Ore di forte tensione si sono vissute sulla costa turca del Mar Nero, dove in due diverse città centinaia di membri dei gruppi nazionalisti di estrema destra hanno attaccato una delegazione di rappresentanti del Congresso Democratico del Popolo e del partito curdo Bdp e secondo le testimonianze della stampa turca si è arrivati assai vicini ad un vero e proprio linciaggio.
Lunedì cinque deputati curdi eletti all’assemblea di Ankara nel Partito per la Democrazia e la Pace avevano iniziato un giro delle principali città turche sul Mar Nero, tradizionalmente fedeli all’estrema destra nazionalista, per spiegare ai rappresentanti politici e alle popolazioni locali i contenuti del processo negoziale faticosamente avviato nelle scorse settimane fra il governo del premier islamista Recep Tayyip Erdogan e il leader storico della guerriglia curda Abdullah Ocalan, detenuto da anni nell’isola carcere di Imrali in condizioni di isolamento totale.
Lunedì l’albergo che li ospitava a Sinop è stato letteralmente preso d’assalto da una folla minacciosa che ha lanciato pietre e bottiglie incendiarie urlando minacce di morte contro i rappresentanti curdi. La delegazione del Bdp – composta dai parlamentari e da alcuni loro assistenti – è stata costretta ad erigere delle barricate di mobili davanti alle finestre per evitare il peggio e avere il tempo di chiamare la polizia, che naturalmente – e lo riferisce il quotidiano turco Milliyet – ha aspettato ore prima di intervenire. A dimostrazione che l’assalto era coordinato con le autorità e concordato con le forze dell’ordine.
Si è sfiorata la strage, simile a quella che nel 1993 a Sivas, in Anatolia, costò la vita a decine di persone appartenenti alla comunità alevita che stavano partecipando ad un festival di poesia, buciati vivi da una folla di islamisti invasati. E lunedì i deputati del Bdp sono sfuggiti veramente per poco a un ”linciaggio”. Ma non è bastato, perché anche ieri durante la seconda tappa del tour dei deputati curdi, questa volta a Samsun, una folla ha nuovamente aggredito i rappresentanti curdi, questa volta salvati da un più o meno tempestivo intervento della polizia. “Non vogliamo il Pkk nella nostra città” urlavano gli estremisti di destra mentre tempestavano deputati e polizia con pietre, bottiglie e molotov, agitando bandiere turche.
Dopo essersi consultata con i vertici del partiti, la delegazione del Bdp ha deciso oggi di cancellare tutti gli incontri successivi previsti a Trebisonda, Ordu e Giresum, e di rientrare ad Ankara.
Ieri il premier turco ha accusato esplicitamente l’opposizione di destra di aver fomentato le aggressioni ai deputati curdi. “Non siete obbligati ad amarli, ma siete obbligati a rispettare le loro opinioni” ha detto Erdogan anche se secondo la stampa turca il premier ha posto il proprio veto alla partecipazione, agli incontri con il leader del Pkk previsti nei prossimi giorni, del presidente del Bdp Selahattin Demirtas e del deputato curdo Ahmet Turk.
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