Si accentua lo scontro sulla miniera di Rosia Montana in Transilvania. Da un lato una multinazionale canadese che invoca carta bianca per prendersi il territorio, dall’altra una maggioranza dei parlamentari romeni che si oppone ad una proposta di legge avanzata da deputati “vicini” ai canadesi e vorrebbe facilitare gli espropri. La compagnia mineraria canadese Gasbriel Resources in joint venture con l’impresa pubblica romena Minivest (Rmgc), ha minacciato che potrebbe presentare un esposto legale a livello internazionale se il Parlamento rumeno votasse contro il suo progetto per una miniera d’oro a Rosia Montana, in Transilvania. L’annuncio della multinazionale canadese è arrivato subito dopo che il primo ministro romeno, Victor Ponta, aveva ventilato l’ipotesi che il Parlamento di Bucarest avrebbe bocciato la discussa proposta di legge che renderebbe più semplici gli espropri. Infatti le disposizioni del progetto di legge consentono alla l’Rmgc di essere delegata dallo stato per quanto riguarda le procedure di espropriazione. Questo permetterebbe alla Rosia Montania Gold Company di espropriare qualunque cittadino che si rifiuti di vendergli la sua proprietà. Nei fatti quella che è una prerogativa dello stato è stata trasferita a una società privata. “Se la proposta di legge verrà respinta, allora la compagnia valuterà tutte le possibili azioni, compresa una notifica formale della sua intenzione di avviare una vertenza per multiple violazioni dei trattati internazionali sugli investimenti”, ha spiegato un protavoce della Gabriel Resources. “Una maggioranza dei parlamentari sono contro la proposta di legge, così verrà respinta”, aveva detto ai giornalisti il capo del governo di centrosinistra. Domenica almeno 15mila persone erano scese in piazza per protestare contro il progetto della miniera.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
