Calcidica, Eldorado Gold sospende le attività estrattive!
Martedì, con un semplice annuncio dalla sede di Vancouver, la Eldorado Gold ha annunciato la sospensione dell’attività estrattiva in Grecia (Skouriès e Perama, nella regione di Evros) e in Romania per almeno un anno (fino al 2016 o 2017) e la posticipazione dell’espansione della miniera in Turchia “per colpa della caduta del prezzo dell’oro”. Mentre i residenti della Calcidica accoglievano la notizia cantando “Pote tha kàni ksasterià” [Quando il cielo sarà sereno, n.d.t.], i telefoni greci della società non rispondevano più.
I prezzi dell’oro sono scesi a livello mondiale fino a 1.300 euro l’oncia liquida, mentre all’inizio dell’anno la stessa quantità valeva 1.674 dollari. La Eldorado, di conseguenza, ha ridotto i suoi investimenti da 670 milioni di dollari a 430. “Così i cittadini di Skouriès [penisola Calcidica,n.d.t.] prendono fiato”, dice entusiasta A.K. da Ierissòs.
Appena è stata pubblicata la notizia sulle agenzie internazionali, in tarda serata, i telefoni hanno preso fuoco. “Non possono dire apertamente che prenderanno la loro roba e se ne andranno. Lo stanno dicendo in modo gentile” conclude A.K. “Cosa ha da dirci il signor Samaràs [primo ministro greco, n.d.t.]? Per mantenere i prospettori ad ogni costo ha distrutto la nostra terra, ha mandato i nostri compagni in carcere, ha trasformato i nostri paesi in campi di battaglia. E adesso i prospettori si ritirano. Cosa dice il primo ministro dei … “grandi successi”?”.
“Venite a Ierissòs per celebrare” è la frase che trasmette lo spirito dei residenti, che dicono, però, che niente è finito, che continueranno con la loro lotta per la scarcerazione dei 4 compagni arrestati e per mettere definitivamente in fuga la società dalla loro terra”.
Fonte: efsyn
Traduzione di Atene Calling (http://atenecalling.org)
La Eldorado Gold rinvia i suoi investimenti nella penisola Calcidica
Almeno sembra strana la decisione di Eldorado Gold di rinviare al 2016 l’investimento di 430 milioni di dollari a Halkidiki, citando come motivo principale per il calo del prezzo dell’oro.E di ridurre anche la dimensione complessiva da 670 a 430 sembra essere l’invio di un messaggio chiaro. In questo modo l’azienda sceglie di lasciare il campo dopo il conflitto frontale con i residenti locali, mentre si è creato un vuoto tra i sostenitori dell’investimento.
Nel frattempo, il bilancio per la ricerca ieri è stato ridotto a 51 milioni di euro da 98,5 milioni dollari di dollari
Questi cambiamenti permetteranno a Eldorado di sviluppare la propria attività, sulla base del prezzo dell’oro a $ 1.250, dice la nota.
E ‘anche interessante notare che la principale fonte di entrata per l’oro è lo sfruttamento (arricchimento e rivendita) che hanno minato le scorte dal momento che la la Bodossaki cui stabiliva il valore a prezzi correnti a 10 miliardi dollari sono state acquistate al prezzo di 11 miliardi di dollari.,
Le spese di lavorazione per questi stock è minimo e non lascia nemmeno il 10% del prezzo del minerale finale in Grecia …
Cosa progetta la Hellas Golden mines
tratto da El pais
Il tema dell’arsenico ritorna spesso parlando con gli oppositori della miniera. Sono convinti che la procedura di estrazione dell’oro che la compagnia vuole utilizzare non è adatta in un’area con una tale concentrazione di arsenico. Eduardo Moura, vicepresidente di Eldorado Gold (il gigante canadese dello sfruttamento minerario, proprietario al 95 per cento di Hellas Gold), ha risposto alle accuse con una mail in cui sostiene che i lavori rispettano scrupolosamente le leggi ambientali greche ed europee, e che “lo studio dell’impatto sull’ambiente delle miniere nelle penisola Calcidica è durato cinque anni tra elaborazione, revisione e approvazione da parte dello stato greco”. Quanto alla procedura scelta, la società assicura di aver realizzato “diversi test per verificare che sia applicabile efficacemente”.
“Non sono né contro né a favore. Ma mi piacerebbe che i nuovi posti di lavoro arrivassero da altri progetti”, spiega il proprietario di una gioielleria di Ierissos, borgo turistico della penisola che ormai è diventato il quartier generale degli oppositori della miniera. Il gioielliere riassume le preoccupazioni della popolazione e anche di chi, come lui, non ha partecipato alla mobilitazione. “L’acqua che beviamo viene dalla montagna.
Cosa faremo se verrà contaminata?”, si domanda. Poi parla dell’impatto sul turismo: “Credete che un potenziale visitatore verrà qui sapendo che c’è una miniera a pochi chilometri?”. Il gioielliere comprende anche le ragioni dei disoccupati (i posti di lavoro sono l’elemento che divide chi è favorevole alla miniera da chi è contrario). Già oggi la miniera da lavoro a 1.100 persone. “Alla fine creeremo più di 5.000 posti di lavoro”, aggiunge Eduardo Moura.
La svendita
Molti abitanti della zona sono convinti che i benefici non bastino a compensare i rischi, e non si fidano delle informazioni ufficiali. Per giustificare la loro diffidenza ricordano che lo stato ha venduto senza guadagnarci nulla i diritti di sfruttamento della miniera, in una regione (il nord della Grecia) le cui ricchezze minerarie sono valutate in 20 miliardi di euro. Nel dicembre 2003 Atene aveva ripreso il controllo della miniera in virtù di un accordo extragiudiziario con Tvx Hellas, il precedente proprietario che aveva abbandonato il progetto a causa dell’opposizione locale.
Lo stato greco ha riacquistato la miniera per 11 milioni di euro, per poi rivenderla nello stesso giorno e allo stesso prezzo a Hellas Gold, fondata tre giorni prima e beneficiaria di tutti i diritti di sfruttamento. Poco dopo, il 95 per cento del capitale di Hellas Gold è stato rilevato dalla canadese European Goldfields (EG). Una valutazione ha stimato il valore di mercato della società in circa 400 milioni di euro. Nel 2012 Eldorado Gold ha assunto il controllo di EG.
La società difende il suo progetto assicurando di “avere tutti i permessi ambientali necessari”, ma le associazioni che si oppongono alla miniera hanno depositato un ricorso contro lo studio sull’impatto ambientale davanti allo stato greco, che non ha ancora preso una decisione.
“Ta il 1943 e il 1949 in questa zona si sono combattute importanti battaglie della guerra civile”, ricorda Yorgos Tarazas, disoccupato in prima linea contro il progetto di Skouries. Alcune azioni degli oppositori hanno provocato scontri violenti con la polizia. L’estate scorsa, dopo una vera e propria battaglia sulle montagne, gli agenti antisommossa sono scesi nel borgo di Ierissos dove hanno caricato i manifestanti e lanciato gas lacrimogeno. “Alcuni di noi li avevano visti soltanto in televisione”, racconta Tarazas.
Guarda il documentario “cassandra’s treasure”
documentario in inglese video della manifestazione del 25 marzo
(Fonte: http://atenecalling.blogspot.it)
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