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Gaza: si torna in classe tra speranze e problemi

Nella Striscia di Gaza, dove il 51% della popolazione ha meno di 18 anni, il sovraffollamento delle classi, dalle scuole elementari alle superiori, rappresenta uno dei principali problemi del sistema scolastico e richiede la necessità di nuovi edifici. La maggior parte delle scuole governative e delle scuole della Unrwa opera su un sistema a turni per andare incontro all’alto numero di studenti.

Motasem Al Menawi, portavoce del Ministro dell’Istruzione di Gaza, ci ha detto che nella Striscia ci sono 419 edifici scolastici governativi. Tra questi, 20 sono stati inaugurati nell’arco di quest’anno. E’ notizia di questi giorni che 14 dei 20 nuovi edifici scolastici sono entrati ora in funzione, mentre 6 sono tuttora in fase finale di realizzazione. Al Menawi ci ha anche riferito che in progetto è la costruzione di altri 30 edifici governativi adibiti alle scuole.

Le difficoltà a cui fa fronte il settore scolastico nella Striscia di Gaza, sono causate in primo luogo dall’assedio e dalle restrizioni sull’entrata di materiali da costruzione. Si aggiunge la mancanza di mobili e tutto ciò di cui le aule hanno materialmente bisogno. Queste mancanze, ha spiegato Menawi, sono dovute a due ragioni principali: le restrizioni sul movimento di beni al confine e sul movimento di beni attraverso i tunnels, e seconda ragione, l’assenza di fondi e di donazioni, il governo non è infatti in grado di supportare tutte le spese.

A causa della carenza di testi scolastici, spesso gli studenti riconsegnano i libri dopo averli utilizzati, a termine dell’anno scolastico. I libri di testo per le scuole vengono attualmente inviati a Gaza dalla Cisgiordania attraverso il valico di Kerem Abu Salem (Karem Shalom).

Il sistema scolastico palestinese è così suddiviso: la scuola primaria (dal 1° al 6 ° grado), la scuola secondaria di primo grado (dal 7 ° al 9 ° grado), la scuola secondaria di secondo grado (dal 10 ° al 12 ° grado), e, successivamente, le università.

Nella maggior parte delle scuole le classi raggiungono o superano i 50 studenti ognuna. Nell’istituto primario femminile “Al Qahira” di Gaza city, ogni classe conta addirittura 40-45 studenti. In questa scuola, Esmat Al Afifi, insegnante di lingua araba, e Nadia Abu Shahla, insegnante di matematica, ci hanno riferito che il problema principale è costituito dal doppio turno, che incide in maniera negativa su una corretta istruzione. “E’ davvero estenuante per gli insegnanti, perché ogni lezione dura 45 minuti ed ogni classe è formata da 45 studenti, per cui non tutti gli studenti hanno la possibilità di porre domande ai docenti. Inoltre la mancanza di elettricità causa l’assenza di ventilazione nelle aule sovraffollate e la mancanza di luce”, ci hanno riferito le due insegnanti.

Il sovraffollamento causa problemi di concentrazione agli studenti ed alcuni insegnanti non possono controllare un numero così elevato di allievi. “Nonostante queste difficoltà, però, riusciamo a produrre una buona qualità di istruzione”, ha aggiunto una delle insegnanti. Le due docenti ci hanno inoltre detto che gli studenti a volte fanno delle collette private per comprare il materiale che manca nelle aule.

Questo è possibile nelle scuole che si trovano nelle aree più agiate della città, in altre zone più povere invece i genitori dei bambini non possono permettersi di raccogliere denaro per il materiale che manca a scuola. Il rapporto tra il corpo docente ed i genitori degli studenti rimane costante attraverso incontri mensili o più frequenti in casi particolari. Le stesse condizioni si ritrovano anche nelle scuole superiori. La scuola superiore maschile Sulieman Sultan di Gaza city era stata danneggiata durante l’offensiva militare israeliana su Gaza “Pilastro di Difesa” nel novembre 2012. La scuola infatti si trova accanto allo stadio sportivo Palestine, bombardato e distrutto durante quei giorni di intensi bombardamenti sulla città. Le finestre dell’edificio scolastico sono crollate, la libreria è stata danneggiata, macerie sono volate dallo stadio fin dentro la scuola.

“In 48 ore abbiamo ripulito tutto ed aggiustato le finestre”, ci ha detto Wafa Muqat, Direttore dell’istituto, mentre ci mostrava al computer foto dell’edificio danneggiato. E, a proposito delle conseguenze psicologiche sugli studenti, ha aggiunto “Le case di due studenti sono state colpite dai bombardamenti, ma nessuno studente di questa scuola è rimasto ucciso o ferito, e questo ci ha aiutato. Il primo giorno di riapertura abbiamo tenuto un open day in cui gli studenti hanno praticato sport ed altre attività”, ha proseguito Muqat. Nel cortile della scuola è allestito un campo di calcio dove durante la nostra intervista dei giovani stavano disputando una partita, mentre al di fuori del suo ufficio alcuni genitori erano in attesa dei colloqui.

Nel corso degli ultimi anni la situazione scolastica è comunque migliorata e vi è un’alta partecipazione di studenti. “I periodi più critici sono stati quelli delle due guerre”, ha aggiunto Muqat. In Gaza, gli insegnanti cercano anche di aiutare gli studenti a superare i traumi del conflitto, e, ci ha riferito Muqat, in ogni scuola è disponibile un assistente sociale. In questo edificio ogni classe conta circa 48 studenti. Anche Muqat, così come le due insegnanti della scuola elementare, ci ha riferito dei problemi relativi al doppio turno. Qui, il primo turno inizia alle 7.00 del mattino e termina alle 11.30; il secondo turno inizia alle 12.00 e termina alle 16.00.

Secondo il rapporto delle Nazioni Unite “Gaza in 2020. A liveable place?” nel 2012 gli studenti tra i 6 ed i 18 anni sono nella Striscia di Gaza 558.000, mentre nel 2020 arriverebbero a 673.000. Il rapporto sottolinea che mantenere la qualità dell’istruzione rappresenta la maggiore sfida. Un maggior numero di scuole è necessario quindi per rispondere all’aumento del numero di bambini nei prossimi anni. Le condizioni di vita disagiate all’interno dei campi dei rifugiati, caratterizzate da povertà e dipendenza dagli aiuti, si ripercuotono anche sul diritto allo studio dei minori. Per un elevato numero di studenti vi è un limitato numero di insegnanti. La Unrwa in Gaza gestisce 245 scuole che operano all’interno di 136 edifici scolastici (rapporto del 2012). Ogni classe ha una media di 38 studenti. Nuove scuole Unrwa sono state realizzate nell’aprile 2013, ed altre sono in fase di realizzazione.

Nel corso delle interviste abbiamo avuto modo di raccogliere anche la testimonianza di Belal Al-Dabour, studente di medicina dell’ Università Islamica di Gaza, che, a proposito della mancanza di libri di testo, ci ha raccontato del tentativo riuscito di ricevere libri di testo medici nonostante l’assedio.

“Nel 2009 e nel 2010, sotto le tragiche condizioni causate dal blocco su Gaza, un gruppo di dieci studenti di medicina di Gaza, Giordania ed Egitto, lavorarono insieme per portare i testi medici necessari attraverso i tunnels sotterranei”, ha iniziato a raccontarci Belal per spiegare i numerosi ostacoli a cui hanno fatto fronte gli studenti di medicina per avere accesso al materiale universitario. Studenti di medicina dell’Università Al-Azhar e della Università Islamica crearono un team insieme a studenti di medicina in Egitto e Giordania. Un contatto in Egitto avrebbe aquistato e inviato i testi al confine, ed un altro contatto in Giordania avrebbe fornito testi non disponibili in Egitto, ha raccontato Belal. Libri in viaggio dalla Giordania all’Egitto a Gaza, il progetto riuscì con successo. Il team crebbe nel corso di due anni, il numero di studenti che usufruivano dei testi aumentò, i costi diminuirono.

Il successo del progetto ha poi ispirato un gruppo di imprenditori e dottori ad inaugurare il primo bookstore medico in Gaza, sugli stessi principi e modi che gli studenti hanno usato. “In zone di conflitto prolugato, l’istruzione risulta uno dei maggiori perdenti”, ha affermato Belal, eppure, suggerisce “con spirito di iniziativa si possono trovare vie alternative per l’accesso allo studio”.

Sebbene attualmente non passino libri di testo attraverso i tunnels, questa esperienza è esemplificativa della grande forza di volontà dei giovani studenti palestinesi nell’ottenere il proprio diritto allo studio. Nonostante le difficoltà, gli studenti delle scuole di Gaza, così come gli insegnanti, sembrano affrontare con determinazione il nuovo anno scolastico, una resistenza quotidiana impregnata di positività.

da Nena News

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