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Il rapporto sulle torture della Cia “sbianchettato” dalla Cia

Poveri americani, non gli riesce nemmeno più l’”operazione trasparenza”… Avete presente l’ammissione pubblica fatta da Obama, nei giorni scorsi, sul fatto che “ebbene sì, abbiamo torturato”? Bene. La “confessione” implicava l’esistenza di un rapporto del Congresso su tutta la vicenda, secondo il costume istituzionale statunitense.

Peccato che qualcuno si sia assunto l’incarico di “sbianchettare” e censurare alcune delle parti più impresentabili o raccapriccianti del rapporto. A denunciarlo è il presidente della commissione Intelligence del Senato americano, Dianne Feinstein, ha accusato l’amministrazione Obama di una pesante censura posta sul voluminoso rapporto della sua commissione sul programma di detenzione della Cia.

Il rapporto doveva essere pubblicato lunedì, riferiscono i media americani, ma la Feinstein lo ha ritardato perchè sostiene che l’editing (l’operazione di individuazione dei normali refusi di scrittura, che non dovrebbe cambiare né il senso né tantomeno il contenuto di un testo) elimina o oscura «fatti chiave» che sostengono le conclusioni del documento. La presidente della commissione si è impegnata a farli declassificare.

La Feinstein ha inoltre fatto sapere che scriverà una lettera al presidente Obama con un elenco di punti che secondo lei sono stati impropriamente modificati; un elenco che include informazioni raccolte dall’intelligence e pseudonimi di funzionari della Cia.

Il rapporto della Commissione ha avuto un’esistenza particolarmente travagliata, anche perché si è scoperto che la Cia ha a lungo spiato i computer della stessa commissione di Intelligence proprio mentre stava elaborando il documento. Non è un “si dice”: la Cia è stata costretta ad ammettere le sue responsabilità in una violazione clamorosa e ancticostituzionale delle prerogative del parlamento statunitense.

Ma ulteriori dettagli nella pubblicazione del rapporto e la percezione che la Casa Bianca stia proteggendo l’Agenzia potrebbero essere un nuovo duro colpo per l’immagine di Obama, che ha sempre cercato di presentarsi come un avversario del programma di torture.

Tra l’altro, è stato ammesso nelle ultime ore, le modifiche al rapporto sono state fatte dalle agenzie di intelligence con l’approvazione definitiva della Casa Bianca.Insomma: copertura presidenziale totale (e non potrebbe essere altrimenti, visto cosa è e come funziona l’imperialismo Usa).

«Il punto è che gli Usa non si devono più ripetere gli errori documentati in questo rapporto», ha detto Feinstein. «Credo che il miglior modo per farlo è quello di rendere pubblico il nostro rapporto documentato sul programma della Cia».

Sembra di risentire la voce di Robert Redford nei “Tre giorni del condor”, mentre pronunciava la più comica delle battute nella storia del cinema: “C’è del marcio nella Cia”.

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