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Egitto: militari contro Fratelli Musulmani, bagno di sangue

Nuova strage al Cairo e morti ad Alessandria: le forze di sicurezza assaltano una manifestazione degli islamisti sparando ad altezza d’uomo: è strage.

Sale di ora in ora il tremendo bilancio delle vittime dell’attacco della polizia e dei militari egiziani contro la manifestazione organizzata dai Fratelli musulmani nella capitale contro il colpo di stato che il 3 luglio ha portato alla destituzione e all’arresto del presidente eletto Mohamed Morsi: alcune fonti, tra cui la stessa Fratellanza, parlano di 200 morti e di 4 mila feriti. Per il ministero della Sanità invece il bilancio ufficiale è “solo” di 20 morti e 177 feriti. Ma un giornalista dell’agenzia France Presse ha dichiarato di avere visto 37 cadaveri all’ospedale da campo gestito dai Fratelli Musulmani. E la maggior parte dei media egiziani parlano almeno di 75 vittime. E ad un certo punto anche il portavoce del ministero della sanità Khaled el Khatib é stato costretto a riconoscere alla televisione pubblica che i morti erano almeno 39 e i feriti 180.

La maggior parte delle vittime si registra nel quartiere del Cairo di Nasr City, dove decine di persone sono rimaste uccise durante una carica della polizia dell’esercito contro la folla. “Non sparano per ferire ma per uccidere” aveva denunciato in diretta il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad el-Haddad, aggiungendo che “Le lesioni da proiettile sono alla testa e al torace”.

Da parte sua invece il ministero dell’Interno egiziano ha smentito di aver usato proiettili reali contro i manifestanti pro Morsi ed anzi ha accusato proprio i Fratelli musulmani di avere aperto il fuoco contro gli agenti. Tra i quali però, allo stato, non si registrano morti e feriti.

Dopo una giornata contraddistinta da tensioni e scontri sporadici, il bagno di sangue sarebbe iniziato durante la notte, quando agenti delle forze di sicurezza e dell’esercito in assetto anti-sommossa avrebbero attaccato un raduno organizzato dalla Fratellanza nei pressi della moschea di Rabaa al-Adawiya. In un primo momento gli agenti avrebbero lanciato lacrimogeni contro i dimostranti ma poi,  visto che la manifestazione non si scioglieva, gli aggressori avrebbero cominciato a sparare ad altezza d’uomo.
Anche ad Alessandria, seconda città del paese, si registrano molte vittime, almeno sette. Che salirebbero a una ventina considerando anche altre città più piccole.

Proprio ieri la magistratura egiziana aveva ordinato l’arresto del presidente deposto Mohamed Morsi per la presunta complicità in attività criminali a inizio 2011, attribuite al movimento islamico palestinese Hamas. Morsi, già nelle mani dei militari dal giorno del colpo di stato, è stato da ieri posto in stato di detenzione preventiva “per un periodo massimo di 15 giorni”. Le accuse vertono in particolare sul presunto sostegno fornitogli da Hamas per l’evasione da una prigione in cui il regime di Mubarak lo aveva rinchiuso all’inizio del 2011.

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