Dopo l’omicidio del giovane militante di sinistra Clement Meric, lo scorso 5 giugno a Parigi, da parte di un gruppo di estremisti di destra legati al movimento “Jeunesses nationalistes revolutionnaires” (‘Gioventù nazionalista rivoluzionaria’), decine di migliaia di persone avevano manifestato in tutta la Francia chiedendo l’immediato scioglimento dei gruppi violenti della galassia neofascista e neonazista. Il governo aveva da subito affermato che contro i responsabili dell’omicidio avrebbe usato il pugno di ferro e così, anche se solo in parte, è stato.
Oggi infatti il Consiglio dei ministri, riunito a Parigi sotto la presidenza del socialista Francois Hollande, ha annunciato lo scioglimento di tre sigle: le “Jeunesses nationalistes revolutionnaires”, “Troisieme voie” e anche l’associazione “Envie de rever”. A dare la notizia alla stampa è stata la portavoce dell’esecutivo, Najat Vallaud-Belkacem. Le tre organizzazioni – alcuni membri delle quali sono stati arrestati per l’omicidio del giovane bretone Clement Meric, studente antifascista e militante del Front de Gauche – sono state sciolte e messe fuori legge sulla base dell’articolo L212-1 del codice di sicurezza interna, in quanto “avevano delle caratteristiche di milizia privata” e incitavano alla “discriminazione e all’odio”.
Il principale accusato dell’uccisione del diciannovenne Meric è uno skinhead di origine spagnola, Esteban Morillo, 20 anni, simpatizzante di Troisieme voie e delle JNR. I due movimenti sono stati fondati e sono tuttora guidati da Serge Ayoub, 48 anni, ex capo degli skinhead parigini di estrema destra, e per questo ribattezzato ‘Batskin’. L’associazione “Envie de rever” è invece la sigla che i due gruppi utilizzano per gestire ‘Le Local’, un circolo privato del XV/o arrondissement di Parigi, che per anni è stato il covo dei neofascisti e il punto di partenza delle loro scorrerie e aggressioni contro attivisti di sinistra, immigrati e omosessuali.
Il 25 giugno scorso, dopo aver sostenuto per giorni l’estraneità dei suoi movimenti rispetto a quanto era accaduto a Parigi, Serge Ayoub aveva pubblicamente annunciato l’auto-scioglimento delle due strutture alla quale farebbero capo, in tutto il paese, alcune centinaia di estremisti di destra. Se il governo non vigilerà e non renderà effettivo lo scioglimento deciso oggi, presto i picchiatori di Ayoub riprenderanno le loro razzie sotto un altro nome e un’altra bandiera. Anche se lo stesso leader neofascista ha informato la stampa che presenterà un ricorso alla magistratura contro la messa fuori legge delle tre associazioni da lui dirette. “Ci dissolviamo da soli, per onore, per non essere dissolti dagli altri” aveva chiarito Ayoub.
Le organizzazioni neofasciste e antirazziste chiedono ora che il governo non si fermi e sciolga altre realtà dell’estrema destra francese responsabile di un clima di crescente aggressività e odio nei confronti di alcune minoranze e categorie sociali, la cui violenza è stato possibile saggiare durante le recenti manifestazioni organizzate contro la legalizzazione del matrimonio omosessuale organizzate dalla destra e dall’integralismo cattolico.
I media d’oltralpe informano che delle procedure che potrebbero portare alla dissoluzione sono state intraprese dalle autorità di Parigi nei confronti di due altri gruppi: l’Oeuvre Française, l’organizzazione neofascista francese più longeva, fondata nel 1968 e a lungo diretta da Pierre Sidos, e le Jeunesses nationalistes (Gioventù Nazionaliste), un gruppo legato alla prima sigla. Si tratta di due movimenti nostalgici del regime fascista e collaborazionista di Vichy, guidato dal maresciallo Petain, e di matrice antisemita e islamofobica.
Francia: l’estrema destra incita al golpe militare
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