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Istanbul: il giorno della rabbia

Gli aggiornamenti:

23.55 – Un drappello di sostenitori del premier turco Recep Tayyip Erdogan hanno attaccato questa sera una sede del principale partito di opposizione a Istanbul. L’attacco di cui abbiamo dato notizia qualche ora fa è stato confermato dal quotidiano Hurriyet. Due deputate del Chp si trovavano nel palazzo al momento del tentativo di irruzione. Circa 35 persone armate di bastoni e inneggianti a Erdogan hanno cercato di fare irruzione negli uffici del Chp. Ma la resistenza di numerosi giovani manifestanti che si erano rifugiati nel palazzo per sfuggire alla polizia li ha fermati, riferisce Hurriyet.

23.50 – Almeno 350 manifestanti sono stati arrestati solo oggi e solo a Istanbul dalla polizia. Lo denuncia l’associazione degli avvocati turchi, riferisce Hurriyet online. Le forze antisommossa della polizia, affiancate per la prima volta dalla polizia militare, sono intervenute incessantemente dalle 20 di ieri in almeno una decina di quartieri dell’enorme metropoli per disperdere con la forza manifestazioni di protesta contro il governo e la repressione.

23.45 – Nel centro di Ankara gli scontri si sono fatti molto intensi, e migliaia di persone si sono unite nell’ultima ora ai manifestanti già in piazza nella zona di Tunali e di Kennedy Avenue. 

23.00 – Continuano manifestazioni e scontri in tutta la Turchia. Ad esempio ad Adana, ma soprattutto ad Ankara e ad Istanbul, dove in numerosi quartieri i manifestanti resistono sulle barricate ai continui attacchi della polizia con i blindati, gli idranti, i lacrimogeni e le granate assordanti. Poco fa gas lacrimogeni sono penetrati in gran quantità all’interno della sede del consolato olandese ad Istanbul. 

22.00 – Nel quartiere di Beylikdüzü a Istanbul migliaia di persone stanno marciando dirette alla sede locale dell’Akp; a Gazi la polizia ha attaccato i manifestanti che avevano occupato l’autostrada; cariche contro i dimostranti a Örnektepe. Scontri anche ad Adana e ad Ankara.

21.45 – Numerose manifestazioni e blocchi stradali nei quartieri di Istanbul (İkitelli, Gazi, Kartal,  Maltepe), decine di migliaia di persone in marcia gridano slogan contro il governo e la repressione.

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21.25
– Ad Istanbul continuano le aggressioni delle squadracce dell’Akp contro i manifestanti nei quartieri di Sishane, attorno alla stadio di Kasimpasa, a Cihangir, ad Asmalimescit e a Tophane.

21.10 – Il pestaggio e l’arresto di un manifestante ripreso da un balcone ad Istanbul: http://www.youtube.com/watch?v=gSHAf_VUM-k

20.55 – La polizia ha di nuovo attaccato in forze migliaia di manifestanti radunati contro il governo ad Adana, nel sud della Turchia.

20.45 – Il ragazzo di 14 anni, Berkin Elvan, che era stato ferito alla testa questa mattina dalla polizia nel quartiere di Okmeydan ha subito una seconda operazione. Il suo stato è ancora critico. 

20.40 – Gruppi di membri dell’Akp di Erdogan di ritorno dal comizio del premier hanno attaccato manifestanti antigovernativi nei pressi di Piazza Taksim, ad Asmalımescit e nel quartiere di Eminönü. Poco prima altre squadracce di membri dell’Akp hanno attaccato la sede princiapale del partito di opposizione repubblicano CHP, all’interno del quale sono rimasti assediati due parlamentari, Binnaz Toprak e Melda Onur. Le due deputate hanno denunciato in diretta tv che la polizia, presente in forze in tutto il centro di Istanbul, non era ancora intervenuta per disperdere gli aggressori.

20.30 – Un giornalista turco del quotidiano Zaman, Abdullah Ayasun, é stato aggredito dalla polizia antisommossa a Istanbul questo pomeriggio. Lo ha affermato su twitter lo stesso giornalista: ”mi hanno colpito in volto, poi mi hanno praticamente rotto il braccio sinistro, nonostante gridassi ‘sono un giornalista’ e gli facessi vedere la carta stampa, mi hanno tenuto steso a terra per tre minuti” ha scritto Ayasun. Negli ultimi giorni diversi altri giornalisti sono stati picchiati o arrestati dalla polizia turca.

20.20 –
Ancora scontri intensi ad Adana, mentre ad Istanbul i manifestanti stanno rafforzando e costruendo nuove barricate nella zona di Karakoy e stanno tornando nella zona di Cihangir da dove erano stati cacciati mezz’ora fa dalla polizia.

20.00 – Di fronte alla strenua resistenza dei manifestanti nel distretto di Cihangir e in particolare nella via Sıraselviler la polizia li ha bersagliati di lacrimogeni dagli elicotteri. Contemporaneamente poliziotti in borghese hanno picchiato e arrestato un gran numero di persone.

19.30 – Circa 3000 persone stanno costruendo barricate nel quartiere di Karakoy, a Istanbul, vicino alla parte meridionale di Istiklal Caddesi. Anche nel quartiere di Tophane, a poca distanza da Karakoy e Taksim, scontri feroci tra polizia e manifestanti che ora stanno cercando di alzare delle improvvisate barricate.

19.20 – La polizia ha attaccato migliaia di manifestanti ad Adana, città a pochi chilometri dal confine con la Siria. I manifestanti hanno risposto agli attacchi e ne sono nati scontri.

19.10 – Notizie di arresti di massa arrivano praticamente da tutti i quartieri che contornano Piazza Taksim. Evidentemente terminato il comizio di Erdogan che ha parlato fino a poco fa davanti a circa 300 mila persone, la polizia ha ricevuto ordine di stroncare le manifestazioni antigovernative. Attaccato dagli agenti anche l’ospedale di Ilkyardim.

19.05 – A Kurtuluş (Istanbul) la polizia sta bersagliando i dimostranti con i gas lacrimogeni dai tetti dei palazzi. Panico tra i manifestanti.

19.00 – Durissimi scontri sono scoppiati a Istanbul, nel quartiere di Cihangir, davanti all’ospedale tedesco nel quale ieri i reparti antisommossa avevano sparato gas lacrimogeni e con gli idranti. I poliziotti mirano ad arrestare quanti più dimostranti possibile, molti sono stati già portati via verso Piazza Taksim, dove ci sono decine di autobus vuoti adibiti al trasporto dei prigionieri.

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18.55 – Un video sulla resistenza a Istanbul: http://www.youtube.com/watch?v=15d5ZqxBluU

18.50 – Nel quartiere di Sıraselviler, ad Istanbul, i manifestanti stanno realizzando delle barricate trasferendo i materiali con una catena umana. Decine di miglaia di dimostranti ad Adana, Edirne, Eskisehir e Mersin. 

18.40 –
Continuano incessanti gli scontri e le scaramucce sia ad Ankara sia ad Istanbul. Ad Izmir migliaia di manifestanti si sono concentrati davanti allo stadio, faccia a faccia con i cordoni di polizia in assetto antisommossa.

18.15 – In un comunicato congiunto emesso poco fa, i due sindacati di sinistra del paese – DISK e KESK – e le associazioni professionali come TMMOB, TTB, TDB che riuniscono ingegneri, medici e avvocati hanno proclamato da domattina lo sciopero generale contro il governo e contro la repressione. Un analogo sciopero generale era stato realizzato per una durata di 48 ore nei primissimi giorni della rivolta contro il governo liberal-islamista di Erdogan.

17.50 – Mentre ieri ad Ankara erano state poche decine di migliaia le persone che si erano recate ad ascoltare il comizio organizzato dal partito di governo Akp (Giustizia e Sviluppo), oggi pomeriggio a Istanbul il premier Erdogan, alla periferia della città, sta arringando una gran folla di alcune centinaia di migliaia di supporters che sventolano bandiere turche. 

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17.45 – Ancora conferme sul liquido fortemente urticante sparato dagli idranti della polizia – i Toma – contro i manifestanti. Negli idranti c’é una miscela con il ‘Jenix’, un potente liquido urticante color rosso fuoco che provoca sulla pelle di chi ne viene investito vistose e profonde piaghe oltre che fortissimo bruciore agli occhi. Basta fare un giro su internet e dare un’occhiata alle tante foto messe sul web dai manifestanti per rendersi conto di cosa può causare questa sostanza, che il governo turco ha definito una ”medicina”. La pelle é rossa, quasi il colore del sangue, il corpo si riempie di grandi e profonde piaghe, nei casi peggiori anche il viso. Di quanti ne sono stati investiti, molti sono finiti in ospedale. Secondo il sito che lo commercializza (http://www.jenixbibergazi.com), il Jenix – contenuto in taniche blu da 10kg – viene venduto in Turchia solo a militari, polizia e gendarmeria. L’azienda assicura che il prodotto é altamente concentrato e ha un effetto immediato. 

17.40 – Nel quartiere di Karaköy i manifestanti hanno bloccato la circolazione stradale e si sono impossessati di un auto di servizio dell’Akp – il partito di governo – e lo stanno demolendo. 

17.30 – Nei quartieri di Siraselviler e Sisli decine di migliaia di manifestanti stanno tentando di resistere alle continue cariche e al lancio massiccio di velenosissimi gas lacrimogeni. Attacchi della polizia anche nel quartiere di Kurtulus.

17.20 –
Scontri nei distretti di Nurtepe – dove i manifestanti hanno bloccato l’autostrada – e Güzeltepe. Anche nel cimitero armeno di Ferikoy i poliziotti lanciano lacrimogeni tra le tombe contro i dimostranti che cercano di fuggire.

17.05 – Forti scontri a Istiklal e poco più a nord, nel quartiere di Sisli. 

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16.50 – Una enorme massa di gente sta marciando da ore attorno a una piazza Taksim resa inaccessibile da migliaia di poliziotti in assetto antisommossa, cercando di sfuggire alla cariche e ai lanci di gas lacrimogeni e ai getti di acqua a pressione degli idranti.

16.35 – Dal quartiere di Sisli a Istanbul una enorme folla si sta dirigendo verso Piazza Taksim.
Sui social network e alcuni siti di informazione si moltiplicano le foto e le testimonianze sull’uso da parte della polizia di sostanze chimiche urticanti mescolate all’acqua degli idranti che causano infiammazioni e bruciature sulla pelle. 

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16.25 – Per le 18 i sindacati Disk e Kesk e alcuni ordini professionali (Architetti, Avvocati, Ingegneri) hanno annunciato un comunicato congiunto.

16.20 – Dilan Dursun, lo studente colpito alla testa dalla spoletta di un lacrimogeno questa mattina ad Ankara, è stato operato alla testa. I medici definiscono il suo stato come ‘critico’.

16.15 – Il giornale di sinistra Radikal denuncia che quattro giornalisti sono stati arrestati dalla polizia nella zona del Tunnel, a Beyoglu. 

16.10 – Arrestato uno dei dottori che curava i manifestanti feriti, non dormiva da 48 ore: il suo nome è Ali Eren. Altri 3 medici e paramedici sono stati arrestati insieme a lui. 

16.05 –
La polizia ha attaccato una infermeria organizzata all’interno della sede dell’Associazione degli Ingegneri e degli Architetti. Scontri in numerosi quartieri intorno a Taksim Square, a Kurtulus, Dolapdere, Tarlabaşı. Circa 15 mila persone partite in corteo da Besiktas sono arrivati a Nisantasi, a nord di Taksim, ma ora non possono proseguire. 

15.55 – Occupygezi Messaggio da Gezi Radio, Piazza Taksim: (traduzione Fiorenza Bettini): “Ormai tutti sapete dell’evacuazione di Gezi park di ieri… (…) Noi non siamo vittime. Per piacere non focalizzatevi solo sulla violenza della polizia. Quel che fanno è terribile ma noi siamo qui per portare avanti una lotta, una lotta perché non vengano fatti profitti sui beni comuni, una lotta al fianco dei nostri fratelli greci che manifestano contro l’oscuramento della tv pubblica, una lotta al fianco dei nostri fratelli italiani no tav che resistono in valle contro grandi speculazioni sulla terra, e al fianco dei nostri fratelli a San Paolo. Siamo cittadini, il nostro dovere è difendere i beni comuni. Non ci sono diritti su cui si può contrattare”.

15.40 – Sarebbero circa 10 mila le persone che stanno marciando verso Piazza Taksim dal quartiere di Besiktas. Altrettante sono ammassate sul lungomare a Karakoy, quartiere a poca distanza da Viale Istiklal dove ormai ininterrottamente da ieri pomeriggio si susseguono scontri.

15.30 – Secondo i media turchi, circa un migliaio di agenti anti sommossa sono stati fatti arrivare ad Istanbul da altre province per rinforzare la repressione. I rinforzi sono giunti in aereo all’aeroporto Ataturk soprattutto dalle province curde, quali Diyarbakir e Sirnak, ed in pulman hanno poi raggiunto la città. Anche altri 350 agenti in servizio nello scalo sono stati dislocati nel centro Istanbul per fronteggiare eventuali nuovi scontri. La manifestazione a sostegno di Erdogan, il cui inizio é previsto in serata, avrà luogo in una zona periferica della citta’. La confederazione dei sindacati dei lavoratori pubblici Kesk ha indetto uno sciopero generale per domani, mentre altre organizzazioni sindacali stanno decidendo in queste ore se aderire alla protesta.

15.25 –
Stanno per iniziare manifestazioni di protesta contro il governo a Çanakkale e a Trebisonda.

15.15 – Alcuni gruppi di sinistra e le tifoserie che si erano concentrate nel quartiere di Besiktas si stanno ora dirigendo verso piazza Taksim. La polizia continua a bersagliare di gas e proiettili di gomma i manifestanti nel quartiere di Sisli, nei pressi del cimitero armeno, e in nei vicoli di Istiklal. Molti dimostranti dispersi si sono radunati nel limitrofo quartiere di Tarlabasi, oggetto negli ultimi anni di uno dei tanti progetti di speculazione dell’Akp di Erdogan che ha smantellato centinaia di appartamenti cacciandone gli occupanti.

15.05 – I reparti antisommossa continuano ad attaccare i manifestanti – ora le femministe e gli studenti – che si erano concentrati in alcuni punti di Istiklal Caddesi a Istanbul. Impossibile per la folla avvicinarsi più di tanto a Piazza Taksim anche per la chiusura della metropolitana e la sospensione di alcune linee di autobus e traghetti.

14.55 – Proseguono molto intensi gli scontri nel centro di Ankara, migliaia di persone continuano a manifestare nonostante ore di repressione brutale da parte della polizia. Numerose le persone ferite dalle spolette dei lacrimogeni o dalle pallottole di caucciù che sono state portate in ospedale. Ad Istanbul plotoni di polizia fiancheggiati da blindati avanzano rastrellando viale Istiklal e sparando all’impazzata contro i manifestanti, che si sono concentrati davanti al liceo Galatasaray ma anche qui sono stati dispersi.

14.40 – I Toma – idranti blindati della polizia – hanno cominciato a rincorrere i manifestanti e i giornalisti sulla via Istiklal a rischio di investirli. Molta gente si sta ammassando ai margini di piazza Taksim che però è completamente blindata da cordoni di polizia, barriere di metallo e mezzi blindati della polizia.

14.20 –
La polizia sta cercando in tutti i modi di impedire ai manifestanti di avvicinarsi a una piazza Taksim blindatissima. Plotoni di polizia armi alla mano sono posizionati a decine nelle traverse di Istiklal Caddesi per impedire che le persone possano avvicinarsi alla piazza. L’amministrazione comunale ha invece messo a disposizione dei supporters dell’Akp, pagando di ‘tasca propria’, traghetti e autobus per permettergli di raggiungere il comizio del premier Erdogan. 

13.55 – Il governatore dell’Akp di Istanbul, Mutlu, ha negato che l’acqua sparata dagli idranti contro chi protesta contenta sostanze urticanti. “Sono solo additivi chimici” ha detto, aggiungendo che i medici che curano i manifestanti feriti non stanno esercitando la loro professione ma sostenendo una rivolta illegale e quindi devono essere deferiti all’autorità giudiziaria.

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13.50 – Mentre alcune migliaia di fan del premier Erdogan si stanno concentrando in un quartiere a 10 km dal centro di Istanbul in attesa dell’arrivo del capo dell’Akp, scontri tra manifestanti e polizia sono segnalati nel quartiere alawita di Gazi, a Sisli, Kurtulus e Harbiye. La gendarmeria ha bloccato il ponte sul Bosforo per impedire ai manifestanti in arrivo dalla sponda asiatica di avvicinarsi.

13.40 – Oltre alla metropolitana, per impedire ai manifestanti di raggiungere il centro della metropoli, l’amministrazione controllata dai liberal-islamisti dell’Akp ha bloccato anche numerose linee di traghetti e autobus.

13.35 – La polizia ha bloccato ad Ankara i funerali del giovane manifestante Ethem Sarisuluk, 26 anni, morto dopo essere stato colpito da un proiettile alla testa, e ha usato lacrimogeni e idranti per disperdere una folla di diverse migliaia di persone riunite nel parco di Kizilay con garofani rossi in mano per rendergli un ultimo omaggio. Il giovane, testimonia un filmato diffuso dall’emittente Halk tv, é stato colpito da un agente che ha sparato contro la folla dei manifestanti ad Ankara il primo giugno. Ora un enorme cordone di polizia continua ad impedire al corteo funebre per Ethem Sarisuluk di proseguire. Secondo il governatore di Ankara la cerimonia è contro la legge “2911: legge su incontri e proteste di piazza”.

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13.30 – Un manifestante è in gravi condizioni al Guven Park di Ankara dopo esser stato raggiunto alla testa dalla spoletta di un lacrimogeno.

13.25 – Manifestazioni sono state convocate nel pomeriggio di oggi nelle città di Mersin e Bursa.

13.20 – Scontri anche ad Ankara. I dimostranti gettano sassi sontro i TOMA e contro i blindati della polizia. Il parco Kizilay è occupato e blindato da migliaia di agenti in tenuta antisommossa.

13.10 – Scontri nel centro di Istanbul, la polizia ha fatto irruzione in un centro commerciale a caccia di manifestanti ed ha attaccato con gli idranti una massa di persone che sulla via Istiklal gridava slogan contro il governo.

12.45 – La polizia ha attaccato con lacrimogeni e granate assordanti migliaia di manifestanti riuniti nel Parco Guven di Ankara.

12.40 – Durante l’assalto della polizia al Divan Hotel e al Ramada Hotel sono stati arrestati alcuni medici che prestavano soccorsi ai manifestanti feriti. Secondo il governo sono accusati di operare illegalmente la loro professione e contro di loro la magistratura ha spiccato un ordine di arresto.

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Un video dello sgombero di ieri a Taksim: http://www.youtube.com/watch?v=Nlup14MBaD0

12.35 – La polizia in assetto antisommossa ha di nuovo attaccato i manifestanti concentrati davanti all’Hotel Divan di Istanbul e poi ha di nuovo fatto irruzione al suo interno. Scontri si segnalano a Okmeydanı, a Osmanbey e ad Harbiye.

12.30 – La piattaforma “Taksim Solidarity” ha confermato per le quattro del pomeriggio di oggi una grande manifestazione a Piazza Taksim, con concentramenti previ nei quartieri di İstaklal, Harbiye y Beşiktaş a partire dalle 15. Ma in molte zone del centro la polizia sta costruendo delle barriere di metallo per chiudere le strade e da alcune ore la linea della metropolitana che porta a Taksim è stata chiusa.

12.25 – Il ÇHD (L’associazione degli avvocati) ha riferito che ieri sera c’erano 132 feriti gravi. Cinque di questi avevano la pelle gravemente ustionata dalle sostenze chimiche mischiate all’acqua sparata dagli idranti blindati Toma. 

12.20 – L’irruzione della polizia durante la notte nell’Hotel Hilton di Istanbul: 

11.50 – Un video riassunto della serata e della nottata di ieri: 
http://www.youtube.com/watch?v=XsrjEVdCaFg

11.35 – La polizia sta caricando contro un gruppo di manifestanti nel quartiere di Okmeydani.Un bambino di 14 anni è stato ferito alla testa dalla spoletta di un lacrimogeno sparata ad altezza d’uomo. 

11.30 – Il ministro turco degli Affari Europei, Egemen Bagis, ha fatto sapere che chiunque entri nella piazza Taksim di Istanbul, simbolo delle proteste anti-governative, sarà considerato un terrorista. “A partire da questo momento, chiunque si trovi lì, purtroppo dovrà essere considerato dallo Stato come membro di un’organizzazione terroristica”, ha detto in un’intervista all’emittente ‘A Haber’.

11.10 – Le tremende immagini della notte in un servizio del telegiornale della tv tedesca Zdf: http://www.youtube.com/watch?v=Q2Or3siw5fo

10.50 – Nuove cariche della polizia, dopo neanche tre ore di calma, nel quartiere di Harbiye, 

L’arresto di un medico nel quartiere di Harbiye, a Istanbul

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11.05 – Un altro giornalista russo, Arkady Babchenko, è stato fermato ieri sera da un gruppo di poliziotti in abiti civili e picchiato vicino a Piazza Taksim, ad Istanbul. Al momento è ricoverato in ospedale sotto custodia. 
Il video dell’arresto: http://www.youtube.com/watch?v=X9KSryMVAk8

11.00 – Ad Ankara la polizia ha bloccato il convoglio funebre che stava portando il corpo di Ethem Sarısülük durante i funerali dell’attivista ucciso da un colpo di arma da fuoco sparatogli alla testa da un poliziotto turco durante una delle prime manifestazioni contro il governo. 

Il bilancio della notte

Gli scontri tra polizia e manifestanti dopo lo sgombero del parco Gezi a Istanbul sono continuati per tutta la notte in una decina di città turche. Proteste e scontri sono avvenuti nelle principali città, molto violenti nella capitale, dove decine di migliaia di persone hanno di nuovo chiesto le dimissioni del governo. A Istanbul i manifestanti hanno eretto barricate e appiccato falò ai rifiuti. I media turchi indipendenti parlano di una delle peggiori notti di violenza da quando sono cominciate, due settimane fa, le proteste anti-governative nel Paese euroasiatico. La protesta sembra tutt’altro che sedata considerato che i movimenti di lotta hanno fatto appello ai turchi affinché scendano in piazza in maniera massiccia riempiendo Piazza Taksim. Inoltre oggi a Istanbul é attesa anche una manifestazione di sostenitori del premier, Recep Tayyip Erdogan, dopo quella di ieri ad Ankara. Da parte sua il principale sindacato dei dipendenti pubblici, il Kesk, ha annunciato uno sciopero generale per domani, lunedì al quale potrebbe aggiungersi l’altro sindacato di sinistra, il Disk.

A Istanbul nella notte sono state divelte recinzioni metalliche, pietre dal selciato e cartelloni pubblicitari. Migliaia di persone di diversi quartieri di Istanbul sono uscite all’alba in strada per tentare di arrivare verso piazza Taksim, isolata dalla polizia. Passata la mezzanotte ora locale, gli scontri con la polizia hanno cominciato a estendersi in vari distretti della capitale e nel quartiere di Cihangir, vicino a Taksim, dove sono state erette barricate. Arrivata la luce del giorno varie migliaia di persone della parte asiatica di Istanbul hanno attraversato il ponte sul Bosforo per dirigersi verso Taksim, dopo che per varie ore era stato loro impedito dalla polizia con lanci di lacrimogeni e spray al peperoncino. La polizia ha schierato un imponente numero di agenti attorno alla piazza e impedisce a chiunque di avvicinarsi. E intanto in varie parti della città sono cominciati a vedersi unità della gendarmeria turca, un corpo di polizia militarizzato, una novità rispetto ai giorni scorsi. All’alba gruppi di manifestanti hanno anche bloccato la strada principale che porta dalla città all’aeroporto Ataturk.

Intanto i rappresentanti del movimento di protesta hanno accusato il premier Recep Tayyip Erdogan di “schiacciare il popolo per soddisfare le sue ambizioni autoritarie”: “Condanniamo la violenza contro le donne, i bambini e gli anziani che stavano nel parco”, hanno denunciato in un comunicato. La Piattaforma Solidarietà Taksim, il collettivo di organizzazioni che ha coordinato le proteste, ha anche condannato la brutale repressione della polizia nella piazza e a parco Gezi, aggiungendo che “decine di persone” sono rimaste ferite da pallottole di gomma e non sono potute andare in ospedale” (una versione questa che contrasta con quella data dalle autorità, secondo cui sono rimaste ferite ‘solo’ 44 persone). Il governatore di Istanbul “ha perso credibilità”, é la denuncia, e la polizia ha usato “una violenza da zona di guerra” nelle cariche contro la folla di manifestanti.

La cronaca della notte: 

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