Il procuratore aggiunto italiano Giancarlo Capaldo ha chiesto il rinvio a giudizio di 35 persone – due cittadini boliviani, 12 cileni, 4 peruviani e 17 uruguayani – per il loro coinvolgimento nell’uccisione di 23 cittadini italiani, tra il 1973 ed il 1978, in conseguenza dell’applicazione del cosiddetto ‘Plan Cóndor’, l’alleanza tra le dittature sudamericane di estrema destra sponsorizzata dagli Stati Uniti che mirava alla distruzione, fisica oltre che politica, delle varie opposizioni di sinistra e democratiche nei singoli paesi del continente lationamericano.
Capaldo he reso nota la sua richiesta al termine di una lunga inchiesta – durata oltre 10 anni – condotta dalla Procura della Repubblica di Roma. Una inchiesta che inizialmente riguardava ben 140 persone ma che ha dovuto fare i conti oltre che con ritardi e impedimenti burocratici anche con il decesso di alcuni degli indagati.
Il procuratore Capaldo ha chiesto il processo per i reati di strage, omicidio plurimo aggravato, sequestro di persona per ex militari e civili di diversi paesi. Ora tra le persone che potrebbero finire a giudizio figure eccellenti come il generale Luis Gomez Arce, ex ministro dell’Interno della Bolivia, l’ex capo della Dina (servizi segreti del Cile) Juan Manuel Contreras, il generaleFrancisco Morales Belmudezche fu per cinque anni presidente del Perù, l’ex premier peruvianoPedro Richter Prada. Mentre per l’Uruguay è stato chiesto il processo per gli ex dittatoriJuan Maria BordaberryeGregorio Conrado Alvarez Armellinoe l’ex ministro delle Relazioni estereJuan Carlos Blanco.
Capaldo ha precisato di essere stato costretto ad escludere gli imputati di nazionalità argentina a causa del rifiuto da parte delle autorità di Buenos Aires a collaborare, sebbene inizialmente figurasse nella lista anche l’ex dittatore Jorge Rafael Videla, deceduto poche settimane fa mentre era in carcere in Argentina. Diversi ex gerarchi dell’ultima dittatura argentina sono comunque al momento sotto processo in patria per i crimini compiuti nell’ambito dell’applicazione del ‘Plan Cóndor’, tra cui l’ex dittatore Reynaldo Bignone e l’ex generale Luciano Benjamín Menéndez. Anche i criminali di origine brasiliana sono stati defalcati dall’inchiesta anche in questo caso per la mancata collaborazione delle autorità di Brasilia o per problemi burocratici.
Nell’inchiesta italiana era incluso inoltre l’ex dittatore uruguayano Juan María Bordaberry, morto però nel 2011. L’indagine era stata avviata in seguito alla denuncia presentata il 9 giugno del 1999 dai famigliari di8 italiani “desaparecidos” vittime della repressione dei regimi di estrema destra di diversi paesi del sudamerica.
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