “Sostengono che frequentare ragazzi rom ha una cattiva influenza sugli altri ragazzi”, dice uno degli insegnanti della zona.

“Nella nostra scuola ci sono alcuni gruppi che tutti sanno che appartentgono ad Alba Dorata” – dice Anastasia, studentessa di una Scuola Superiore di Menidi – “Ragazzi che dal primo, dal secondo anno di scuola superiore, scrivono sui loro banchi ‘sangue, onore, Alba Dorata’; ‘Cipro non dimentico’; ‘lo scoglio di Imia è nostro’. Una volta hanno schiaffeggiato una ragazza che aveva osato parlare male di Alba Dorata” – continua la stessa studentessa – “Alba Dorata è di moda. Ascoltano la musica death, vanno in un certo bar, si tagliano i capelli da un certo parrucchiere che li taglia in un certo stile, a ‘recinto’ o a ‘fulmine’ “.

In un’altra scuola lo vedono come un gioco. I venerdì, alcuni studenti di terza di una scuola media di Patissia, dopo la fine dei corsi, si danno appuntamento per il gioco “Paki”. In base ad informazioni ricevute da studenti della zona, i ragazzi, in gruppo, raccolgono per strada le arance amare, rubano frutta dai negozi e poi lanciano il tutto contro i piccoli negozi dei pakistani e degli altri migranti.

*tradotto da AteneCalling

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