Menu

Alba Dorata “sbarca” in Spagna, arrestati tre neonazisti

Si fa chiamare Democrazia Nazionale, ma è un partito nazionalsocialista. Tre suoi membri, all’alba di venerdì 28 marzo, hanno pugnalato un bracciante di Cordoba causandogli gravi ferite. “Ci hanno aggredito in una specie di caccia all’uomo e io sono stato pugnalato” ha raccontato l’uomo di 40 anni, secondo il quale gli aggressori gli urlavano “fricchettone” e “traditore della patria”.

Secondo le informazioni fornite dal settimanale catalano La Directa, uno dei tre aggressori è un militante dell’organizzazione giovanile del partito fondato nel 1995, Democrazia Nazionale Giovane, mentre gli altri due sono simpatizzanti. L’identità è stata confermata a La Directa da Pedro Chaparro, il capo dei giovani nazisti spagnoli, che l’11 settembre del 2013 partecipò all’assalto di estremisti di destra contro la Generalitat, la sede del governo autonomo catalano, nel giorno della Diada (festa nazionale catalana). Secondo Chaparro la città andalusa di Cordoba, tradizionalmente feudo della sinistra, è diventata insieme con Madrid, Tarragona e Barcellona uno dei punti di forza della sua organizzazione e denuncia i tre arresti in Andalusia come il risultato di una ‘montatura della polizia e dei media’. Secondo il leader neonazista i tre estremisti di destra avrebbero agito per ‘legittima difesa’ e il magistrato che ha ordinato le detenzioni sarebbe un ‘marxista di sinistra’ (!). Il giudice ha ordinato l’arresto dei tre accusandoli di tentato omicidio con l’aggravento dell’odio.
Negli ultimi mesi a Cordoba e nei dintorni le azioni e le aggressioni da parte dei membri di Democrazia Nazionale si sono moltiplicate, mentre in passato al massimo l’attività di questo gruppo si era limitata a qualche scritta sui muri. L’ultima, l’11 marzo, nella sede del partito socialista della città. Gli attivisti di Unidad Contra el Fascismo y el Racismo (UCFR), coalizione antifascista creata recentemente, affermano che l’Andalusia vive una rapida crescita dei gruppi di estrema destra e della loro influenza. Il prossimo 3 maggio la sezione locale di Democrazia Nazionale Giovane ha convocato a Cordoba un evento alla quale parteciperanno estremisti di destra provenienti da tutto lo stato spagnolo, e l’UCFR ha chiamato la cittadinanza alla vigilanza. Anche perché in città agiscono anche altri gruppi, come Alternativa Spagnola, che l’otto marzo ha organizzato una carovana di auto ‘per l’unità della patria’ e un gruppo denominato ‘Risposta Studentesca’.

Ma Democrazia Nazionale è di gran lunga uno dei gruppi più consistenti dell’estrema destra spagnola, anche se uno dei pochi ispirato più al neonazismo che al fascismo nazionale, anche se l’organizzazione nega ogni etichetta e si autodefinisce ‘trasversale’ e ‘social-patriottico’. DN fa parte di Euronat, coalizione patrocinata dal Fronte Nazionale francese della – ma solo a parole – postfascista Marine Le Pen, e mantiene strette relazioni con i greci di Alba Dorata, dalla quale nelle scorse settimane ha copiato una distribuzione di alimenti e medicine ‘per soli spagnoli’.

Il partito è nato alla fine del 1994 dalla confluenza di diversi gruppi di ultradestra: dalle Juntas Espanolas passando per il Frente Nacional Espanol fino ai nazisti del Circolo Spagnolo degli Amici dell’Europa (Cedade), più le Basi Autonome, la Avanguardia Nazionale Rivoluzionaria. Dapprima le varie componenti crearono Alternativa Democratica Nazionale e poi cambiarono il loro nome in Democrazia Nazionale. Guidato dapprima da Juan Enrique Peligro Robledo, nel movimento entrò Manuel Canduela, cantante della band ‘Oi’ Division 250, condannato per attività neonaziste e passato per il gruppo Accion Radical, messo fuori legge per il suo coinvolgimento nell’assassinio del giovane antifascista Guillem Agullò. Il suo arrivo al vertice di DN causò nel 2004 l’abbandono del movimento da parte di un nutrito gruppo di dirigenti e militanti. Nel 2007 a Madrid, a margine di una manifestazione del movimento neonazista, il giovane Carlos Palomino venne accoltellato e assassinato dal soldato fascista Josué Estébanez.
Finora il partito, che fa della difesa dell’unità della Spagna contro le rivendicazioni identitarie e indipendentiste di baschi, catalani e galiziani  il centro della propria propaganda, insieme alla denuncia dell’immigrazione, non ha mai ottenuto risultati elettorali degni di nota.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • Gianni Sartori

    A VOLTE RITORNANO
    Davvero inquietante. Non bastava l’affermazione elettorale di Chryssi Avgi (Alba dorata), il movimento di estrema destra ellenico che vorrebbe ricoprire la frontiera con la Turchia di mine anti-uomo per contrastare l’immigrazione. Qualche tempo fa, quando a Kallithè (quartiere sud di Atene) dei cittadini greci erano intervenuti per impedire ad un gruppo di motociclisti di massacrare a colpi di spranga alcuni afgani, erano stati a loro volta minacciati. I teppisti, vestiti di nero e con la testa rasata, si erano definiti membri di Alba dorata. Ma a chi gli chiedeva se sapevano di cosa stavano parlando, la manovalanza mostrava assoluta ignoranza in merito. Il nome “Alba Dorata” costituisce un esplicito richiamo al nazismo. La setta Golden Dawn operò in Gran Bretagna tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 conquistando aderenti tra scrittori, filosofi, poeti e perfino qualche esponente della Royal Academy. Tra i più noti, Machen, Stoker, Yeats e sir Gerald Kelly. Oltre al “gran maestro” Aleister Crowley considerato un satanista. La Golden Dawn ebbe poi un ruolo, non solo di ispirazione, nella formazione di circoli esoterici tedeschi confluiti nel nazionalsocialismo e nella nascita della famigerata Ahnenerbe che utilizzò i prigionieri dei campi di concentramento per i suoi “studi”. Fondata nel 1933 da Friedrich Hielscher, nel 1935 venne trasformata da Himmler in organizzazione ufficiale del nazismo, collegata all’Ordine Nero e incorporata nelle SS nel 1939. L’amministratore generale dell’Ahnenerbe Wolfram Sievers, condannato a morte a Norimberga, spiegò di aver potuto “disporre di tutte le possibilità date a Dachau per le ricerche scientifiche di difesa nazionale”.
    Questo richiamarsi al nazismo è tanto più grave in un paese come la Grecia che venne occupato e devastato dalle armate di Hitler e Mussolini. Non è quindi comprensibile l’equivalenza stabilita da una parte dei media (sotto la generica definizione di “estremismo”) tra questi neonazisti e i gruppi della sinistra radicale. Altrettanto grave che nella penisola iberica, a ormai 40 anni dalla morte del boia Franco, si riesumi questo ciarpame nazi-falangista.
    Gianni Sartori

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *