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Brasile: aumenta biglietto bus, scontri in quattro città

Gli incidenti più seri si sono verificati nella megalopoli di San Paolo, dove giovedì notte gruppi di manifestanti si sono scontrati con la polizia: 15 le persone arrestate e almeno 50 quelle ferite. L’iniziativa, organizzata dal movimento denominato Passe Livre (Passaggio libero), ha portato in piazza almeno diecimila persone. Violente le proteste lungo l’Avenida Paulista, la principale strada di comunicazione della città, dove sono stati incendiati cassonetti e bloccati al traffico alcuni tratti della strada. Le forze dell’ordine hanno usato addirittura proiettili di gomma, gas lacrimogeni e granate stordenti per disperdere i manifestanti che hanno reagito lanciando pietre, bottiglie e sedie prelevate dai bar della zona. Altri gruppi di dimostranti hanno bloccato la circolazione anche in altre arterie del centro della città e in alcuni casi hanno attaccato stazioni, banche e negozi.
La protesta si è ripetuta anche venerdì quando migliaia di manifestanti sono di nuovo scesi in piazza anche in questo caso bloccando il traffico e di nuovo sono stati attaccati dai reparti antisommossa della polizia.

Ma cortei e manifestazioni anche a Rio de Janeiro, a Natal e a Goiania, dove numerose persone si sono riunite seguendo l’appello dei social network. A Rio migliaia di persone hanno bloccato per due ore la Avenida Presidente Vargas, e anche qui quando la Polizia Militare è intervenuta per disperdere i dimostranti questi hanno reagito e ne sono nati scontri. Due le persone rimaste ferite dalle pallottole di gomma e quattro i fermati. A Natal i manifestanti, per lo più studenti, hanno bloccato il traffico su un’importante arteria stradale incendiando alcuni pneumatici.

La protesta si è scatenata contro un aumento del prezzo del trasporto pubblico – autobus, metro e treni metropolitani – che tocca il 7% in una situazione in cui l’inflazione continua a mangiarsi una quota sempre più consistente di salari e pensioni. In alcuni casi sindaci e governatori nei giorni scorsi hanno deciso, di fronte al malcontento e alle prime proteste, di ridurre gli aumenti decisi in un primo tempo, aumentando comunque il prezzo del biglietto. Una misura tardiva che non ha evitato manifestazioni e scontri.

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