E’ altissima oggi la tensione in Tunisia dove le correnti estremiste salafite stanno scendendo in piazza in molti casi scontrandosi con le forze dell’ordine mobilitate in grande stile dal governo. E’ una situazione assai inedita ed esplosiva quella che vede le correnti islamiste radicali scontrarsi con un governo guidato dagli islamisti di Ennahda, fin qui relativamente permissivi nei confronti della sempre più invadente e violenta attività politico-sociale dei salafiti.
A scatenare quella che oggi si configura come una vera e propria rivolta è stata la decisione del governo, venerdì scorso, di vietare all’organizzazione estremista, accusata di sostienere apertamente al-Qaeda, di tenere il congresso annuale nella città di Kairouan nella giornata di oggi, sostenendo che il meeting avrebbe rappresentato una minaccia per l’ordine pubblico. Ieri sera Seifeddine Rais, portavoce ufficiale del gruppo salafita Ansar al Sharia, é stato arrestato dalle forze di sicurezza tunisine.
Per oggi il movimento salafita ha chiamato i suoi aderenti e simpatizzanti a scendere in piazza in tutto il paese nonostante il divieto del governo.
Per impedire il congresso di Kairouan e le manifestazioni indette per oggi il governo ha mobilitato decine di migliaia tra poliziotti e militari. La località è stata letteralmente militarizzata e posti di blocco sono stati istituiti lungo tutte le principali strade d’accesso della città per impedire l’arrivo dei salafiti dalle altre città del paese. Scontri tra estremisti e poliziotti si sono comunque verificati in varie zone finché l’organizzazione Ansar al Sharia ha comunicato il rinvio del suo congresso di una settimana, cioè a domenica prossima. Già ieri Hibz Ettahrir, partito salafita riconosciuto, in una appello reso pubblico aveva invitato Ansar al Sharia a rimandare il congresso e a non creare contrapposizione dannose al paese.
Ma scontri si sono registrati anche in altre città della Tunisia dove i salafiti hanno scelto come terreno delle loro scorribande vie nelle vicinanze delle moschee più grandi, per cercarvi poi riparo al momento dell’attacco da parte delle unità anti-sommossa. Scontri sono stati segnalati a Douar Hicher (dove i salafiti sarebbero stati circa 600), a Ben Arous, nell’Ariana. A Tunisi, dopo che il gruppo aveva esortato, via Facebook, i suoi sostenitori a riunirsi ad Ettadhamen, sobborgo della capitale, circa 500 salafiti sono scesi in piazza, innalzando barricate e lanciando sassi alle forze dell’ordine che hanno risposto sparando lacrimogeni e colpi di avvertimento in aria. Nei sobborghi a nord della capitale gli scontri sono durati ore, e alla fine un giovane manifestante salafita è morto raggiunto da un colpo d’arma da fuoco.
Intanto le agenzie di stampa hanno battuto anche la notizia che Amina, la ragazza tunisina che ha pubblicato sue foto a seno nudo nell’ambito della campagna internazionale del gruppo Femen, è stata arrestata a Kairouan dopo che la giovane si era avvicinata alla moschea di Okba Ibn Nafaa, a Kairouan, dove erano asserragliati decine di militanti salafiti, con l’intenzione di “affrontarli”. La stampa aveva affermato inizialmente che Amina era stata arrestata perché aveva cominciato a denudarsi ma poi un video pubblicato da alcuni media hanno chiarito che l’arresto è stato ‘preventivo’ e che, anche se Amina aveva l’intenzione di farlo, non ne ha avuto il tempo perchè é stata subito caricata su un furgone dai poliziotti e portata via.
Finora in conseguenza degli scontri di oggi vi sarebbero alcune decine di feriti mentre i salafiti arrestati a fine giornata sarebbero oltre 200.
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