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Iraq scosso dalle autobomba, decine di morti

Nuova ondata di attentati ieri in Iraq in coincidenza con la fine del Ramadan. 

Ieri sera una decina di autobomba sono esplose quasi nello stesso momento mentre la famiglie stavano festeggiando la fine del mese sacro ai musulmani. Colonne di fumo si sono alzate su Baghdad dai quartieri a maggioranza sciita da nord a sud, da est a ovest. Ma anche alcune zone sunnite non sono state risparmiate dagli attacchi. Nelle vie dello shopping, nei mercati affollati, in un parco giochi pieno di ragazzini festanti le deflagrazioni hanno fatto saltare in aria famiglie intere, uomini, donne, bambini. Un paio d’ore dopo, il bilancio provvisorio fornito da medici e poliziotti era di almeno 64 morti e oltre 200 feriti. I terroristi, presumibilmente uomini legati ad al Qaeda che dall’inizio dell’anno hanno intensificato l’offensiva volta a destabilizzare il Paese prendendo di mira in particolare le comunità sciite, hanno colpito nello stesso momento anche un’altra città, Tuz Khurmato, a 170 chilometri a nord della capitale. Anche qui sono stati dilaniati civili inermi. A Nassiriya invece, nel sud del Paese, sono stati uccisi in un agguato due poliziotti. Ormai Baghdad, la città che fu una delle perle d’Oriente, vive nel terrore: in meno di mezz’ora sono saltati in aria bar, ristoranti, negozi e bancarelle. Le urla dei feriti sono state coperte dalle sirene delle ambulanze e dei mezzi della polizia. L’ultima ondata di attentati nella capitale risale solo a pochi giorni fa: il 6 agosto c’erano stati 50 morti e decine di feriti. E i conteggi delle vittime sono in continua ascesa: dicono le autorità che solo nel mese di Ramadan sono state ammazzate 800 persone, dopo che luglio aveva chiuso con oltre mille morti, il numero più alto da cinque anni a questa parte. Secondo alcuni osservatori, le violenze potrebbero ancora aumentare a causa della paralisi politica in cui si dibatte l’attuale governo mentre il Paese non riesce a riprendersi dai tanti anni di guerra che hanno fatto decine di migliaia di vittime e di mutilati e dopo un’occupazione da parte dei paesi occidentali che ha diviso il paese e ha lasciato campo libero alle fazioni jihadiste legate ad Al Qaeda. In questa situazione l’estremismo islamico riesce a colpire sempre più spesso, con i jihadisti che si alimentano dello scontento generale contro un governo incapace di garantire anche i servizi più elementari, a partire dalla fornitura costante di elettricità. 

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