Si registra oggi una nuova vittima della repressione delle forze di sicurezza turche contro milioni di persone scese in strada a protestare contro il governo Erdogan e le sue politiche turbo-liberiste.
Il 3 Giugno scorso, nella città di Eskisehir – sud-ovest della Turchia – durante una delle tante manifestazioni convocate contro il progetto di speculazione governativa nel Gezi Park di Istanbul e contro gli arresti scatenati dalla polizia, un giovane dimostrante, Ali Ismail Korkmaz, di appena 19 anni, viene circondato da alcune persone in abiti civili e picchiato selvaggiamente con delle mazze di legno. Dopo l’aggressione lo studente universitario fu portato all’ospedale dove però viene obbligato a recarsi in commissariato per ‘sporgere denuncia’. Solo il giorno dopo il pestaggio quindi Korkmaz riesce a farsi visitare dai medici, che gli riscontrano una emorragia cerebrale. Il giovane viene trasferito all’ospedale di Osmangazi ed operato immediatamente, ma il ritardo nei soccorsi gli è stato fatale. Il 4 giugno è entrato in coma e dopo una lunga agonia oggi i sanitari hanno dato la notizia della morte del ragazzo.
La famiglia dello studente ha annunciato una denuncia contro l’ospedale di Eskisehir mentre polizia e magistratura proprio non ‘riescono’ a identificare gli assassini nonostante molte telecamere avessere registrato immagini dell’aggressione subita da Korkmaz. Che a questo punto diventa la quinta – o sesta, o settima, a seconda dei diversi bilanci forniti da diverse istituzioni – vittima della repressione del governo Erdogan contro il proprio popolo.
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