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Egitto: è guerra tra islamisti ed esercito

Esercito e forze dell’ordine proseguono rastrellamenti e raid anti Fratellanza in varie zone dell’Egitto. Ieri l’azione si è sviluppata a Kerdasa, località a 15 km dal Cairo nota per la produzione tessile. Lì un mese fa, durante le fasi più dure della repressione contro i sit-in di protesta per la rimozione del presidente Mursi che hanno registrato ufficialmente un migliaio di vittime, erano stati uccisi undici poliziotti. La vendetta è giunta all’alba subito dopo la prima preghiera lanciata dal muezzin. Militari in assetto di guerra hanno assediato il centro cittadino in cerca di “terroristi”, utilizzando blindati e con la supervisione dall’alto di elicotteri. Un centinaio di persone sono state fermate, la metà arrestate con l’accusa di aver preso parte nel recente passato ad azioni violente, fra cui omicidi di agenti. La seconda accusa era l’adesione o la vicinanza alla Brotherhood. Kerdasa è conosciuta come zona in cui la Confraternita ha un buon seguito fra la popolazione, molta della quale è operaia.

 

Nonostante l’aria repressiva continui a risultare pesante nelle scorse settimane migliaia di persone erano ridiscese in strada lanciando slogan contro Al-Sisi e le Forze Armate. Nella retata dei militari, che hanno fatto ampio uso di lacrimogeni e gas urticanti, sono rimasti bloccati molti cittadini ai quali gli uomini in divisa hanno ricordato che l’operazione era rivolta alla loro sicurezza e voleva colpire disordini e clima di tensione incrementato ora anche da attentati (uno è stato registrato sulla linea periferica del metro della capitale). Una tivù ha riferito che durante le perquisizioni un ufficiale di polizia è stato colpito a morte e che in alcuni siti sono stati ritrovati dei mitra. Tantoché il portavoce del ministero dell’Interno ha dichiarato che simili iniziative continueranno, in quella e altre aree sospette, fino a che non saranno completamente “ripulite da armi ed elementi terroristi”. Le città di Dalja e Minya nell’Alto Egitto hanno già conosciuto operazioni simili che secondo i media locali potrebbero proseguire ancora in altre roccaforti della Fratellanza.

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