*Istanbul, 18 marzo 2013, Nena News
Ieri alle 19.00 all’aeroporto internazionale Atatürk di Istanbul è stato fermato e trattenuto Antonio Olivieri presidente dell’Ass. “Verso il Kurdistan”.
Dopo il rifiuto di alcuni giorni fa all’ingresso in Turchia dell’italiano, Francesco Marilungo, interessato alla cultura e alla lingua curda, il governo turco prosegue nella sua politica di espulsione preventiva dei militanti internazionali diretti in Kurdistan come osservatori internazionali con il compito di osservare e nel limite delle loro possibilità, impedire che vengano perpetrate ingiustificate violenze contro la popolazione Kurda. In particolare durante la celebrazione del Newroz (Nuovo giorno), un’antica festa di primavera dei popoli mesopotamici, che per la popolazione curda coincide con il loro capodanno. Una mobilitazione di popolo questa che, attingendo alla celebrazione della leggenda che narra della ribellione contro un re dispotico e sanguinario, trova la forza di sfidare la repressione delle autorità turche.
Attualmente ad Antonio Olivieri, a cui sono stati ritirati i documenti dopo essere stato perquisito e rinchiuso in una stanzetta con altre sette persone, non è stato concesso di vedere i suoi avvocati ai quali è stato però comunicato che sarà rispedito in Italia “per motivi di sicurezza”.
Il Newroz 2013 appare da subito ancor più difficoltoso degli altri anni. Non solo per il fermo di Olivieri e di altri militanti o giornalisti che vogliono essere presenti, ma anche per il livello di attenzione militare rivolto in questi ultimi mesi dal governo turco verso quelle zone adiacenti al confine siriano.
“Speriamo – continuano gli attivisti – che come le autorità si sono prodigati per la difesa e il rimpatrio dei marò arrestati in India, abbiano il medesimo comportamento per quegli italiani che con la propria presenza difendono il rispetto del diritto internazionale”.
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