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Portogallo, Irlanda e Spagna fuori dal programma di aiuti europei. Si allenta la morsa?

Il Fondo monetario internazionale si rammarica che il governo di Lisbona abbia modificato la composizione dei tagli alla spesa pubblica e dei tagli orizzontali su salari e pensioni, a favore invece di una politica di risparmi settoriali. “Noi non discutiamo un piano B con il governo” dichiara il FMI nel suo rapporto ribadendo che “L’aggiustamento nel 2014 sarà in gran parte raggiunto attraverso una riduzione permanente della spesa”.

Tuttavia, il governo portoghese sta rivedendo la previsione di bilancio (che sarà ripresentata il prossimo 26 novembre) grazie a una nota della Corte Costituzionale che sottolinea la “forte opposizione politica” alle misure precedentemente previste e imposte dalla troika. Il peso delle misure orizzontali (tagli dei salari e delle pensioni), è stato ridotto di quasi la metà (allo 0,9% del Pil), aumentando i tagli settoriali, che comprendono principalmente il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo indeterminato e tagli ai consumi intermedi. Sembra assurdo ma evidentemente il tentativo di non far morire di fame i lavoratori ma solo impoverirli di molto non basta al Fmi.

Secondo una tabella che è parte del rapporto del Fmi, nel 2014 il governo metterà in atto misure per salvare l’equivalente del 2,3% del PIL, ma “solo” lo 0,6% di questo sarà legato ai tagli sui salari, e “solo” lo 0.4% attraverso tagli alle pensioni e “ben” lo 0,9 % con misure settoriali.

Il Fondo monetario internazionale si lamenta di questo riequilibrio, poiché “l’attuazione di misure orizzontali è più facile da adottare, monitorare e mantenere”, specifica il rapporto dell’istituzione internazionale.

Quello di oggi sembra un segnale in controtendenza con quelli dei mesi e degli anni scorsi. Dopo la riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles, Irlanda e Spagna hanno dichiarato l’intenzione di uscire dal programma della troika europea a partire dal gennaio del 2014, e la ministra portoghese delle Finanze Albuquerque non scarta la possibilità di seguire l’esempio dei colleghi – Pigs – di sventura. Dopo 3 anni di aiuti europei, la finanza irlandese è davvero ripartita e il governo di Dublino è finalmente libero dal giogo della Troika?

 

“Dublino godrà del sostegno finanziario dell’agenzia tedesca Kfw, una specie di cassa depositi e prestiti tedesca, già attiva in Spagna e Portogallo, che finanzierà le sue imprese”. È Il Sole 24 ore a svelare l’arcano: «Usciremo dal salvataggio più forti» ha detto il premier Enda Kenny al Parlamento irlandese. «Ci siamo preparati per tre anni per un normale finanziamento sui mercati». Ma sarà davvero così? L’Irlanda sembra liberarsi dal monitoraggio di FMI, BCE e UE ma le sue banche saranno sottoposte a “monitoraggio speciale”… I lavoratori soffriranno un po’ meno rispetto agli anni scorsi, ma non troppo di meno, perchè i Paesi dovranno comunque continuare per la strada dele riforme e del rigore.. Come dire, con il giogo o senza.. la direzione non deve cambiare!

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