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Grecia: il 16 luglio nuovo sciopero generale

Chi è che ha detto che una volta toccato il fondo almeno più giù non si può andare? La Grecia dimostra che non è affatto così. Pochi giorni fa il governo ellenico e i quotidiani internazionali gioivano dell’accordo, faticosamente raggiunto con la troika, per una concessione alla Grecia dell’ennesimo maxiprestito – 8 miliardi di euro – vitali per le casse di un paese svuotate dalla crisi. E dal pagamento degli interessi sul debito che il prestito contribuirà a far crescere ancora stringendo ancora più il cappio attorno al collo dei lavoratori e dei pensionati greci. 

In cambio del si al prestito la troika ha ovviamente ottenuto per l’ennesima volta alcuni si da parte del governo Samaras ad alcune richieste che ritiene fondamentali e improrogabili: a partire da una sfilza di licenziamenti nel settore pubblico, alcune migliaia subito, alcune decine di migliaia entro il prossimo anno, 150 mila entro il 2015. E poi tagli draconiani all’apparato dello stato e alla pubblica amministrazione, privatizzazioni – per ora però i pezzi di patrimonio pubblico svenduti da Atene non sembrano molto appetibili – l’abbassamento del salario minimo per i lavoratori ellenici e ulteriori incentivi agli investimenti stranieri. L’esecutivo ellenico ha dovuto anche rinunciare alla richiesta più volte inoltrata alla troika di poter abbassare l’IVA dal 23 al 22 o ancora meglio al 21%, almeno in quei settori – turismo, alimentazione – dove una misura del genere potrebbe avere maggiori effetti positivi. E ha dovuto anzi aumentare dello 0,2% la tassa sulla proprietà degli immobili.

E oltretutto la prima tranche da2,5 miliardiarriverà solo “in funzione delle riforme che dovranno essere messe in piedi entro il 19 luglio” hanno fatto sapere i rappresentanti di FMI, UE e BCE. E quindi il governo di Antonis Samaras si sta sbrigando a ‘fare i compiti’ ed ha subito presentato in parlamento un disegno di legge, composto da ben 109 articoli, che preve un nuovo Codice Fiscale, maggiore ‘trasparenza’ nella sanità e nelle autonomie locali, maggiore determinazione nella lotta all’evazione… e soprattutto meccanismi che rendano più facili i licenziamenti nella pubblica amministrazione a partire dall’ abolizione della polizia municipale e del corpo delle guardie degli edifici scolastici. In risposta al disegno di legge governativo, i dipendenti delle autonomie locali hanno deciso di procedere all’occupazione degli uffici dei Comuni di tutto il Paese, dopo aver iniziato lunedì uno sciopero a oltranza.

E’ quindi facile comprendere il perché negli ultimi giorni gli animi ad Atene si siano di nuovo surriscaldati. Un gruppo di dipendenti pubblici ha riconosciuto per le strade il sindaco della capitale, Iorgos Kaminis, al termine di un vertice coi sindacati dedicato proprio ai licenziamenti. L’accerchiamento è subito degenerato in una vera e proprioa aggressione, con calci e pugni nei confronti del leader politico e della sua automobile, finché il sindaco non è riuscito a scappare.

A poche ore di distanza, alcune centinaia di studenti dell’Università di Atene che manifestavano contro i tagli al personale decisi dal Consiglio direttivo dell’ateneo sono stati attaccati con i lacrimogeni dai reparti antisommossa della polizia, che ha addirittura arrestato 31 manifestanti, rincorsi dai corpi speciali – i Mat – fin dentro il rettorato.

E’ notizia di oggi che le principali sigle sindacali greche hanno convocato l’ennesimo sciopero generale per il prossimo 16 luglio contro le cosiddette “riforme” imposte ad Atene dalla troika. “Una riunione d’emergenza del comitato esecutivo ha deciso di convocare uno sciopero generale di 24 ore per il 16 luglio” informa uno scarno comunicato.

Intanto, oggi dovrebbero riprendere le trasmissioni della tv pubblica ellenica Ert chiusa l’11 giugno, a sorpresa, dal premier Antonis Samaras. “E’ questione di ore”, ha annunciato il Sottosegretario incaricato della riforma della televisione pubblica di Grecia, Pantelis Kapsis, spiegando che la Ert ripartirà con un “palinsesto transitorio” che comprenderà documentari, film e un brevissimo notiziario. Al momento sul canale che prima era usato dalla Ert si può vedere solo un’immagine di prova, con il logo “Helleniki’ Dimo’sia Tileo’rasi – EDT” (Televisione pubblica ellenica).

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